Le Gioie

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Si era parlato della finale per tutte le giornate seguenti. I Grifondoro erano più esaltati che mai, e la tensione era palpabile più ora che negli immediati giorni prima della partita. Oliver Baston era completamente su di giri, sembrava che avesse vinto un milione di galeoni alla lotteria. Se ne stava in giro con un sorriso ebete sulla faccia che andava da un orecchio all'altro e uno sguardo perennemente confuso. Lucy Pevensie aveva deciso di non parlare con Edmund per qualche giorno per non farlo restare male, non sarebbe riuscita a sembrare contrita per la sconfitta subita dal fratello, e Margaret la aveva addirittura vista intonare un coro con il suo amico Colin Canon quel lunedì pomeriggio, su Grifondoro e la coppa vinta da poco. Aveva preferito non farne parola con nessuno per quieto vivere, del resto festeggiare era suo diritto e Edmund avrebbe fatto lo stesso a ruoli invertiti.
Chi rischiò il linciaggio da parte dei Serpeverde fu Mary Sue.
Martedì ingenuamente si affacciò in Sala Comune canticchiando la canzoncina dei Grifondoro. Tutte le teste si voltarono verso di lei all'unisono.
-Come fa a essere così stupida?
Sibilò Jasmine, seduta sul divano, a Margaret che scosse silenziosamente la testa. La ragazza, sentendosi osservata aggrottò le sopracciglia infastidita. Si legò i capelli con finta nonchalance ed esclamò a pieni polmoni
-Se qualcuno ha dei problemi perché tifo per il mio ragazzo a Quidditch lo dica subito che la facciamo finita!
Abbandonandosi su una sediolina con aria impettita.
-Il tuo che cosa scusa?
Chiese Draco, in tono di scherno.
-Il mio ragazzo, sì, hai capito bene. Il fatto che tu sia geloso non lo rende meno reale.
Il ragazzo fece una smorfia inorridita, e Frannie ridacchiò.
-E chi sarebbe questo tuo ragazzo che tu tifi?
Domandò Blaise con espressione disgustata. Tutti la stavano guardando piuttosto alterati. Quella discussione non avrebbe portato a nulla di buono, in un clima così teso.
-Ron Weasley, ovvio.
Rispose lei, fiera. Draco si lasciò sfuggire un "che schifo!" accalorato, e Mary si rialzò immediatamente.
-Smettila di fare queste scenate di gelosia davanti a tutti! Lui ne vale venti di te, e lo sai bene!
Gridò, punta sul vivo.
-Quanto vorrei dei popcorn...
Sussurrò Margaret a Jasmine, che annuì.
-Sue, non ci interessa con chi te la fai. Canta di nuovo quella stupida canzoncina grifondiota e ti faccio finire nel Lago Nero con un sasso legato al piede.
Disse pacatamente Flint, che sino a quel momento non aveva proferito parola. La calma e la sicurezza con cui la minacciò fecero gelare il sangue a tutti in Sala. Mary deglutì.
-Non sono l'unica che teneva per il proprio ragazzo, comunque.
Commentò asciutta, guardando Jasmine di sottecchi, tentando di giustificarsi.
-Non mettermi in mezzo quando non c'entro niente, Mary. E comunque tu non ce l'hai un ragazzo.
Lei fece saettare uno sguardo di fuoco per la stanza.
-Ah è così?
Si alzò, guardandosi intorno venefica.
-Io in questa casa non dovrei proprio esserci. Me ne vado dal mio fidanzato!
Esclamò, uscendo a gran passi dalla stanza.
-Sicuramente è stupida come un Grifondoro!
Azzardò Goyle, guardando di sottecchi Draco per un po' di approvazione. Quando lo vide sorridere, sicuro della sua battutaccia, scoppiò in una risata fragorosa. Tiger lo imitò.
-Tra i due non saprei chi è più stupido.
Disse Frannie, alzando gli occhi al cielo a quelle parole.
-I due chi? Sue e Goyle?
Chiese Margaret, trattenendo un risolino. L'amica annuì.
-Sai Fran, credo che tu abbia appena posto uno dei quesiti più difficili della storia dell'umanità!
Rise Jasmine.
-Probabilmente sì. Se il portone della Sala Comune di Corvonero facesse questa domanda, tutta la Casa dovrebbe passare la notte sulle scale. Non esiste risposta.
Continuò Frannie, ridacchiando.
-Certo che siete tremende voi tre!
Esclamò Edmund, che le sorprese arrivando alle loro spalle. Era stato in Sala Grande a parlare con Peter sino a quel momento e aveva l'aria rilassata.
-Di chi cavolo stavate sparlando? Di me?
Chiese in tono scherzoso, infilandosi di peso nel divano tra Margaret e Jasmine. Mag facendogli spazio lo guardò per un istante e divenne leggermente rossa.
-Esatto. Stavamo dicendo che le tue scelte su dove sederti sono sempre molto interessanti.
Rispose Frannie, sorridendo candidamente. Mag spalancò gli occhi, lui invece la fulminò con lo sguardo.
-Che cavolo stai dicendo?
Jasmine li guardò senza capire.
-Sta scherzando, ovviamente.
Aggiunse Margaret frettolosamente, in tono insolitamente acuto.
-Stavamo commentando Mary Sue, ne ha fatta un'altra delle sue e stavamo ridendo di lei. Pare sia convinta di essere fidanzata con Ron Weasley.
Edmund scoppiò a ridere poi si sporse un secondo da un lato.
-E perché Draco ha quell'aria scossa? Dovrebbe essere contento di essersene liberato!
Jasmine alzò le spalle.
-Perché si è anche messa a gridargli contro che lui è geloso di lei, deve essersi un po' spaventato. La ha smontata Flint.
-Cantava il motivetto dei Grifondoro in mezzo alla Sala Comune, l'idiota.
Completò Frannie, e Margaret ringraziò che avesse abbandonata quella sciocca discussione sul dove sedersi.
Fortunatamente, l'indignazione sull'ultima sconfitta e l'oltraggio di avere una simpatizzante Grifondoro tra le fila bastò a distrarre tutti e far passare la frase in sordina.
Infatti, l'unica cosa che appariva chiara in quei giorni era che tutti i Serpeverde avevano bisogno di un po' di soddisfazione. E con "tutti i Serpeverde" si intende tutti i Serpeverde. Alunni e, facile a dirsi, professori. Questa soddisfazione sarebbe dovuta arrivare presto, o l'episodio Mary Sue non sarebbe stato l'unico o il peggiore tra gli studenti. I verdargento avevano bisogno di una rivincita, e ne avevano bisogno subito. Ne andava del loro onore.
Quel che non sapevano era che questa rivincita sarebbe arrivata molto presto, e soprattutto sarebbe stata molto, troppo efficace.

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