22. Kingdom Come

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Irene rimase dentro l'ospedale per tutta la notte, senza ricevere notizie della sua ragazza. Aveva rifiutato ogni offerta di passaggio da parte delle sue amiche ed era rimasta lì. Aveva visto i genitori della ragazza andare via e per questo ne era molto grata. 
Stando lì, sentiva solo dolore dentro di sè. Vedeva persone piangere di dolore ed il loro dolore lo passavano ad Irene. Tutti quei pianti che sentiva, tutti i loro lamenti la facevano stare male. Le facevano pensare a Seulgi e a come era stata stupida. Ore ed ore senza di lei, tutto quel tempo ad aspettarla a sperare in qualcosa. Irene non voleva neanche mangiare, da quanto il suo stomaco era chiuso per la disperazione. Forse una speranza c'era. Seulgi non era debole e Irene lo sapeva perfettamente.

《Bae Joohyun?》

La ragazza si alzò immediatamente e corse verso l'infermiera.

《Sta bene?》

《Ha perso molto sangue, ma per fortuna siamo riusciti a salvarla. Abbiamo tolto il proiettile ed ora è in stanza a riposare. Può tornare domani per le visite, se vuole》

Irene scosse il capo.

《Grazie. Qual è il numero della stanza?》

《108》

《Grazie veramente. Arrivederci》

L'infermiera le sorrise, così Irene corse alla stanza. La trovò al secondo piano quasi subito, era tra le prime. Entrò dentro la stanza, facendo il più piano possibile. Si avvicinò alla sua ragazza, che probabilmente si sarebbe svegliata dopo l'anestesia pesante che le avevano fatto. Sfiorò il suo viso e sorrise, grata di averla ancora lì. Passò lo sguardo sotto, verso la pancia, ma la ferita era coperta dalla sua veste e dalla coperta. Cercò di non piangere per la seconda volta e prese la sedia all'angolo della porta, per poi mettersi accanto a lei. Si alzò un'ultima volta per darle un bacio sulla guancia e augurarle la buonanotte, tenendo la sua mano per tutto il tempo.

《Ti amo, Kang Seulgi》

-

Erano passati un paio di giorni, eppure Irene non esitò a stanziarsi lì per la notte.

Irene rimase in dormiveglia dopo aver sentito la porta della stanza 108 chiudersi. Sentiva delle voci, ma ancora troppo stanca, non riusciva a svegliarsi del tutto. Ruconobbe però molte delle voci in quella stanza.

《È ancora addormentata?》

Wendy.

《Si. È rimasta tutta la notte sveglia. Lasciamola riposare》

Yeri.

《L'ansia le stava mangiando lo stomaco》

Joy.

E Seulgi? È riuscita a riconoscere tutti...e lei? Dov'era?

《E voi? State bene?》

Eccola. La solita. Si preoccupa degli altri, nonostante lei sia stata sparata. La solita Kang Seulgi che odiava parlare di sè. Irene odiava quando non le parlava dei suoi problemi per paura di far del male anche a lei.

Yah, Kang Seulgi! Come puoi chiedere se noi stiamo bene?!》Si alzò Irene, quasi gridando. Seulgi rimase sorpresa, come tutte le altre.

《Quindi...è un...no?》Ridacchiò. Irene fece scorrere una lacrima e scosse il capo.

《No...》Sussurrò e si fiondò su di lei, abbracciandola.

《Non farlo mai più》Continuò a singhiozzare.

《Come avete fatto a chiamare la polizia? Non hanno rintracciato il vostro numero?》Chiese Seulgi  curiosa.

《Abbiamo usato un telefono di servizio, poi siamo scappate via. Scusa se non siamo venute da te ad aiutarti》Spiegò Yeri, scusandosi anche per non essera andate da lei. Seulgi sorrise.

《Tranquille, era giusto così》Rispose con un sorriso. Dopo qualche secondo di silenzio le tre ragazze si guardarono ed annuirono, per poi salutare una per una Seulgi.

《Dove andate?》Chiese, Wendy alzò le spalle.

《Ho da studiare》

《Ma hai finito la scuola》

《Ho iniziato un corso di...italiano. Devo andare》Wendy uscì dalla stanza, Yeri e Joy la salutarono a loro volta con un cenno della mano, ma Seulgi le bloccò.

《E voi?》

《Corso di spagnolo》Yeri alzò le spalle e uscirono anche loro insieme, lasciando Irene confusa. Seulgi non più di tanto.

《Credo che...abbiano inventato una scusa per lasciarci da sole》

《Già》

《Già》Ridacchiarono. Dopo uno scambio di sguardi, Irene prese la mano di Seulgi ed incrociò le dita, facendola sorridere.

《Perchè l'hai fatto?》Le chiese con i sensi di colpa. Seulgi fece un mezzo sorriso a labbra serrate.

《Ti stava puntando una pistola. Nessuno punta una pistola alla mia ragazza》Ridacchiò, ma Irene non rise.

《Potevi morire. Potevo perderti per sempre. È-È colpa mia. Non dovevo-》

Yah, non è affatto colpa tua》La interruppe.《Me la sono cercata io》Cercò di sviare la colpa. Irene non aveva voglia di discutere in quel momento, così evitò di insistere.

《Sai qualcosa di lui?》Chiese curiosa. Irene scosse il capo.

《No...》Sussurrò. Non si era informata di nulla dopo tutto quello che era successo. L'unica cosa che le interessava in quel momento era sapere come stava la sua ragazza. Seulgi annuì, anche se dentro di lei voleva quell'uomo morto, forse anche più di quanto lo voleva Irene.

《Prima di svenire...mi hai detto qualcosa》Disse Seulgi girandosi verso Irene. Quest'ultima si ricordò di quelle parole perfettamente ed arrossì immediatamente. Che vergogna!, pensò.

《I-Io? Io non ti ho detto proprio nulla!》Rise con nervosismo la più grande, mentre Seulgi sorrideva soddisfatta.

《Nulla? Bah, me lo sarò immaginato》Sospirò guardando il soffitto. Pochi sendi dopo Irene si alzò, prese tra le sue mani il viso della castana e la baciò, riassaporando di nuovo quelle labbra, così morbide, così perfette.

《Mi sei mancata》Sussurrò Irene sulle sue labbra.

《Anche tu》Le rispose con un sorriso e gli occhi chiusi, ancora in estasi per il bacio ricevuto. Irene si risedette accanto a lei e giocò con le dita della sua ragazza.

《Sono passati i tuoi genitori》Le riferì, lasciando il suo sguardo sue loro mani.

《Passati?》

《Si, poi se ne sono andati》

Sentì Seulgi sospirare.

《Non mi sorprendo》

Irene sorrise con tristezza. Non voleva che Seulgi fosse triste soprattutto per colpa dei suoi genitori.

《Ci hai parlato?》Le chiese curiosa. Irene subito riportò alla mente quella piccola discussione avuta il giorno prima in sala d'attesa.

《No》Mentì. Non voleva che avesse ancora più problemi. Seulgi annuì, anche lei voleva che Irene non avesse problemi.

Silenzio di tomba.

Nessuna delle due aveva intenzione di parlare, o meglio, nessuna delle due aveva un argomento di cui parlare. Loro semplicemente stavano bene anche senza parlare, bastava solo la presenza.

《Mi devi sposare...》Sussurrò Irene.

《Mh?》

《Prima che tu svenissi》Spiegò.《Ho detto che mi devi sposare》

Sentì Seulgi ridacchiare, così la guardò, trovando il suo sorriso bellissimo, come sempre, nonostante fosse stata sparata. Irene si era innamorata della sua personalità, della Seulgi sempre sorridente anche quando qualcosa andava male. Era gelosa di come Seulgi affrontava i suoi problemi così facilmente, mentre lei non ci riusciva del tutto.

《Lo farò》Sorrise ampiamente la castana.《Ti sposerò》

Irene arrossì immediatamente, diventando di un rosso scuro. Solo Seulgi riusciva a farla arrossire in quel modo.

《Se non fossi incidentata ti farei su questo letto, Kang Seulgi》

Observed <RV> Where stories live. Discover now