Esperienze

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NdA

Le vicende narrate in questo racconto sono fatti realmente accaduti, molti anni fa, riportati in forma leggermente romanzata. I vari personaggi, che compaiono nel racconto, sono riferiti tutti a persone reali. I nomi che ho usato, per evitare problemi di qualsiasi tipo, sono totalmente inventati. Sempre per lo stesso accorgimento ho evitato anche di fare riferimento a luoghi e tempi precisi, se non per lo stretto necessario.

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"Non appena finisce la scuola, ti trovi un lavoretto e ti guadagni i soldi che ti servono!"

La voce di mio padre suonò perentoria quella domenica pomeriggio. Mio padre non era capace di fare il duro e quel tono non gli si addiceva proprio. Tuttavia, sapevo benissimo che, quando decideva una cosa, nel bene o nel male, poi era irremovibile. Il nostro piano d'attacco aveva funzionato alla grande e quella non era che l'inevitabile controffensiva. Non me l'aspettavo ma, tutto sommato, la condizione era ragionevole. E vista la posta in gioco, quel sacrificio era più che accettabile.

Tutto era cominciato a scuola, qualche giorno prima, a poche settimane dalla pausa natalizia. A quel tempo frequentavo il terzo superiore e quell'anno avrei compiuto diciassette anni. Durante una ricreazione, Alessio e Danilo, entrarono nei bagni dove eravamo tutti. Sfoggiando un sorriso da provetti venditori, si fecero avanti.

Esordì Alessio dicendo: "Ragà! Abbiamo avuto un'idea..."

Proseguì Danilo con un tempismo perfetto: "Quest'estate si va in vacanza al mare tutti insieme!"

Una piccola pausa, poi: "A Rimini!" concluse Alessio. Come se avesse sganciato una bomba.

Sembrava avessero provato quella scena almeno una dozzina di volte! Ma, con un'idea come quella, la presentazione avrebbe potuto essere fatta anche da due balbuzienti.

"Woh! Forte st'idea!" disse sorridendo Simone, che subito aggiunse: "Io ci stò!"

L'idea allettava tantissimo anche me ma, sollevava qualche dubbio che andava risolto:

"Dobbiamo trovarci un albergo!" intervenni io, con la mia proverbiale cautela.

Mi rispose Alessio: "Abbiamo pensato a tutto! In primavera quando gli alberghi riaprono, ce ne andiamo su a Rimini, in qualche modo..."

"Anche con il treno!" specificò Danilo.

"Giusto! Anche col treno!" confermò Alessio e proseguì: "Facciamo un giro e ci scegliamo l'albergo!"

Non male, pensai.

"Poi come facciamo senza una macchina quest'estate?" chiese Gianni.

"Una volta su, non c'è bisogno della macchina!" gli rispose Danilo.

"Ed un modo per andare su lo troviamo!"

Sembrava che avessero pensato a tutto quei due! Più o meno ma, poteva già andare!

A quel punto Gianni e Mario aderirono quasi all'unisono entusiasti! E tutti cominciarono ad esultare saltando abbracciati!

Già! Tutti, tranne me! In quel momento li stavo invidiando perchè non avevano neanche pensato al permesso da chiedere ai loro genitori: erano certi che sarebbe stato un si. Io, però, sapevo di dover fare i conti con mio padre e, conoscendolo, questo smorzava di parecchio il mio entusiasmo. Simone si accorse che non stavo esultando e mi chiese: "Ehi, che succede? Non ti piace l'idea?"

A quel punto, notando la stonatura, tutti si calmarono per sentire quello che avevo da dire: "Certo che mi piace!" affermai sicuro. "É solo che... mi sa che mio padre non mi darà il permesso... per lui è sempre no! Mi mette pensiero solo a chiederglielo!"

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