Capitolo 20

99K 4.7K 283
                                    

Annabelle'spov
Accompagnai Mitchie in bagno per medicargli alcune ferite. Fino a qualche minuto fa mi aveva supplicato di ballare con lui. Poi mi ha baciata ed un secondo dopo Frederick gliele dava. Non ci capivo più niente. Perché il mio migliore amico mi ha baciata? Perché Frederick si è comportato così? Insomma, lui aveva Marie e mi sembrava più che sufficiente.
"Ahi! Se questo è il tuo modo di vendicarti, preferisco essere preso a pugni " rispose sarcastico la persona seduta sullo sgabello davanti a me.
"Scusa." dissi a Mitchie.
"Non scusarti, piuttosto dovrei ringraziarti."
"E di cosa?"
"Di curarmi invece di spaccarmi la faccia come Reed." rispose amareggiato. Scossi la testa.
"Ancora non capisco perché l'ha fatto."
"Io sì, perché ci tiene a te quasi quanto io a te."
"Non dire sciocchezze."
"E tu Annabelle? Tu ci tieni a me?" mi guardò negli occhi.
"Certo che ci tengo a te, ma non nel modo in cui pensi."
"Perché?"
"Perché per me sei solo un amico, il migliore, non un fidanzato."
"So che già lo sai, ma te lo dico chiaro e tondo: io ti amo, e combatterò contro tutto e tutti per averti, anche contro Frederick."
"Non hai bisogno di combattete contro nessuno."
"Questo lo vedremo." si alzò e uscì. Perfetto, peggio di così non può andare! Mi sentivo in colpa per quello che avevo detto a Mitchie, ma era la verità e non avrei mai giocato con i suoi sentimenti Non mi andava di ritornare in palestra, sotto lo sguardo di tutti, quindi camminai per i corridoi. Qualcuno mi prese per il braccio e mi scaraventò sugli armadietti.
"Frederick." sussurrai quando lo riconobbi.
"Guardami negli occhi e dimmi che non mi vuoi vedere mai più per il resto della tua vita. Dillo e lo farò, lo giuro. Ma per favore rispondi o impazzirò." disse disperato. Mi aveva bloccato tutte le via di fuga, non c'era via di scampo. Mi consinstre a guardarlo in quegli occhi azzurri e dorati così limpidi da poter riuscire a guardare la sua anima.
"Io... io..." balbettai. Non riuscivo a pronunciare quella frase.
"Come immaginavo" disse e le sue labbra furono sulle mie. Non riuscivo a descrivere la sensazione che provavo in quel momento. Era un specie di fame che non si saziava col cibo, ma con i suoi baci, con lui. Dopo tutti questi anni avrei dovuto sapere tutto sulle sue labbra, invece mi sentivo come una ragazzina alle prime armi. Lui era sempre stato un nemico che non riuscivo ad affrontare, qualcosa che mi bloccava e che senza di essa non sarei mai andata avanti. Se mi avrebbero detto che amoilmiopeggior nemico, non gli avrei mai creduto. Quando ci staccammo capivo il perché non ero riuscita a rispondere alla sua domanda:
non volevo che si allontanasse da me, non glielo avrei permesso.

#SpazioAutrice
Daquantoaspettavatequestomomento? IodaancoraprimachescrivevolastoriaxDmanonandràtuttoroseefioriperAnnabelleeFrederick, avrannotuttoiltempopiùavanti. Questocapitoloriesceadarrivarea 50 voti? Macertoperchésennònoncontinuo (oramivorreteuccidere, malavitaècrudeleu.u)

 

- Aury

Amo il mio peggior nemico.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora