Famiglia

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"Non mentirmi"


Paulo's p.o.v.

Quando finiamo di guardare le TV mia mamma torna a casa e si mette a cucinare, poi mangiamo e porto Sofia con me agli allenamenti. Il mister mi ha detto che ci sarà la moglie di Claudio e la mia ragazza non vede l'ora di conoscerla.

Mentre siamo in macchina Sofia mi parla: "Tu domenica hai la Partita a Benevento, giusto? Ecco io pensavo che poi, se vuoi, visto che hai alcuni giorni liberi, potresti venire con me ad Amalfi. Io ho una casa lì, ma se non vuoi puoi anche andare in un hotel con anche tua mamma dato che sarà il suo compleanno"

"Devo chiedere al mister, e sarà dura convincerlo, però me piacerebbe moltissimo"

"Beh, in realtà il mister l'ho già convinto e anche se a Madrid non potrai giocare, ho pensato che potresti prendere un volo e raggiungere la squadra, penso che abbiano bisogno del tuo sostegno, anche solo dalla tribuna"

"Perfecto, tu verrai con me?"

"Paulo, due giorni dopo ho un esame e sono indietro con lo studio, preferirei tornare a Milano, almeno per una settimana"

Sono triste che Sofia non possa venire con me a Madrid, ma ha ragione, deve studiare, deve farlo per lei. Quindi le rispondo: "Mi mancherai, ma hai ragione, devi assolutamente andare avanti con l'università, ynon sarò io a impedirti di farlo"

"Grazie Paulo, mi capisci sempre"

Mette la sua mano sulla mia, posta sul cambio dell'auto e le sorrido. Poco dopo arriviamo a Vinovo e la lascio nelle mani di Roberta, salutando anche i due figlioletti di Claudio.

Quanto vorrei avere un figlio, o una figlia con Sofia. Sorrido ai miei pensieri e raggiungo il campo per allenarmi.


Sofia's p.o.v.

In auto racconto a Paulo i miei piani per i giorni dopo la partita con il Benevento e poi quando arriviamo a Vinovo, Paulo mi accompagna da Roberta, salutando i due bambini, e si dirige verso il campo per l'allenamento.

Appena Paulo si allontana incomincio a parlare a Roberta di me, e poi di me e Paulo. Anche lei mi racconta di lei e di Claudio. Poi arrivano i due bambini con Paulo e Claudio. Il mio ragazzo ha in braccio Leonardo, il più piccolo e gli sta facendo delle facce buffe, il bambino ride e poi appoggia la testa sulla spalla di Paulo.

Lui sarebbe il padre perfetto per i miei figli. Mi immagino un piccolo Dybala che scorrazza per casa e sorrido all'idea.

"A cosa sta pensando secondo te?" dice Paulo a Leo, riferendosi a me.

Io mi sento chiamata in causa e dico "niente"

"E allora perché sorridevi?"

"No, niente, pensavo a"

"A cosa pensavi?" dice, lasciando andare Leo dalla mamma

"PensavoCheSarestiUnBravoPadre"

"E pensa un po', anche yo prima PensavoCheSarestiUnaBravaMamma, intendo per i miei figli, ovviamente"

"io non ho detto per i nostri figli, dicevo in generale"

"Non mentirmi"

"sì, okay, va bene, adorerei vederti con nostro figlio in braccio, ma è presto Paulo. Voglio almeno finire la triennale. Ma poi cosa sto dicendo? Va bene, siamo fidanzati, ma la cosa finisce lì."

"Certo, ti capisco, anche yo adorerei che tu sia la mamma dei miei figli, e sì, hai ragione, è troppo presto, ma abbiamo una vita intera davanti"

"ti amo Paulo"

Lui si avvicina e mi dà un bacio a stampo, poi torniamo a casa sua. Devo dirgli che voglio tornare a Milano, almeno per stanotte. Respira, puoi farcela una notte senza di lui.

"Paulo, voglio tornare a Milano stasera, non vedo i miei da tanto e poi mi manca tantissimo mio fratello"

"Va bene, se vuoi vengo con te, altrimenti, se non mi vuoi, sto aquì. Comunque, non sapevo avessi un fratello, quanti anni ha?"

"Ha 16 anni, si chiama Tommaso, ti adora e non sa che stai con me: breve storia triste della sua vita"

"Ma poverino, dame il suo numero, lo chiamo e gli dico che stiamo insieme, poi mi faccio passare i tuoi e digo che ci sono anche io stasera a cena"

"è agli allenamenti di calcio adesso."

"Certo, non vedo l'ora di conoscerlo. Ma tranquilla, tu rimarrai sempre la mia preferita"

"ehhh lo so carissimo, chiamo i miei e dico loro di cucinare per una persona in più e di non dire a Tommy che ci sei tu, così tu sei contento che gli fai la sorpresa e a me muore d'infarto il fratello. Ah, sì, portati un cambio, così stai lì a dormire, e avvisa tua mamma che se torna e non ti vede si spaventa"

"Agli ordini mio capo"

Dopo mezz'ora partiamo verso casa mia, con la sua M4 cabrio, che sicuramente non passerà inosservata per le strade del mio paese.

Dopo un paio d'ore arriviamo finalmente a casa mia, vedo Paulo molto teso, forse ha paura di conoscere i miei, Allora gli dico: "Paulo, stai tranquillo, ti adoreranno. Non devi essere così teso amore". Suono il campanello e Paulo mi stritola la mano, io gliela accarezzo dolcemente con il pollice.

Viene ad aprirci mia mamma e mi dice che mio fratello è in camera, allora salgo in camera sua e busso e lui risponde "Qui non può entrare nessuno a meno che tu non sia mia sorella, o Paulo Dybala, cosa poco probabile".

Io entro e dico "Beh, a quanto pare qui oggi c'è tua sorella, e anche Dybala" lui è voltato dall'altra parte e quindi non vede Paulo

"Sorellina, oggi non sono dell'umore per scherzare"

"girati e vedi che non scherzo, ma poi mi spieghi perché sei così triste".

Mio fratello si gira e quando vede che Paulo è veramente in camera sua si alza lentamente dalla sedia, e si avvicina verso il mio ragazzo, che invece sembra impassibile.

Quando mio fratello gli arriva di fronte l'argentino parla: "Si, sono io veramente" poi ride ed entrambi si voltano verso di me.

"Ma vi conoscete veramente o vi siete incontrati per caso sotto casa?"

Sto per rispondere quando Paulo mi interrompe: "Io e Sofia siamo fidanzati, ufficialmente fidanzati direi" lo dice mostrando con orgoglio il suo anello a Tommaso.

Mio fratello, dopo aver metabolizzato la cosa urla: "Oddio, non ci credo, oddio, siete fidanzati, oddio, oddio, oddio".

Io e Paulo ci mettiamo a ridere per la reazione di mio fratello e poi scendiamo per cenare.

Il mio ragazzo sembra un po' meno teso, sta parlando di calcio con i due uomini di casa, mentre io sto raccontando a mia mamma come passano le mie giornate a Torino. Ad un certo punto cala un silenzio abbastanza imbarazzante e Paulo, sotto il tavolo, cerca la mia mano e la stringe.

Mia madre comincia a parlare con Paulo dell'Argentina e vedo che sorride mentre parla di Laguna Larga.

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