Laguna Larga

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"noi argentini siamo fatti così"

Canzone da ascoltare mentre leggete: Supermarket Flowers - Ed Sheeran

Sofia's p.o.v.

Alicia si reca subito in cucina a preparare la cena, mentre Paulo, mi prende per il polso e mi trascina al piano superiore. Entriamo in camera sua, lui si ferma sulla porta, mentre io, mossa dalla curiosità, incomincio ad osservare le foto appese alla parete, le osservo, una ad una, sono foto di Paulo, alcune con la sua famiglia, altre mentre gioca, altre ancora con i suoi amici. Poi guardo dietro la testata del letto, c'è una foto di noi due insieme, una di quelle che ci aveva fatto Alicia a Torino, e poi un'altra, è quella della mia prima ecografia. "Come hai fatto ad averla?" gli chiedo "Tommaso, quando stavo con Antonella noi ci scrivevamo tutti i giorni, per sapere come stavi, e poi mi ha inviato questa foto, la settimana dopo la tua prima ecografia sono venuto qui, dovevo schiarirmi le idee, e ho stampato la foto e l'ho appesa." Io sorrido, poi mi siedo sul suo letto e lui si mette di fianco a me. Sento il bambino muoversi, prendo la mano di Paulo e la metto sulla mia pancia, appena sente il movimento sorride e incomincia a piangere di gioia poi parla: "Ciao, io sono il tuo papà, e non vedo l'ora di conoscerti". Io sorrido e poi bacio Paulo.

Poi scendiamo, è pronto da mangiare. "Paulo, hai pianto?" gli chiede Alicia "No, cioè, sì, no, sì, boh, io non piango quasi mai, direi. Sì, okay, ho pianto, di gioia." "E perché? Se posso sapere" "Io, cioè, noi, abbiamo sentito il bambino muoversi" "Ohhh, ma è stupendo ragazzi. E ditemi, avete idee per il nome?" Paulo mi guarda terrorizzato e rispondo ad Alicia "No, volevo sceglierlo con Paulo, ma ho già qualche idea in mente". Iniziamo a mangiare e quando finiamo Paulo mi porta fuori, ci dirigiamo verso un parchetto, ad un certo punto mi dice: "Vedi quelli là in fondo?" io annuisco "ecco, loro sono i miei migliori amici, e non sanno che sono qui, quindi appena mi vedranno mi salteranno addosso, non ti spaventare, noi argentini siamo fatti così" "Va bene" dico ridendo. Ci avviciniamo al gruppo mano nella mano e quando siamo ad una decina di metri un ragazzo dice: "Paulo?", tutti gli altri si voltano verso di noi e, come previsto, gli saltano addosso.

Paulo mi presenta ai suoi amici e poi noto dei bambini che giocano sullo scivolo Paulo gli urla.

"Bambini, sono tornato, non venite a salutarmi?" i bambini gli corrono incontro e in poco tempo Paulo si ritrova partecipe di una partita di calcio improvvisata. Mi spiega che prima di venire in Italia, aveva fatto da allenatore ai bambini, che avevano solo 4 anni. Dopo un paio d'ore si fa buio e torniamo a casa. Andiamo subito a dormire e prima di spegnere la luce mi dice: "Sofia, domani vieni con me al cimitero?" "Certo che ci vengo" "Grazie, mi capisci al volo". Gli do un bacio a stampo e ci addormentiamo abbracciati.


Paulo's p.o.v.

Quando mi sveglio Sofia sta ancora dormendo, decido di alzarmi e andare a fare un giro per il giardino, prendo una palla dal cesto e comincio a palleggiare con i piedi e poi contro il muro. Poi sento una voce sopra di me, alzo lo sguardo, è Sofia che è affacciata alla finestra di camera mia: "Joya, io sono pronta, se vuoi andiamo" "Certo, scendi". Dopo una decina di minuti arriviamo al cimitero, prendo Sofia per mano e mi dirigo verso la tomba di mio papà. Quando sono di fronte alla tomba mi siedo sull'erba e Sofia mi imita. "Paulo, Federico Dybala?" Capisco che si riferisce al nome del bambino e mi giro verso di lei, mi luccicano gli occhi "E se è una femmina?" "pensavo a Clara" "Sì, Clara Dybala, mi piace" le rispondo. Poi chiedo "Sofia, secondo te lui è orgoglioso di me?" "Paulo, lui è molto orgoglioso di te, dell'uomo che sei diventato." Appoggio la mia testa sulla sua spalla e Sofia mi accarezza la nuca. Stiamo in silenzio per almeno cinque minuti e poi mi alzo, aiutando anche Sofia. Usciamo dal cimitero e invio un messaggio ai miei compagni: "Ragazzi, per la felicità di Berna, vi annuncio che se un maschio si chiamerà Federico. Se invece è femmina Clara"

Berna è il primo a rispondere "A questo punto spero sia un maschio e che abbia il carattere di Sofia" "Ma ho un carattere così schifoso?" "Dai sto scherzando, l'importante è che sappia giocare a calcio" mi scrive Federico, "concordo, pienamente" rispondo.

Sofia poi mi parla: "Paulo, ti va se ci cambiamo e andiamo a correre? È l'ultimo mese che lo posso fare e poi sarò costretta a passare le mie giornate a fare niente per colpa di Federico-Clara" "certo, andiamo allora"

Ci cambiamo e usciamo a correre, lei fa molta più fatica rispetto a qualche mese fa per colpa della gravidanza, infatti dopo circa mezz'ora mi dice: "Paulo, scusa, sono troppo stanca, torniamo a casa?" "Certo amore, andiamo" la prendo per mano e camminiamo verso casa.

Quando ho saputo che Sofia era incinta mi sono tatuato un fiocco di neve stilizzato sul polso e l'ho tenuto nascosto per farle una sorpresa. "Sofia, chiudi gli occhi" mi posiziono dietro di lei con una mano sulla sua spalla e l'altro polso davanti ai suoi occhi "ok, ora puoi aprirli". Lei vede il tatuaggio e poi si gira verso di me e mi dice "anche io volevo fare un tatuaggio, però poi sono rimasta incinta e ho scoperto che non è sicuro, neanche durante l'allattamento. Ma ti prometto che appena finisco di allattare me lo faccio pure io. Quando l'hai fatto?" "Quando ho saputo che eri incinta" "Ti amo tantissimo Paulo" "E io ti amo di più".

colpo di fulmine, colpa della neve |paulo dybala|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora