Capitolo 24 - Dichiarazioni

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Martina

<< Sto benissimo mamma >> parlo al telefono mentre percorro i corridoi dell'università, << Fran mi sembra molto strano ultimamente >> esprime la sua opinione lei, io sorrido tra me e me, << Forse perché si è innamorato >> borbotto a mia madre, un po' anche per prendere in giro mio fratello, << Innamorato? E di chi? >> chiede lei curiosa, << Non posso dirtelo, è un segreto tra gemelli >> blatero io, << Quindi anche tu hai un segreto >> afferma lei convinta, mi blocco mentre cammino, mi manca l'aria, deglutisco sonoramente, << Che succede Martina? >> chiede poi lei, << Niente >> ricomincio a camminare << Non ho nessun segreto >>, volevo prendere in giro Fran e invece la cosa mi si è ritorta contro. << Ok va bene, faccio finta che i miei figli non mi nascondano le cose, tuo padre non sarà dello stesso parere >> ridacchia lei, << Forse è meglio se non glielo dici >> dico scherzando sperando davvero che non dica a papà che io e Fran nascondiamo qualcosa, mio padre è in grado di indagare, di mandare spie a controllarci per quanto è protettivo. << E il principe? Come sta? Siete ancora amici vero? Vi inviterà al matrimonio reale >> parla come una bambina fanatica lei. Non sa che queste parole un po' mi feriscono, non conosce la ragione del male che mi fanno, cerco di non avere nessuna reazione, cerco di nascondere il fastidio che provo quando sento la parola matrimonio. Sulla mia pelle riesco ancora a percepire i baci che ha lasciato sul mio corpo. Sento ancora il suo profumo su di me, sento il suo sapore sulle mie labbra e tutto questo non fa altro che scatenarmi sensazioni fortissime, uragani interiori che scombussolano ogni mia emozione. E vorrei solo scappare via, lontano, per non sentirmi in questo modo, per non provare queste cose, ma è impossibile, mi inseguono in ogni posto, mi rimangono addosso senza lasciarmi mai. Non posso fare a meno di lui ma prima o poi dovrò farlo, una tristezza infinità si insinua dentro di me. << Tesoro ci sei? >> chiede mia madre, << Si scusa >> interrompo io i miei pensieri, << Si, il principe sta bene, non credo però che ci inviterà al matrimonio reale >> o almeno io non voglio proprio andarci, << Che peccato, avresti potuto mandarmi un sacco di foto >> si dispiace lei, alzo gl'occhi al cielo per il comportamento di mia madre, che però almeno riesce a farmi sorridere dopo tutti i miei pensieri. << Ci sentiamo più tardi, ora chiamo tuo fratello per saperne di più di tutta questa faccenda >>. Riaggancio, sperando che Fran non parli troppo, anche se mi diverte pensare mia madre che fa il terzo grado a mio fratello. Sto oltrepassando l'edificio delle aule per andare agl'alloggi, la mia mente viaggia ancora a quella serata con lui, a quanto io mi sia sentita bene in quel momento, a quanto io mi sia sentita amata, desiderata, venerata. Mi ha fatto sentire forte e potente, con i suoi occhi sempre nei miei, dimenticandomi del resto del mondo. Sento qualcuno afferrarmi e trascinarmi dentro un'aula vuota, mi giro di scatto e vedo Jorge, che chiude la porta e fa scattare la serratura. Il cuore inizia a battere forte nel petto. << Ciao >> dice solo con la voce bassa e carica di tensione, poi mi sorride, fa qualche passo silenzioso verso di me per raggiungermi. Il suo profumo riempie l'aria intorno a me ed è come se ricominciassi a vivere, a respirare ancora. La sua mano accarezza il mio volto, i brividi percorrono il mio corpo e le sue labbra si appoggiano sulle mie. Qualcosa dentro di me prende il sopravvento, lo stringo a me, per sentirlo, per far entrare in contatto i nostri corpi. Gli passo la mano tra i capelli mentre il bacio si fa più passionale, ma comunque dolce e saporito. << Jorge >> lo spingo via poi io, rendendomi conto che non è il luogo adatto per fare queste cose, << Mi sei mancata l'altra notte, ieri, stamattina >> sussurra poi lui, le farfalle iniziano a volare nel mio stomaco ma cerco di contenermi, << E' pericoloso, non possiamo fare così soprattutto quando siamo in luoghi pubblici, anzi non dovremmo farlo mai più >> parlo talmente veloce per paura di non riuscire a finire la frase, perché voglio baciarlo ancora e non so quanto resisterò dal non farlo. << Davvero non dovremmo farlo mai più? >> chiede lui facendo qualche passo avanti, mi schianto contro la cattedra, lui appoggia le mani ad essa circondandomi, << Davvero Martina? >> chiede in modo così sensuale, con gl'occhi puntati nei miei dove riesco a vedere la tensione, la paura, la voglia di stare con me, solo con me, sempre con me. Mi fiondo sulle sue labbra in un secondo, assaporandomi la sua bocca, sfiorandogli il viso mentre le sue braccia mi stringono a lui, << E' pericoloso >> dico senza fiato, << Lo è >> ammette lui << Me è anche eccitante >>, << Se ci beccano siamo fottuti >> insisto io, << Preferisco vivere questi momenti qui ora, anche se potrebbe ritorcersi tutto contro di me, che non averli mai vissuti >> dice in modo serio, guardandomi negl'occhi, l'aria mi si spezza nei polmoni, il cuore rimbomba nel petto veloce per quelle parole, anche io vivrei ogni istante con lui, anche se so che poi potrebbe far male, anche se tutto potrebbe finire in malo modo. Mi dà un leggero bacio sulla bocca, piccolo ma sensuale, che mi accende il corpo, mi accende l'anima. << Io ti desidero Martina e tu cosa vuoi? >> mi chiede vicino all'orecchio, sono in preda all'eccitazione, << Voglio te >> dico quasi senza voce, ma è vero, è quello che voglio, oltre a tutto quello che ho sempre ambito nella mia vita, voglio anche lui, tanto quanto voglio il resto. << Andiamo >> dice afferrandomi la mano. Mi trascina velocemente verso il suo alloggio, facendo delle scorciatoie che nemmeno conoscevo, non abbiamo incontrato quasi nessuno per mia fortuna. Quando entriamo nella sua stanza mi blocca contro la porta e inizia a baciarmi, con una passione che non avevo mai sentito, mi sfila il cappotto che ho addosso. << Non c'è Diego? >> chiedo un po' in ansia, << No è andato a farsi vedere la ferita e poi andrà a corte >> mi sorride lui << Puoi anche andartene se non vuoi restare qui >> continua poi, vedendomi preoccupata, << No, non voglio andarmene è solo che... >>, << Non verrà nessuno Martina, te lo posso assicurare >> mi interrompe lui, dandomi un leggero bacio sulle labbra. Io gli sorrido e lui si illumina, << Sei bella >> mi bacia ancora, << Da morire >> aggiunge poi appoggiando ancora le sue labbra sulle mie. Mi prende le mani e inizia ad indietreggiare, mi guarda con un sorriso malizioso, << Cosa vuoi fare? >> gli chiedo io, curiosa dei sui pensieri, << Sono andato in palestra prima... devo farmi la doccia e tu? >> sorride poi, quelle parole sono come un pugno nello stomaco e tutto il mio corpo si accende, sono in preda al fuoco, che scorre nelle vene. << Se proprio insisti ti aiuto >> lo prendo leggermente in giro io, << Oh insisto eccome >> ridacchia lui. Mi carica come un sacco di patate sulla sua spalla e mi porta in bagno, quando mi lascia a terra le sue mani percorrono tutto il mio corpo. Accende l'acqua nelle doccia mentre io rimango a guardarlo incantata dai suoi movimenti sinuosi, quando si volta verso di me sorride ancora. Si avvicina piano e mi bacia ancora, lo sento respirare profondamente per sentire il mio profumo. Piano mi leva il maglioncino, sfiorandomi la pelle, poi mi bacia il mento, il collo, le spalle, mentre le sue mani calde accarezzano il mio corpo. Faccio lo stesso con lui, una volta sfilata la maglietta con le mani percorro le linee del suo corpo scolpito, mordendomi il labbro, lo voglio, lo desidero come lui desidera me e mi sembra surreale crederlo, non avrei mai pensato di arrivare a questo punto, di provare queste cose che per me prima non esistevano nemmeno, mi ero sempre chiesta come le persone potessero parlare dell'amore in quel modo, nessuno dei miei ex ragazzi mi ha mai fatto provare cose del genere, forse perché non era amore, forse perché nessuno di loro era in grado di farmi sentire come fa Jorge. Usciamo, appagati, dallo doccia, dopo mille sorrisi, risate e baci. Lui teneramente mi avvolge nell'accappatoio e poi mi stringe a se. Butto l'occhio al mio telefono appoggiato al mobile e noto che è tardissimo, << Sono in ritardo >> urlo quasi in agitazione, Jorge scioglie l'abbraccio, << Siamo stati un'ora e mezza sotto la doccia? >> chiedo quasi scioccate, lui ridacchia << Beh quando si sta bene il tempo passa veloce >> mi prende in giro, << Jorge! >> lo richiamo io << Non è divertente, devo ancora andare nel mio alloggio, dove sicuramente Lodo mi farà ancora milioni di domande e poi devo vedermi in biblioteca per studiare con Robert >>. A quel nome Jorge cambia espressione, << Robert? >> chiede lui, << Si, lo aiuto a studiare >> ribatto io, << Ha provato a baciarti >> dice infastidito, << Ma non ci è riuscito e non lo farà mai più >> spiego, perché non c'è motivo di preoccuparsi, << Lui ti vuole >> insiste, << Non dire sciocchezze >>, << Non sono sciocchezze Martina, lui ti desidera e non mi piace condividere le cose, soprattutto te >> ammette, la cosa mi spiazza e me lo fa amare in qualche modo ancora di più, << Sei geloso? >> gli chiedo prendendolo un po' in giro, << Si che lo sono, eccome, insomma guardati, e il fatto che questo tizio abbia provato a baciarti e che tu gli dia delle attenzioni mi infastidisce parecchio >> si agita leggermente lui, con l'aria preoccupata, << Non gli do attenzioni, lo aiuto a studiare >> mi avvicino a lui << E poi mi pare che io abbia già scelto, se così si può dire, altrimenti sarei con lui in questo momento, farei con lui queste cose, penserei a lui tutto il giorno, proverei per lui queste cose >> cerco di tranquillizzarlo, gli sfioro piano il viso mentre lui mi fissa in silenzio. << Cosa provi? >> mi chiede e la domanda mi colpisce al cuore, << Cosa provi per me? >> chiede ancora, fissandomi intensamente. Vorrei dirgli che lo amo ma poi? Come mi sentirei io? Cosa succederà?

Royal Love - Una favola reale ( Jortini )Where stories live. Discover now