Capitolo 8 - Paparazzi

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Martina

<< E' stata una lezione stupenda >> esclama Lodo mentre usciamo dall'aula, << Già molto interessante >> ribatto io, indolenzita per essere stata seduta per tre ore su una sedia scomodissima, << Dovrebbero però cambiare le sedie >> mi legge nel pensiero Alba che si massaggia il sedere. Robert ci affianca con un sorriso, << Allora come vi è sembrata questa lezione? E' stata fantastica non trovate? Non facile da capire ma fantastica >>. Ormai abbiamo stretto una specie di amicizia con Robert, è un ragazzo simpatico e gentile, molto studioso e curioso. << Si mi è piaciuta un sacco >> confermo io mentre continuiamo a camminare per i corridoi per andare nei nostri alloggi. Incrociamo Diego che sta andando ad una lezione e Lodo cambia subito atteggiamento, << In un'università così grande devo incontrarti sempre? >> brontola lei quando lui gentilmente si ferma a salutarci, << Sarà destino piccola >> gli risponde lui facendogli l'occhiolino, lei spalanca leggermente la bocca << Non chiamarmi piccola >> lo minaccia lei puntandogli addosso un dito, Diego si mette a ridere, ha trovato il modo di far uscire di testa Lodo come lei fa uscire di testa lui, io scuoto il capo alzando gl'occhi al cielo, << Dov'è Jorge? >> domanda poi Alba attirando l'attenzione anche quella di Robert, << E' nell'alloggio non ha lezione >> fa spallucce lui << Ora devo scappare altrimenti faccio tardi >> ci saluta con un cenno della mano e poi di nuovo fa l'occhiolino a Lodo facendola andare su tutte le furie prima di sparire tra la folla di studenti. << Lo ODIO! >> borbotta la bruna prima di ricominciare a camminare. << Quindi tu e il principe... >> inizia a dire Robert rivolgendosi a me, << No... assolutamente no >> ribatto io capendo ciò che intende << Siamo solamente tutti amici >>, Robert ridacchia << Beh a quel ragazzo piace la tua amica >> esclama lui, << Chi Diego? >> domanda Alba ridendo << Ci ha provato con lei ma non è andata molto bene >> io e Alba ci guardiamo e ci mettiamo a ridere insieme, << Cosa ridere voi due? >> si volta Lodo che ha capito di cosa stiamo parlando, << Smettetela altrimenti me la pagherete! >> ci minaccia voltandosi e ricominciando a camminare ancora più veloce. Salutiamo Robert che cambia strada per andare in segreteria a ritirare delle cose, << Ci vediamo >> saluta lui da lontano alzando la mano. Arrivate in alloggio Lodo lancia la sua borsa sul letto e poi lei fa lo stesso, << Sono distrutta >> dice infilando le braccia sotto il cuscino, << Ti capisco, sapevo che l'università non era una passeggiata ma nemmeno che mi avrebbe risucchiato tutte le forze >> ribatte Alba che poi mi guarda mentre tolgo dei libri dalla borsa e ne metto altri, << Non dirmi che stai andando in biblioteca... >> dice, << Si ci sto andando, ma prima passo a mangiarmi un panino al Pub >> spiego io, << Tu sei pazza, non puoi riposarti un po'? >> si solleva Lodo sulle braccia per guardarmi, << Non sono stanca e prima studio meglio è >>. Richiudo la borsa me la metto in spalla mentre le mie due amiche mi guardano incredule, << Siamo sicuri che sia normale? >> chiede la riccia alla bruna mentre sto uscendo dall'alloggio, << Ah Ah >> rispondo io con una finta risata prima di lasciarle sole nell'alloggio. Mi avvivo verso il pub, potrei andare a mangiare anche in mensa ma dovrei fare il doppio della strada, mentre il pub è più vicino alla biblioteca. Stare ad Oxford consiste anche camminare per tanti chilometri al giorno per andare da una parte all'altra. Mi gusto un panino veramente delizioso, mi manca la cucina Argentina, ma non mi lamento, fin ora ho mangiato bene ad Oxford e in quei pochi posti dove mi è capitato di mangiare, ovviamente per me niente è come un piatto cucinato da mia madre, quanto desidero mangiarne uno. Rispondo a Fran che mi ha scritto, all'accademia va tutto alla grande a quanto pare e ha fatto amicizia con Ruggero, il ragazzo Italiano che sta a palazzo, figlio di un amico di famiglia di Jorge, io non l'ho ancora conosciuto, ma sono felice che mio fratello abbia fatto amicizia con qualcuno, sicuramente Jorge avrà detto a Ruggero di cercare Fran. << Ehi ti sei incantata? >> mi spavento quando trovo seduto di fronte a me Jorge che ridacchia, << Ti ho chiamata un po' di volte ma evidentemente eri persa nella tua testolina >>, << Già >> riesco a dire solamente pensando allo spavento che ho preso. << Sono buoni i panini del pub vero? >> chiede guardando il mio piatto vuoto, << Si, buonissimi >> commento io << E' un ottimo spuntino, soprattutto se devi ricaricare le energie per andare a studiare >>, << Quindi stai andando in biblioteca? Chissà perché non ne sono sorpreso, vivi li praticamente >> cerca di prendermi in giro lui. Punto i miei occhi nei suoi verdi, sembrano due smeraldi che mi fissano << Sai com'è devo darmi da fare, non posso sprecare la mia occasione >> borbotto alzandomi dal tavolo e lui fa lo stesso. Mi metto la borsa in spalla, << Si ma non credi di esagerare, studi praticamente tutto il tempo, devi rilassarti un po' non trovi? >> domanda lui seguendomi fuori dal pub, << Quando avrò del tempo per rilassarmi lo farò non preoccuparti, per ora ho ancora la forza di studiare >> gli sorrido mentre apro la porta per uscire e lui ricambia. Un flash mi distrae e mi blocco quando mi volto a guardare, difronte a me una decina di fotografi scattano foto. Sono come paralizzata, non riesco a muovermi, i flash mi accecano e le voci dei fotografi chiamano il nome di Jorge. << Come hanno fatto ad arrivare fino a qui? >> riesco a sentire Jorge chiedere a se stesso, << Martina andiamo >> dice lui, ma io non mi muovo, mi sento un palo, non riesco a collegare il mio corpo alla testa, che diavolo sta succedendo. Mi riprendo solo quando sento la mano di Jorge afferrare la mia, le guardo intrecciarsi e una sensazione stranissima mi pervade il corpo. << Corri >> sento dire e Jorge mi trascina via. Corre con me appresso cambiando spesso strada, infilandosi in vicoletti di cui non sapevo nemmeno l'esistenza, e poi rallenta quando li abbiamo seminati, guardo la mia mano nella sua prima di lasciarla. << Che diavolo è successo? >> chiedo respirando profondamente per la corsa, << Erano paparazzi >> esclama lui << Non arrivano mai dentro Oxford è successo solo due volte l'anno scorso, non so come ci riescano >> farfuglia, anche lui con il respiro pesante, << Ti sei spaventata? >> mi chiede poi, << Si, non è che mi sono proprio spaventata ma mi ha colto di sorpresa, sai non sono abituata a queste cose, per niente >> spiego io, << Già, divertente vero? >> cerca di alleggerire l'atmosfera lui, << Divertentissimo >> commento io sarcastica << Non so proprio come fai a vivere così >>, << Ti ci abitui >> risponde solamente, ma negl'occhi scorgo una nota di tristezza. Dopo aver controllato che non ci fosse più nessuno usciamo dal vicolo in cui ci siamo fermati, saluto Jorge prima di andare in biblioteca mentre lui pensava a che strada fare per tornare al suo alloggio, << Un giorno dovrai insegnarmi tutte queste strade e vicoli >> borbotto mentre vado via << Potrebbero tornarmi utili >>, lui mi sorride prima di sparire in un'altra stradina nascosta. In biblioteca mi siedo su uno dei banchi e inizio a studiare, continuo a vedere davanti a me quei flash, come fa la gente a vivere in questo modo, con fotografi che ti rincorrono ovunque per fotografarti? Io credo che esploderei prima o poi, mi piace stare tranquilla e con una vita del genere non puoi mai stare tranquillo, ti seguono ovunque, per vedere cosa fai e con chi stai. << Posso? >> sento qualcuno chiedere e quando alzo lo sguardo trovo Robert, gli sorrido, << Certo >> borbotto io << Sei venuto qui a studiare? >> domando io anche se la risposta è ovvia, << Già, non bisogna perdere tempo >> esclama, << Sono d'accordo con te >> sorrido e lui ricambia, << Siamo ad Oxford non possiamo pensare di spassarcela >> dice lui, << Concordo con te, insomma non possiamo sprecare questa occasione, c'è tempo per spassarsela >> ridacchio poi io, Robert apre i suoi libri e in silenzio si mette a studiare difronte a me, ogni tanto mi chiede qualcosa che non capisce e sono contenta di poterlo aiutare, mi piace che sia così determinato, che come me ci tiene ad impegnarsi perché è grato dell'opportunità che ha. Infondo siamo qui per uno scopo, studiare e prendere la laurea, non c'è molto tempo per altro e anche lui la pensa così, siamo molto simili su questo, abbiamo lo stesso punto di vista. Quando torno nell'alloggio trovo Alba seduta alla sua scrivania con le mani nei capelli, Lodo con le cuffie nelle orecchie, sdraiata sul letto con in mano un libro sta rileggendo la lezione di oggi, lei ha un modo tutto suo di studiare, che stranamente per lei funziona. << Ne' uscirò esaurita >> lancia la matita fortemente, Alba, sulla scrivania, << Non potevano usare parole più semplici? >> chiede guardando verso l'alto. Io rido appoggiando la mia borsa sul mio letto. << Come è andata in biblioteca? >> chiede Lodo togliendosi le cuffiette, << Bene, c'era anche Robert l'ho aiutato a studiare >> spiego io, Alba mi guarda profondamente, << Ti piace Robert? >> mi chiede, << No >> rispondo sinceramente, non ci penso nemmeno a queste cose, non è un brutto ragazzo, siamo molto simili su alcune cose, ma non mi piace in quel senso, per me è un amico e resterà tale, << Perché per me a lui piaci >> commenta Alba, << A chi non piace Martina l'hai vista? >> domanda Lodo e io la fulmino con lo sguardo, << Già >> esclama la riccia pensandoci su, io scuoto il capo e decido di non ascoltarle. Il giorno seguente mentre stiamo andando a lezione mi rendo conto che molte persone mi stanno guardando e borbottano qualcosa, o forse sono pazza io? << E' vero? >> sento chiedere quando Robert ci raggiunge, ha uno sguardo strano, << Vero cosa? >> le chiede Lodo. Robert mi allunga un giornale, lo afferro e quando i miei occhi si posano sulla copertina spalanco la bocca, non posso crederci... ecco perché tutti mi stanno guardano, ecco perché sono al centro dell'attenzione.

Royal Love - Una favola reale ( Jortini )Where stories live. Discover now