21.

2.7K 138 7
                                    

Volevo dedicare questo capitolo a tutte voi che mi avete sostenuto fino ad ora, grazie.

Mi stiracchiai e sbadigliando guardai l'orologio appeso alla parete, segnava le quasi undici e mezza, avevo dormito più di dieci ore.
Non facevo tardi da un sacco di tempo, ieri sera ero stata benissimo con gli amici di Valerio e soprattutto con Davide.
A proposito di quest'ultimo, mi aveva accompagnato a casa e mi aveva augurato la buona notte senza eccedere o provarci con me, ma con un semplice bacio sulla guancia.

Sorrisi leggermente e mi alzai dal letto, indossando le pantofole.
Stava iniziando a fare freddo e non volevo prendere un malanno non essendo più l'unica nel mio corpo, ma bensì in due.
Mi avvicinai alla scrivania dove giaceva l'album di Niccolò, Pianeti.
Non l'avevo ancora ascoltato, stava lì da un paio di mesi, ma non avevo mai avuto il coraggio di ascoltarlo.

Lo presi tra le mani e rabbrividì al contatto con la copertina di cartone rigido e lucido dove era raffigurata la sua figura in bianco e nero, quanto mi mancava.
Pianeti stava scritto in giallo e in stampatello.

Lo aprì con cura osservando ogni minimo particolare di quell'album e sospirai.
Era arrivato il momento, dovevo ascoltarlo.

Me lo rigirai tra le mani vedendo il numero delle tracce e i nomi di quest'ultime facendo scorrere gli occhi velocemente, ma mi bloccai alla decima: Wendy.

Scesi velocemente le scale di casa sapendo che quest'ultima era deserta, i miei erano a lavoro anche oggi.
Inserì velocemente il cd nel lettore e premetti play, andando direttamente alla traccia numero dieci, quella aveva la precedenza rispetto alle altre perché portava il mio nome.

Non ero stupita del fatto che Niccolò mi aveva praticamente dedicato un posticino nel suo album, ma ero preoccupata e ansiosa allo stesso tempo per le parole che mi avrebbero descritta all'interno della canzone in questione.

Una melodia lenta quasi malinconica mi invase le orecchie rilassandomi all'istante, sembrava quasi una ninna nanna.

«Ricordo che era solo
il cielo la nostra vera casa,
volavamo sopra
i tetti e la gente non capiva,
quant'è bello essere ingenui
con lo sguardo da bambini..»

Peter Pan, lui amava quel cartone animato.
Quando mi presentai nella sua classe mi aveva rivolto uno sguardo con occhi sognanti e la prima volta mi rivolse la parola con un "Ciao Wendy hai un nome bellissimo, io sono Peter" e all'inizio ci avevo pure creduto.

«Io la guardavo e poi notavo nel suo cuore troppo solo, Wendy prestami un tuo sogno che io adesso non ne ho più, se ho bisogno di sognare una vita in cui ci sei tu..»

Il suo sogno sempre lo stesso, quello di divulgare la sua musica, diventare qualcuno e lanciare un messaggio per le nuovi generazione a non mollare mai, proprio come ha fatto lui, cantare l'amore che lui aveva da offrire.

«Ma prendimi per mano senza il minimo timore questo mondo vale poco e dona solo altre paure, per un piccolo secondo abbi solo la certezza che i problemi sono altrove ora puoi anche stare senza,
io ho abbandonato la realtà, da quando ho scritto una canzone sono triste per la gente, che non prova più emozione,
è triste dare un nome a tutti i nostri sentimenti..»

Niccolò raccontava la sua infanzia triste e il completo disinteresse dei suoi genitori a lui e alle sue passioni.
Aveva iniziato a scrivere all'età di dieci anni e dopo un paio di mesi di amicizia mi aveva fatto leggere alcuni suoi testi, sperando che un giorno potessero leggerli tutti, e devo dire che c'era pure riuscito.
Per Niccolò tutto era importante i sentimenti, gli sguardi, i gesti, era il solito romanticone di turno e a volte mi prendevo gioco di lui, schernendolo.

«Io che riesco solo a dire riportatemi da Wendy..»

Riconobbi la strofa cantata qualche mese da fa Giulia, mentre mi esortava ad ascoltare disperatamente il cd ed io categoricamente aveva rifiutato, testa dura.

E infatti il ritornello fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Scoppiai in un pianto disperato capendo finalmente che Niccolò aveva bisogno di me ed io gli avevo negato tutto ciò, pure il mio amore.
Ero stata egoista la prima volta partendo per Milano e lasciandolo a Federica.
Mi meritavo tutto ciò, lui era fantastico ed io ero un disastro.

La canzone continuò come le mie lacrime, ma non la staccai, non avevo il coraggio.
Volevo che i sensi di colpa mi divorassero dentro.

Dopo partì l'unica forza che ho
Io ero la sua forza e me l'aveva dimostrato sempre, sia a parole che con i fatti.
Contava su di me, il mio parare era il primo che chiedeva e ne teneva conto fino all'ultimo secondo, prima della scelta definitiva.

Lui mi amava e non l'avevo capito, non avevo saputo cogliere i segnali e mi sentii tremendamente mancare il respiro.
Anni spesi a rimuginare su "proverà o no qualcosa per me?" quando i suoi sentimenti erano ben chiari.

Il mio allontanamento lo aveva distrutto ancor di più di quanto lo fosse già e me n'ero accorta al mio ritorno per le vacanze estive: il suo viso stanco e depresso ne era la conferma.

Mi aveva aiutato tantissime volte, mi aveva spinto ad inseguire i miei sogni anche se ciò significava non vedermi più spesso come prima.
Aveva sofferto ed io avevo sempre sostenuto il contrario.

Afferrai il telefono e composi subito il numero di Giulia, che rispose dopo un paio di squilli.

«Buongiorno dormigliona!» esclamò pimpante, non ottenendo una mia risposta ma solo singhiozzi continuò a parlare «Wendy che hai stai male?» chiese allarmata.

«Ho ascoltato il cd» parlai a fatica continuando a piangere «Ho ascoltato Wendy..» tirai su con il naso.

«Qual è il problema tesoro?» parlò dolcemente la mia amica.

«Che lui mi ha sempre amata e io non l'ho mai capito» borbottai con le lacrime agli occhi «Sono una stupida Giulia!» scoppiai nuovamente a piangere.

«Meglio tardi che mai no?» sdrammatizzò ridendo «Comunque vuoi che venga da te?» chiese poi seria.

Sospirai e annuì, ma non potendomi vedere accettai il suo aiuto con un secco "si".

«Arrivo da te tra un po'» mi informò «Vuoi qualcosa da mangiare?» chiese poi.

«No niente, non ho proprio appetito» sospirai.

«Wendy» mi richiamò dal telefono «Dovresti parlare con lui prima che faccia casini» e chiuse la telefonata.

In che senso prima che faccia casini?

ANGOLO AUTRICE

ECCCOMI TESORI, ZIA MIRIAM È TORNATA! 🤩💥

Per tutte quelle che hanno continuato a chiedere nei commenti "ma Wendy ascolterà il CD?" era tutto calcolato e finalmente l'ha ascoltato!😏 (ammetto di aver pianto anch'io assieme a Wendy😭).

Siamo quasi arrivati alla fine donzelle, tra pochi capitoli la favola di Wendy e Niccolò finirà..ma fino a quel momento ne vedrete delle belle e anche delle brutte!😂🤔

Comunque come ogni capitolo vi rinnovo l'invito di passare dalla mia amica priscilla_lynch21 e dalla sue due storie fantastiche: una su Niccolò (Ultimo) e l'altra su Diego (Izi).

Inoltre volevo informarvi che ho scritto una nuova fanfiction su Capo Plaza si chiama racing for speed e la trovate sul mio profilo.

IG: xmiriaamx_onwp

A presto, Miriam!

wendy | ultimo #wattys21Where stories live. Discover now