11.

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L'orologio segnava le cinque appena ed il sole iniziava a farsi spazio tra il buio. In questo momento avrei preferito di gran lunga la sera, l'afa del giorno già mi soffocava, che poi era tutta una scusa. Mi sentivo soffocare da quello che aveva detto Wendy prima della sua partenza. A tutto ciò si aggiunse il mio cellulare squillava nella tasca dei miei jeans ma lo lasciai suonare a vuoto, non avevo voglia di sentire nessuno, tantomeno i rimproveri di Giulia.

Sospirai pesantemente calciando un sassolino solitario sul marciapiede, mentre raggiungevo l'auto, sicuramente ora sarei tornato a letto per dormire qualche altra ora, sempre se sarei riuscito a chiudere occhio.

«Scusami, tu ragazzo moro» urlò una voce femminile, alle mie spalle.

Mi girai infastidito, rivelando poi una ragazza biondina con gli occhi verdi, magra e due valige il doppio di lei.

«Dici a me?» chiesi indicandomi da solo, che stupido!

Lei annuì e si avvicinò frettolosamente, con quelle valigie enormi.

«Potresti indicarmi questa via?» arrossì leggermente, porgendomi un foglietto stropicciato.

Anche Wendy lo faceva, ma non per queste stupidaggini. Per un momento la mia mente tornò a qualche minuto prima e alle sue parole, incupendomi.

«È quella di casa mia» risposi «Vuoi un passaggio bionda?» chiesi non curante.

La tizia gonfiò le guance rosse pronta a ribattere.

«Non ti fare strane idee» aprì la macchina, infilandomi dentro «Sono appena stato scaricato» borbottai di cattivo umore.

La ragazza arrossì nuovamente, facendomi incavolare ancor di più. Possibile che questa non sapeva fare altro che arrossire?

«Oh, mi dispiace» sussurrò imbarazzata.

«Anche a me» risposi velocemente «Allora?» sbuffai spazientito.

Parve pensarci su qualche secondo per poi pronunciare un debole "arrivo".

«Comunque sono Federica» sorrise calorosamente, porgendomi la mano.

«Niccolò» ricambiai la stretta, cercando di essere più cortese possibile.

«Bene..» sussurrò a disagio «Posso farti una domanda?» chiese nuovamente.

Ma quanto parlava sta tizia?

«No» tagliai corto, irritato già dai suoi modi troppo confidenziali.

Lei boccheggiò tremendamente imbarazzata e abbassò lo sguardo.

Mi sentii in colpa per il mio comportamento poco amichevole, perché il realtà ero tutto il contrario.
Ma la giornata era già iniziata col piede sbagliato, e questa ragazza stava iniziando a darmi su i nervi.

«Scusami, è solo che è una situazione un po' delicata» mi scusami qualche minuto dopo, apparendo almeno un tantino amichevole.

Si girò verso di me fissandomi «Scusami, forse non avrei dovuto chiederti nulla» sospirò desolata.

«Non potevi saperlo, sta tranquilla» la rassicurai, accendo un sorriso.

«Grazie Niccolò» accennò anch'essa un timido sorriso.

Annuì sbadatamente mentre guidavo disperatamente verso casa.

Wendy's

Ero atterrata finalmente a Milano, dopo gli inconvenienti successi in aeroporto.
Prima il malinteso guasto all'aereo e poi la discussione con Niccolò, l'ultima oserei dire.

wendy | ultimo #wattys21حيث تعيش القصص. اكتشف الآن