7.

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«È il primo d'Agosto!» urlò Giulia entrando in camera «È terribile!» per poco non pianse.

«Mi spieghi perché entri così in camera mia?» chiesi incrociando le braccia al petto alquanto divertita dalla sua scenata.

«Sta per finire l'estate Wendy!» piagnucolò.

«Ma se abbiamo ancora un mese e qualche settimana per stare assieme» risi spingendola giocosamente.

Giulia non voleva lasciarmi andare nemmeno quest'anno, ricordo ancora che quando sono partita, piangeva a dirotto e non mi mollava. Non nego che mi si strinse il cuore vederla in quelle condizioni, ma qualche ora dopo mi richiamò dicendomi che era stata una stupida a reagire così male, ovviamente non gliene feci una colpa.

«Mi mancherai anche quest'anno» sussurro intristendosi, stringendomi in un caloroso abbraccio.

«Dai su Giulia, abbiamo tanti momenti da passare ancora assieme!» cercai di sviare il discorso, ricambiamo l'abbraccio.

«Niccolò te l'ha detto?» mi tirò un'occhiata furba «Domenica ritorna e vuole passare la notte in spiaggia» mi informò.

Io e Niccolò eravamo tornati quelli di un tempo – o almeno ci stavamo provando –, non nego che tra di noi c'era un po' d'imbarazzo, ma sembrava essere tutto regolare.

«Wendy non capisco..» iniziò lasciando la frase incompleta.

«Cosa?» chiesi girandomi verso di lei.

Giulia ci pensò un po' su e poi parlò «Perché hai perdonato Niccolò così facilmente?» mi guardò.

«Non lo so» risposi di getto.

Era la verità, io non sapevo cosa mi aveva spinto a perdonarlo, solo che in quel momento ero così debole sia fisicamente che psicologicamente che alla fine avevo ceduto.

«Mh, avete parlato dei baci che ci sono stati?» sospirò, rotolandosi sul letto.

«No, è una questione chiusa» tagliai corto, infastidendomi.

Non volevo assolutamente toccare quella nota dolente.

«Non ti scaldare troppo Wendy» sbuffò «Hai ascoltato il cd?» chiese poco dopo.

Dissi di no con la testa fissando, appunto, il cd sopra la scrivania. Non avevo avuto il tempo materiale né di ascoltarlo né di guardare la copertina o i titoli delle canzoni.

«Ascoltiamolo assieme allora» mi rivolsi a Giulia, che improvvisamente diventò seria.

«L'ho sentito già un miliardo di volte, risparmiamelo» si giustificò rilassandosi poco dopo.

«Boh, va bene» alzai le spalle.

Ultimamente Giulia era strana, fin troppo strana. Chissà che tramava dentro.

«Ti ricordi quel ragazzo, Valerio?» chiese poco dopo.

«Si, come si chiamava..Secchio?» scoppiai a ridere della mia stessa battuta, mentre la bionda mi guardava storta.

«Sercho, stupida!» mi corresse, però poi scoppiando a ridere anche lei.

«Quindi?» chiesi curiosa, ricomponendomi.

wendy | ultimo #wattys21Onde histórias criam vida. Descubra agora