16.

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Dedico questo capitolo a tutte voi che mi seguite, apprezzate la mia scrittura e mi date la forza per continuare a scrivere, grazie di cuore.
Buona lettura.

Stavo per tornare a casa, avevo appena accompagnato Wendy fino alla porta di casa e l'avevo salutata con un grande bacio sulle labbra, felice com'ero niente e nessuno poteva togliermi il sorriso stampato sulle labbra. Con questi pensieri parcheggiai l'auto sotto casa, rendendomi conto che la luce della cucina di casa mia era accesa.

Federica, cazzo.
Avevo praticamente rimosso dalla mente la mia ipotetica fidanzata nelle ore in cui ero stato in compagnia di Wendy.

Sospirai profondamente visto che ora mi sarebbe toccato pure affrontarla, spiegarli la situazione e come stavano le cose.
Non volevo illuderla, le volevo un gran bene, ma di certo non l'amavo.
Nei momenti in cui Wendy non era stata accanto a me, Federica aveva preso il suo posto, ma non del tutto, era brutto da dire, ma la bionda rappresentava un vero e proprio ripiego.

«Sono a casa!» urlai posando le chiavi sul mobiletto all'ingresso.

«Finalmente!» strillò isterica «Si può sapere dov'eri sparito?» chiese ancora strillando.

Isterica pensai e per poco non scoppia a ridere del mio stesso pensiero.
Dovevo mantenere un atteggiamento serio e pacato, spiegargli la situazione e mandarla a quel paese.
Facile a dirsi, no? Assolutamente no.

«Oh Fede» feci con finto stupore «Sei ancora qui?» chiesi calmo.

«Dove sei stato Niccolò?» chiese delusa.

D'altronde io deludo tutti quelli che mi voglio bene, combino sempre casini, ma non ci restai male visto il tono che aveva assunto.

«Federica dobbiamo parlare» sospirai affranto, non sapevo proprio come affrontare l'argomento. Avevo una paura matta di ferirla.

«Anch'io devo parlarti» mi informò «Prima tu, avanti» sbuffò, incrociando le braccia al petto.

«Wendy è incinta» andai dritto al punto «Io la amo ancora Federica, non posso lasciare solo il bambino e lei» spiegai velocemente.

L'espressione di Federica cambiò rapidamente.

«Cosa dovevi dirmi tu?» chiesi ormai libero da ogni peso.


Wendy's

Forse la parte più difficile di tutto questo era appunto affrontare i miei genitori, che dopo il litigio con Niccolò in loro presenza, mi hanno chiesto delle spiegazioni.

«Non posso crederci Wendy!» urlò mia madre «Tu non ci avresti detto nulla, non ti fidi di noi?» chiese visibilmente delusa.

«Avevo..avevo solo paura della vostra reazione» sospirai «Io amo Niccolò, ma non sapevo se questo bambino fosse un ostacolo per la sua carriera, per lui» spiegai affranta.

«Comunque vada io e tua madre ti appoggeremo sempre» abbozzò un sorriso mio padre Tommaso, che fino a quel momento non aveva proferito parola.

«Wendy sei la nostra unica figlia e come tale, ti vogliamo bene» sorrise mia madre «Vieni qua abbracciami» ordinò giocosamente.

wendy | ultimo #wattys21Where stories live. Discover now