Di Quidditch, cani neri e torte di compleanno

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7 dicembre 1993

"Se sicura, Frannie? Non sono molto convinta." chiese Laetitia, giocando con l'asta degli occhiali.
"Scherzi? È assolutamente geniale! Ti dirò di più, è l'idea migliore che abbia mai avuto!"
"La stanza delle necessità? Seriamente?"
"Oh, andiamo Laets, cosa potrebbe andare storto?"
"Mh, vediamo, una montagna di cose?" si inserì Jasmine ridacchiando.
"A me sembra una buona idea" disse Edmund con un sorriso.
"Visto? E noi due siamo i prefetti, quindi vi ordino di darmi retta!"
"Non è così che funziona, Fran!" rispose Laetitia, alzando gli occhi al cielo.
"Certo che funziona così. Come altro potrebbe funzionare?" chiese Frannie incrociando le braccia sul petto.
"Io voto per lei!"
Edmund alzò la mano scherzoso. Jasmine, già convinta, si godette la scena. Laetitia sbuffò e poi sorrise.
"E va bene. Andiamo. Anzi, sbrighiamoci! Manca solo una settimana!"
Frannie ed Edmund sorrisero con sguardo complice e sgattaiolarono verso la stanza delle necessità.
"Dov'è Mag?" chiese Jasmine, sospettosa.
"In biblioteca! George Weasley le ha chiesto aiuto in Babbanologia." rispose Edmund di buon umore.
"Quel sorriso mi fa pensare che ci sia il tuo zampino sotto!" mormorò Jasmine sottovoce.
Il ragazzo scoppiò a ridere.
"Tu pensi troppo".
Arrivati alla stanza delle necessità, la porta si allargò leggermente.
"È pronta" sibilò Frannie, aprendola piano.
Quando tutti i ragazzi furono dentro, i loro occhi si spalancarono dallo stupore.
"È ufficiale, sono in genio" disse Frannie alzando le spalle.
"Hai ragione, hai ragione, è fico" rispose Jasmine fregandosi le mani.
"C'è già tutto!" sussurrò Laetitia, pensierosa.
"È quello il punto Laets... c'è già tutto!" rispose Frannie gesticolando vistosamente.

14 dicembre 1993

Margaret uscì dalla lezione a cuor leggero. Amava il giorno del suo compleanno. Le compagne di stanza l'avevano svegliata la mattina presto con qualche aggeggio dei Weasley, l'avevano fatta vestire in tutta fretta e l'avevano portata a fare colazione. Attraversando Sala Comune aveva trovato Edmund ad abbracciarla e persino Malfoy, che solitamente di mattina presto rivolgeva la parola solo ai suoi due gorilla, aveva mormorato assonnato un "Buon compleanno, Rosander."
"Grazie Malfoy!" aveva risposto sorpresa, e Frannie si era messa a ridacchiare.
Quando arrivarono in Sala Grande i gemelli Weasley si trasferirono al loro tavolo per fare colazione, così come Laetitia, e con sua somma sorpresa anche Aurora; lei, che era così timida e non si allontanava mai troppo dalle sue compagne di Casa. Apprezzò molto il fatto che Philip non si fosse avvicinato, però al suo ingresso in Sala Grande per la prima volta da, beh, quasi un anno, la aveva guardata dritta negli occhi e aveva sorriso, causandole un micro infarto.
"Non credevo che così tanta gente sapesse il giorno del mio compleanno." pensò uscendo dall'aula.
L'ultima lezione del giorno si era appena conclusa, e stava ancora aspettando il gufo di buon compleanno dai suoi genitori. Sempre che arrivasse, certo. Erano un po' imbranati con le comunicazioni magiche.
Quando, all'uscita di Divinazione, si guardò intorno notò che i suoi amici erano scomparsi. Laetitia uscì affannata dalla classe, ultima come al solito.
"Ehi Laets, dove sono tutti?" chiese Mag guardandosi intorno.
"Oh, Mag, già. Frannie e Ed avevano una riunione al consiglio dei prefetti."
"E Jasmine?" insistette la ragazza.
"Con Aladdin, suppongo." Borbottò Laetitia.
"Fred e George?"
"Per la barba di Merlino Mag, davvero credi che sappia dove sono quei due? Neanche la loro madre aspira a tanto!"
"Sì, hai ragione!" ammise Margaret ridendo a bassa voce.
La ragazza fece per svoltare a sinistra, quando l'amica la fermò.
"Mag! Ehi Mag! Dove diavolo stai andando?"
"Alla Voliera! I miei fanno sempre casino con i gufi e..."
"Posso chiederti un favore prima?"
"Certo Laets, dimmi pure!" rispose Mag, un po' interdetta.
"Ho dimenticato un libro nella stanza delle necessità la settimana scorsa. Quel posto mi inquieta moltissimo, ho paura ad andare da sola. Mi accompagni? Mi vergognavo a chiederlo quando c'erano tutti."
"Uhm, certo, nessun problema!"
Margaret sorrise conciliante. Le due si avviarono verso il quinto piano, camminando silenziose.
"Beh, stai passando un bel compleanno?" chiese Laetitia, rompendo il silenzio imbarazzante.
"Sono davvero scarsa in questa roba, miseriaccia. Avrebbero dovuto mandare Jasmine. O Frannie" pensò guardandosi intorno nervosamente.
"Sì, sì! Un po' strano, nel senso... oh, lascia perdere. Sì, sono contenta. Molto contenta, in realtà."
L'altra sorrise. Stavano per arrivare e non riuscì a tradire una certa eccitazione.
"Che hai Laets? Tutto ok?"
Lei sorrise nervosamente.
"Sì, sì! Te l'ho detto, quel posto mi mette ansia."
"Questa mi è proprio nuova. Non l'avevi mai detto prima di oggi. E poi, che diavolo ci facevi nella stanza delle necessità?"
"È una storia lunga!" rispose lei, grattandosi la testa a disagio.
In quel momento Cedric Diggory spuntò dal corridoio a est.
"Oh ciao Rosander! Oaks..."
Le due lo guardarono, una confusa e l'altra visibilmente nervosa.
"Diggory..."
Salutò Margaret, in tono educato. Quando il Tassorosso girò l'angolo lei si voltò verso l'amica.
"Non avevi detto che c'è una riunione dei Prefetti in corso? Che ci fa Diggory in giro?"
"Oh, uhm, sarà già finita."
"Di già? L'ultima lezione è finita dieci minuti fa!"
"Per tutti i merletti Mag, apri quella dannata porta e taci!"
Sbottò Laetitia mordendosi le unghie.
Quando la ragazza aprì la porta della stanza, una luce verde la accecò per un attimo.
"Sorpresa!"
Una dozzina di voci la investì dalla sala. Laetitia, dietro di lei, la spinse sulla schiena per farla entrare completamente, poi si chiuse la porta alle spalle.
Frannie saltellò con un sorriso a trentadue denti.
"Ti piace? Ti piace? È stata una mia idea."
"Veramente," la interruppe Jasmine, "La festa è stata un'idea di tutti. La sua idea è stata farla qui dentro."
Edmund sorrise scuotendo la testa, Fred e George la guardarono sorridenti dal buffet. Aurora era seduta su una poltrona in broccato verde, insieme a una sua amica Tassorosso che probabilmente l'aveva accompagnata per non farla venire da sola. Persino Peter e Susan Pevensie la guardavano amichevolmente da dietro le spalle del fratello. Aladdin, con la schiena appoggiata al muro, la salutò dolcemente.
La ragazza era immobile, paonazza, e non disse una parola.
"Beh, è stata una grande idea," continuò Frannie "Praticamente non abbiamo dovuto fare nulla, la festa si è organizzata da sola! Dovremmo farlo sempre!"
Margaret era ancora in silenzio, una lacrima le scese per la guancia e cercò subito di asciugarla.
"Oh, lasciala in pace Fran, non vedi che sta per scoppiare?"
Intervenne Edmund mettendole una mano sulla bocca.
Jasmine fece qualche passo in avanti e abbracciò la festeggiata che finalmente si svegliò dalla trance emotiva. Rispose all'abbraccio calorosamente.
"Grazie. Scusate. Grazie."
Si separò dall'abbraccio singhiozzando e ridendo.
"Qualcuno ha un fazzoletto?"
Non appena finì la frase, sul tavolo vicino apparvero alcuni fazzoletti ricamati. Laetitia agitò impercettibilmente la bacchetta richiamandoli a sé e glieli porse sorridente.
La stanza era poco più grande dell'aula di pozioni, e stendardi Serpeverde erano appesi ovunque.
Due grandi lampadari di cristallo e smeraldi illuminavano sin troppo la stanza di luce bianca e verde. Sui tavoli c'era una gran quantità di cibo, sicuramente preparata dagli elfi domestici, e subito dietro due grosse teiere fumanti con dodici tazze vuote.
Edmund si avvicinò a passi leggeri, e le porse un pacchetto.
"Tanti auguri Mag. Anche da quei due laggiù!"
Ammiccò verso i fratelli, che la salutarono. Susan la abbracciò forte mormorando "Tanti auguri cara."
Peter, un po' imbarazzato, le fece cenno di aprire il regalo, che era impacchettato alla perfezione, quindi di sicuro non era opera di Edmund. Facendo attenzione a non stracciare la carta, aprì lentamente il pacchetto, e tirò fuori quello che si rivelò essere un libro al suo interno.
"Bathilda Bath, Scorrerie criminose e pirateria magica del diciassettesimo secolo: come il fenomeno ha influenzato la storia babbana."
Mormorò, leggendo il titolo.
"Grazie ragazzi, davvero! Vi adoro!"
Esclamò, con gli occhi lucidi.
Frannie alzò la mano e la agitò furiosamente.
"Il mio! Il mio il mio il mio il mio, apri il mio!"
Margaret alzò gli occhi al cielo ridacchiando, Laetitia diede una gomitata amichevole all'amica.
Tutti gli occhi si puntarono sul pacchetto di Frannie, che aveva la forma strana ed era un po' bitorzoluto. Mag lo afferrò e cercò di aprirlo senza rovinarlo, ma ci rinunciò e strappò via la carta sbuffando. Ne uscì fuori un bollitore, e dal suo interno cadde una piccola scatolina.
"In realtà è quello il vero regalo. Il bollitore lo ho rubato dalle cucine." disse la ragazza muovendo la mano con noncuranza.
"Lo hai che cosa?"
Peter si voltò, rizzatosi a quelle parole.
"Ma no, ma no, sta scherzando Pete. Lo ha chiesto ovviamente, non è vero Frannie?"
Chiese Edmund alzando un sopracciglio.
"Ovviamente! Me lo sono fatta dare, ahah, sapete che esagero sempre!" rise imbarazzata ringraziando l'amico con lo sguardo.
"E comunque dovevo farlo, non potevo prenderne uno normale, la tecnologia non funziona nel castello. Doveva essere uno incantato apposta."
Intanto Margaret aveva raccolto la scatolina, e guardò dentro. Appena posò gli occhi sul contenuto, sbatté le palpebre velocemente e socchiuse le labbra stupita.
"Questo è..." mormorò.
"Un incantesimo di estensione irriconoscibile! E sì, l'ho fatto io!" continuò Frannie, impettita.
Dentro la scatola c'era una moltitudine di bustine da tè e tisane di tutti i tipi.
"Così potrai prendere qualcosa di caldo prima di dormire. Dici sempre che ti manca, giusto? Ora sei a posto per tutto l'anno!" disse Frannie allegramente.
"Per tutti gli anni della mia vita, vuoi dire." esclamò la ragazza ridendo, guardando l'estensione esagerata dell'interno della scatola.
Laetitia si avvicinò con un piccolo pacchetto, il più piccolo di tutti. Era di forma allungata. Come la ragazza lo aprì, sempre con grande attenzione, uscì fuori una bellissima piuma di fenice fiammeggiante.
"È... bellissima Laets. Davvero."
"E non solo. È una penna prendi appunti. Ora potrai avere le lezioni del professor Ruf senza ascoltare, non è grandioso?"
Tutti scoppiarono in una risata, festeggiata compresa.
"È davvero stupenda, grazie!"
Aladdin intanto si era separato dal muro e si avvicinò a Jasmine, continuando a sorridere.
"Questo è da parte nostra. Tanti auguri Mag." disse il ragazzo.
Jasmine porse un pacchetto ancora più piccolo di quello di Laetitia, quello impacchettato meglio sino ad ora, insieme a quello dei Pevensie. Scartandolo e tastandolo scoprì al suo interno una scatolina d'ebano. La fece scattare e restò senza parole. Tirò fuori il contenuto, mostrandolo anche agli altri invitati. Un ciondolo in argento dondolava da una catenina anch'essa argentata. Rifinito nei minimi particolari, incredibilmente sottile, raffigurava una mano aperta con un occhio nel palmo.
"Questa è una Mano di Fatima."
Spiegò Aladdin,
"Rappresenta la forza e la costanza della donna, nella nostra cultura. Portala al collo e ti porterà fortuna."
La bocca di Margaret si aprì in un sorriso.
"È stupenda, la metterò subito!" disse la ragazza rigirandosi il regalo fra le mani.
"Aspetta, ti aiuto io!" esclamò Frannie prendendo la catenella con molta cura e cingendo con questa il collo dell'amica.
Aurora, sorridente come sempre, le porse un vaso capiente con un intrico di rovi. La ragazza lo prese con entrambe le mani, sorridendo perplessa.
"È una piantina incantata." disse soddisfatta Aurora, che era da sempre la migliore in Erbologia,
"Quando sarai triste le rose sbocceranno per magia e la tua stanza si riempirà di profumo. Ho pensato che potrebbe aiutarti nei momenti no."
Le due si scambiarono uno sguardo affettuoso e si diedero un breve abbraccio.
"Sei davvero dolce, grazie!"
Si strinsero per qualche secondo.
"Dulcis in fundo..."
Una voce squillante la fece voltare, Edmund si batté il palmo sulla fronte ridendo.
Fred e George spuntarono alle spalle di Margaret facendola sussultare, Frannie e Jasmine ridacchiarono.
"Tieni!"
"Non ringraziarci!"
"Tutto per te!"
"Tanti auguri!"
I due le porsero un panno nero, sorridendo a trentadue denti.
"Uhm, grazie... che cos'è?"
I gemelli si guardarono.
""Che cos'è", chiede lei."
"Ma sentitela."
"Guarda tu questi babbani."
"Bisogna spiegare proprio tutto!"
Gli altri ragazzi risero, Margaret sbuffò, senza smettere di sorridere.
"Dunque?"
"Questo, cara mia, è un mantello-scudo!"
"Di nostra invenzione, per giunta!"
"Ripara da scherzi e incantesimi semplici."
"Hai detto che vuoi fare l'insegnante..."
"...beh, questo ti sarà molto utile."
"Specialmente se avrai alunni come noi!"
Margaret rise scuotendo la testa.
"Siete... siete... ah, grazie ragazzi!"
Dopo un ennesimo giro di baci, abbracci, auguri e ringraziamenti i ragazzi iniziarono a buttarsi sul buffet. Jasmine sorseggiò un po' di tè, mentre chiacchierava con Laetitia e Frannie, che era seduta sulle gambe di George e ogni tanto gli imboccava un pezzo di cioccolato.
Susan, Peter e Aladdin cercavano ridendo di far desistere Fred dal levitarsi da solo per fregare qualche smeraldo dal lampadario,
"Gli smeraldi sono ottimi nelle pozioni, si possono fare un miliardo di aggeggi con quella roba!"
Aurora e l'amica uscirono subito dopo lo scambio di regali, probabilmente perché la ragazza Tassorosso si sentiva a disagio in mezzo a tanti sconosciuti. Mag era in piedi che si versava un altro po' di tè e afferrò un cupcake alla carota, mettendolo sul piattino. Edmund si alzò dal suo posto sul divano, accanto a George e Frannie e si avvicinò al tavolo e a Mag. Il ragazzo allungò la mano e afferrò una tartina di zucca, così lei si accorse della sua presenza. Si voltò e i loro sguardi si incrociarono.
"Sei contenta" disse Edmund. Non suonava come una domanda.
"Sì, molto" rispose Mag, serena.
"Frannie era entusiasta, è stato difficile tenerla a bada quest'ultima settimana. E Laetitia continuava a dire che non sarebbe riuscita a portarti qui senza dirtelo! È stata un'avventura!"
"Siete stati bravissimi. È stato molto bell..."
Margaret si bloccò e squittì, arrossendo. Fissò con orrore qualcosa sopra la testa dell'amico. Il ragazzo fece per voltarsi ma lei, presa dal panico, gli afferrò le spalle bloccandolo. Lui tentò di scostarla, senza forzare troppo.
"Cosa c'è?"
"Niente, ahah, assolutamente niente. Incendio!"
Un po' di cenere cadde sui capelli dei due.
"Che cavolo fai?" chiese Edmund con la fronte aggrottata, scrollando la testa per pulire i capelli neri.
"Un Nargillo, ehm, stava per morderti!" squittì Mag passandosi nervosamente una mano fra i capelli.
"Un cosa?" borbottò Edmund guardandosi intorno circospetto.
"Non è l'ora di cena?" esclamò Margaret di scatto per cambiare argomento, voltandosi verso tutti gli altri.
"Dovremmo andare in Sala Grande, non credete?"
"Non essere sciocca Mag" rispose Frannie masticando qualche mille gusti più uno "Ho chiesto il permesso a Piton."
George, da sotto di lei, strabuzzò gli occhi.
"Piton ti ha dato il permesso di saltare la cena?"
"Per una festa?" continuò incredulo il gemello.
"Se sai come prenderlo non è così male!"
Frannie alzò le spalle.
"Soprattutto se sei un prefetto Serpeverde che gli ha fatto guadagnare un sacco di punti"
Completò nella sua mente, sogghignando.
I ragazzi continuarono per qualche ora a parlare, sin quando sul tavolo il cibo non finì e il tè non si raffreddò. I primi ad andarsene furono Aladdin e Jasmine, che volevano stare un po' da soli prima di tornare al dormitorio. Poco dopo Susan e Peter li seguirono, ripetendo gli auguri e salutando calorosamente. In ultimo Fred e George si recarono al dormitorio ridendo ancora per l'ultima battuta della serata. Quando Edmund si alzò dal divano, la stanza capì, e lentamente, con un lento scricchiolio, tutto tornò alla normalità. Gli stendardi Serpeverde si arrotolarono su sé stessi e sparirono in uno sbuffo, i divani si ripiegarono sparendo nel muro di pietra, il tavolo venne inghiottito lentamente dal pavimento.
Margaret sorrise, aveva il braccio intorno alle spalle di Laetitia. Quando uscirono dalla stanza sospirò.
"Non so proprio che dire ragazzi..."
"Non devi dire niente" rispose Edmund, arruffandole i capelli.
"Sì, è stato divertente!" rispose Frannie con un gran sorriso.
Mag aveva ancora in mano la scatolina con le buste da tè, che grazie all'incantesimo di estensione irriconoscibile conteneva tutti i regali con facilità.
"Beh gente, io vado. Buona notte. Bella festa!"
Laetitia diede due baci sulla guancia agli altri tre.
"Ciao Laets, grazie di esserci stata. Buona notte" rispose Mag guardandola con affetto. Arrivati alla Sala Comune anche Edmund si accomiatò.
"Ciao ragazze, a domani" mormorò, sistemandosi i capelli un po' imbarazzato.
"Allora... buona notte!" rispose Mag.
"Buona notte Ed" continuò Frannie sorridendogli incoraggiante.
Il ragazzo si avviò verso il dormitorio maschile, mentre le altre due entrarono nella loro camera. Mag iniziò ad allentarsi la cravatta, mentre Frannie si sedette sul letto fissandola senza parlare. La camera era ancora vuota a parte la coppia di amiche. Frannie si schiarì la voce tossicchiando senza staccarle gli occhi di dosso. L'altra sbuffò sonoramente.
"Fran, cosa c'è? Sei inquietante" disse Mag, sentendo che le sue guance iniziavano ad arrossire.
"Hai intenzione di ignorare il fatto che è apparso il vischio sopra te e Edmund ancora a lungo?"
"Non... non ho idea di cosa tu stia parlando" rispose frettolosamente l'amica diventando ancora più rossa mentre tentava di togliersi con nonchalance le scarpe, con scarso successo.
"Mag, credi che io sia stupida?"
"No, certo che no..."
"Mag..."
Margaret sospirò.
"Lo hai visto anche tu."
"Certo che lo ho visto anche io! Hai squittito, e quando squittisci c'è sempre qualcosa di divertente in giro. Divertente per me ovviamente, per te quasi mai" rispose l'amica ghignando.
"Sei crudele."
"Oh, sì."
Attimi di silenzio, poi Frannie la guardò negli occhi con sguardo inquisitore.
"Perché non glielo hai detto? Gli hai appiccato fuoco in testa, per la barba di Merlino!"
L'altra non rispose.
"Non dirmi che non ti sarebbe piaciuto!"
"No che non mi sarebbe piaciuto!"
"Sappiamo entrambe che se fosse così non sarebbe mai cresciuto, non nella Stanza delle Necessità. Era la cosa migliore per entrambi, è evidente."
"Mh, sì, ok, forse mi sarebbe piaciuto" borbottò Mag tormentandosi una ciocca di capelli.
"E allora perché...???" sibilò Frannie a mezza voce.
Margaret si lasciò cadere sul letto sbuffando.
"Miseriaccia Fran, perché è mio amico!"
"E quindi? Anche Tony è mio amico, però ci provo con lui."
"È diverso, lo sai, Ed è il nostro migliore amico!"
"Ed era il nostro migliore amico. Ora è il mio migliore amico e il tuo spasimante."
La ragazza arrossì ancora più vistosamente.
"Non esageriamo, non è il mio spasimante."
"Ah no?"
Frannie la guardò con un sorriso ammiccante e un sopracciglio alzato.
"Dai, smettila!" rise Margaret tirandole il cuscino in faccia.
"Ehi, ahio!"
Entrambe scoppiarono a ridere senza riuscire a fermarsi per qualche minuto. Frannie si teneva la pancia con le mani e Mag affondò la testa nel secondo cuscino. Quando entrambe ebbero finito di ridere, ansimando, Mag parlò.
"Ci penserò Fran, ok? A me e Ed. Te lo prometto" sussurrò.
"Mi basta" rispose l'amica, sorridendo sincera.
In quell'attimo Jasmine fece capolino nella stanza, perfetta come sempre.
"Cosa mi sono persa?"

Nota autrice
Beh, che dire? Dicembre movimentato! Il cane nero è apparso anche in questo capitolo, e sembra per qualche motivo attrarre i dissennatori (noi sappiamo tutti perché, ma i nostri amici Serpeverde sono molto confusi al momento). Di certo non si può dire che la sua apparizione sinora abbia portato bene.
La parte di questo capitolo sul compleanno di Margaret la ho scritta per seconda, molto prima dei capitoli immediatamente precedenti, spero che non si noti calare la qualità improvvisamente quando arriva quel pezzo, a quel tempo avevo ancora poca familiarità coi personaggi.
I mantelli scudo, se non lo sapete, sono veramente degli articoli del negozio di Fred e George, inventati da loro, acquistati anche dal ministero.
Ebbene, finalmente accade qualcosa tra Edmund e Margaret, anche se lei sembra non essere troppo entusiasta. Siete contenti? Come andrà a finire?
Forse non nel modo più ovvio... o forse invece sì?
Commentate se volete, attendo feedback da parte vostra ♡

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