Capitolo 20 - Manca come l'aria

Start from the beginning
                                    


Jorge.

Sono qui seduto sul mio letto, nell'alloggio. Non riuscivo a stare in quella casa dopo tutto quello che è successo, tutto profumava di lei, tutto mi ricordava lei. Stavo per impazzire li dentro, con il costante pensiero di non poterla più avere che mi divorava l'anima. Pensavo che qui, nell'alloggio mi sarei sentito meglio e poi si è presentata alla mia porta, è stato più forte di me, non so spiegarlo ma quando me la trovo davanti tutto cambia, non mi importa più di nulla se non di lei. Sembrerò un pazzo ma la amo, amo da morire tutto ciò che la riguarda, ma non posso amarla, non posso dirglielo, è già difficile, troppo difficile così. Ho l'istinto di sbattere la testa contro il muro, perché non posso essere un ragazzo normale? A quest'ora sarei con lei, mano nelle mano per questi corridoio, a vederla ridere e invece, nei suoi occhi c'è una tristezza infinita, è distrutta ed è tutta colpa mia, solo perché io non so lasciarla andare, solo perché non posso fare a meno di lei. E' stato difficile mandarla via, volevo tenerla qui con me, ma non posso far finta di nulla, mi devo sposare è un dato di fatto, è la realtà. Mi si è spezzato ancora una volta il cuore quando è uscita da questa stanza, non credo di poter sopportare ancora il fatto che se ne vada per lasciarmi. Perché mi trovo in questa situazione? Perché non posso amarla come voglio? Voglio renderla felice, voglio vederla ridere dalla mattina alla sera, svegliarmi accanto a lei, sfiorare la sua pelle morbida, mordere le sue labbra saporite, voglio viverla fino in fondo, scoprire ogni cosa di lei, portarla dove nessuno l'ha mai portata. Dovevo proprio innamorarmi? Doveva proprio entrare a far parte della mia vita? Ricordo ancora quando l'ho incontrata, quando il suo caffè è finito sulla mia camicia, ho pensato a quanto fosse bella quella ragazza, con i suoi occhi grandi dispiaciuti per l'accaduto e il fatto che non sapesse nemmeno chi io fossi. In quel momento tutto è cambiato dentro di me, tutto si è trasformato e ho iniziato a sentirmi in modo diverso. Mi piaceva guardarla, osservarla, mi piaceva il modo in cui mi faceva sentire e lo fa tutt'ora, anche se sono un principe per lei io sono semplicemente un ragazzo. Come posso smettere di pensarla? Devo trovare un modo altrimenti ne uscirò pazzo. Voglio solo lei e non riesco a pensare ad altro. Cerco di riposarmi ma anche nei sogni lei è presente. Mi sorride. Un rumore mi sveglia, quando vado ad aprire la porta mi trovo difronte Facu, << Stavi dormendo? Sono le otto Jorge >> mi fa notare lui entrando nella mia stanza, << Cosa ci fai qui? >> gli domando, sembra un po' agitato ed è vestito particolarmente bene, << Devo uscire con Alba >> ammette lui con un gran sorriso, vorrei averlo io un sorriso del genere, vorrei poter portare fuori anche io la mia ragazza ma non posso e questo mi incupisce ancora. << Tutto apposto? >> mi chiede lui, << Si è tutto ok, sono ancora un po' stordito dall'attacco che abbiamo subito >> rispondo io, << Capisco, non deve essere stato facile >> mi mette una mano sulla spalla lui << Ci siamo spaventati tutti per fortuna state bene >> continua. << Immagino, ci siamo spaventati anche noi, è successo tutto così in fretta, per fortuna Diego sta bene, altrimenti mi sarei sentito in colpa per il resto della mia vita >>, << Tranquillo Jorge, Diego è un osso duro, e da quanto so ha fatto colpo su Lodo >> ridacchia poi << Qualche ferita può aiutare >>, rido con lui, immagino Diego come si sia sentito quando Lodo è corsa da lui. Almeno lui può essere felice. << Bene io scappo... ho un appuntamento che mi attende >> dice entusiasta mio cugino, << Buona fortuna Facu, anche se credo tu non ne abbia bisogno >> gli auguro io, lui mi sorride e apre la porta, prima di sparire si volta verso di me, << Dovresti amare chi vuoi amare >> mi dice e poi se ne va. Dovrei ma non posso, mia madre mi ucciderebbe, il popolo odierebbe Martina per il semplice fatto che non è di sangue nobile e io non voglio che lei venga massacrata mediaticamente, voglio che sia felice e sicuramente non potrebbe esserlo con me, con tutte le conseguenza che ne verranno, con tutte le regole che dovrebbe seguire, non voglio darle una vita del genere, anche se la amo, la desidero più di ogni altra cosa, ma non la renderei felice in questo modo, anzi peggiorerei solo le cose, finirebbe per odiarmi. Mi stringo la testa tra le mani, lascio un urlo prima di lanciare il porta penne, che ho sulla scrivania, al muro. Il fiato si fa pensante, perché proprio a me doveva capitare questo? Perché non posso semplicemente amarla come merita? Mi lascio andare, mi siedo a terra con la schiena appoggiata al letto e mi lascio trasportare dalla frustrazione che ho dentro di me. Finché tutto svanisce. << Sei per caso impazzito? >> sento la voce di Diego e apro gl'occhi di scatto. E' mattina e io sono ancora qui nella stessa posizione, con le penne tutte in giro che ho scaraventato la sera prima. << Cosa diavolo ci fai qui? >> domando io alzandomi, << Mi hanno dimesso e mi sono fatto portare qui, pensavo fossi del tuo appartamento >> dice poi lui camminando verso di me con le stampelle e poi si siede sul letto. << Non potevo restare la >> ammetto io mentre lui mi guarda confuso, << Sono stato via poco più di un giorno si può sapere cosa diavolo è successo? >> chiede. Inizio a raccontargli di quando lei si è presentata a casa mia per vedere come stavo, a come l'ho fatta rimanere perché non volevo che se ne andasse, a come l'ho amata con tutto me stesso quella notte, a come mi sono sentito finalmente libero, finalmente io. Lo racconto come se fosse una storia, come se non fosse mai successo realmente perché se ci penso mi sembra incredibile aver provato quelle cose. Gli racconto di come se ne è andata, di come mi si sia distrutto il cuore quando l'ho vista andarsene, come mi sono sentito vuoto, come se la mia anima l'avesse seguita abbandonando il mio corpo. << Oddio la ami >> dice lui e i brividi mi percorrono il corpo, la amo e non posso fare nulla. << Si la amo >> ammetto. Pensavo di sentire una predica, mi ha sempre detto di stare attento, che se mi fossi innamorato di lei sarebbe stata la fine, invece mi appoggia una mano sulla spalla, << Non so davvero come aiutarti, vorrei davvero farlo, ma anche se potresti stare con lei la metteresti in una situazione orribile lo sai vero? >>, << Lo so >>. Lui sospira e poi mi guarda << Ho una brutta notizia da darti >> continua poi, << Cioè? >> chiedo tanto niente può ferirmi più del fatto che Martina non può essere mia. << Stasera hai un appuntamento con Cathryn >> è come se il mondo mi cadesse addosso, potrei sopportare tutto ma non lei, non ora. << Mi dispiace ma devi... altrimenti peggiorerai solo le cose Jorge >> mi fa notare lui ed è vero, se non faccio quel che mia madre dice oltre ad aver perso Martina perderei anche la possibilità di frequentare l'università, e non posso perdere tutto in questo momento, sto già crollando ora. << Eccoti finalmente >> corre da me Cathryn, vestita di tutto punto per il nostro appuntamento, mia madre ci osserva fiera dall'alto della scalinata, << Diego sta bene? >> chiede lei << Si Mamma, sta bene >> rispondo io, mi ha mandato un auto con un'autista perché ovviamente Diego non può guidare, mi manca la mia spalla, almeno avrei avuto da lui un supporto mentre sto con Cathryn. << Divertitevi >> sorride mia madre << E' ora che vi conosciate meglio >> continua lei indugiando su ciò che avremmo dovuto fare. Andiamo in un ristorante e la noia mi assale, lei continua a parlare senza mai smettere, di cose che non mi interessano nemmeno, di cose superficiali, mentre la mia testa vaga sempre su di lei, ai ricordi che ho con Martina, non ascolto nemmeno quello che Cathryn dice, mi sembra di essere in una bolla, riesco solo a vederla e sentirla come se fosse qui. Mi manca come l'aria. << Jorge! Mi stai ascoltando? >> chiede poi irritata, << Si ti sto ascoltando >> mi schiarisco la voce per far finta di nulla, lei mi guarda di traverso, << Ho una sorpresa per te... >> dice poi maliziosa << Siccome ormai è ufficiale che ci sposiamo >> allunga una mano sul tavolo per appoggiarla sulla mia, la sensazione che mi provoca è totalmente contraria a quella che provo con Martina, il freddo mi invade, vorrei solo spostare la mano, ma se lo faccio potrei finire nei guai, insomma lei deve essere la mia futura principessa e non posso trattarla male solo perché non la voglio, soprattutto in pubblico dove tutti ci guardano. << Ho preso una stanza qui...per noi >> continua poi, io rimango di sasso, non voglio passare la notte con lei, ero già pronto al fatto di mettermi nel mio letto a pensare a Martina, a sognarla. << Sei felice? >> chiede poi non vedendo nessuna mia reazione. << Si certo >> mento io, tolgo la mano dalla sua ricominciando a mangiare. Finita la cena l'ansia mi assale, vorrei scappare lontano, correre senza fermarmi, correre... correre da lei. Arriviamo in camera e in un secondo mi se getta al collo, << So che non sei entusiasta di sposarmi caro principe, ma cambierai idea >> dice in modo sensuale e poi mi bacia. Le sue labbra sulle mie non mi danno nessuna sensazione. Non mi muovo nemmeno, vorrei solo allontanarmi. << Quanto lo desideravo e ora lo desidererai anche tu >> borbotta lei. Con un gesto si fa scivolare giù il vestito restando in intimo, la guardo senza che nessuna emozione si accenda dentro di me, mi sento vuoto, e il motivo è semplice, questa ragazza non è lei, non è Martina. Si avvicina ancora in modo sensuale e inizia a sbottonarmi la camicia. Inizio a pensare di lasciarla fare, forse... forse potrei dimenticarmi di lei. "Non succederà mai" dice una voce nella mia testa. Fermo le mani di Cathryn, lei fa un'espressione incredula, la rabbia le invade gl'occhi. << Non voglio Cathryn >> le dico io << Non voglio venire a letto con te >>. << Sei un stronzo... dovrai farlo, sarò la tua principessa e dovremmo avere dei figli, sai come funziona >>, non serve che me lo dica, so benissimo come funziona la monarchia, so cosa devo fare per il mio popolo, ma non la voglio e non riesco a stare con una ragazza se ne amo un'altra, con cui desidero essere in questo momento, con cui desidero condividere queste cose. Con cui desidero condividere la mia intera esistenza.

Autore: Eccoci qui con un altro capitolo. Martina e Jorge devono imparare a vivere separati, ma a quanto pare per loro non è così semplice. Martina crolla non riuscendo più a trattenersi, sa benissimo di non poter stare con lui, mentre lui impazzisce, la vuole e la desidera, ma si rende conto che anche se non fosse per il matrimonio sarebbe impossibile averla, per la vita che fa, per ciò che Martina dovrebbe subire. Come andranno le cose d'ora in poi? Riusciranno a stare lontani? A presto con il prossimo capitolo! <3 

 Come andranno le cose d'ora in poi? Riusciranno a stare lontani? A presto con il prossimo capitolo! <3 

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.
Royal Love - Una favola reale ( Jortini )Where stories live. Discover now