Capitolo 15 - Idiota

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Jorge

Era qui davanti a me. Con l'aria arrabbiata e frustrata dal fatto di non capire il mio atteggiamento. Mi sono intromesso in tutta questa faccenda anche se non ne c'entravo nulla, pensavo di fare qualcosa di giusto, ma mi rendo conto di aver agito d'istinto. Volevo proteggerla in qualche modo, volevo che lui le stesse lontano. "Non è tua" quella vocina nella mia testa continuava a dire. Più la guardavo più desideravo appoggiare le mie labbra sulle sue, solo per conoscere la sensazione di baciarla, per poterla assaggiare. Il mio cervello non ha fatto nemmeno in tempo a partorire questo pensiero che la mia bocca era sulla sua. Non so cosa è scattato in me, è stato più un riflesso naturale che un pensiero. Forse lo desideravo così ardentemente che il mio corpo ha agito d'impulso, senza lasciarmi riflettere su ciò che sarebbe potuto accadere. Ma la sensazione che in questo momento sto provando, non l'ho mai sentita prima d'ora. Non saprei nemmeno come spiegarlo, è come se mi fossi risvegliato da un lungo sonno, è come se il mio corpo avesse preso vita in quell'istante in cui le nostre labbra si sono incontrate. Un tocco, semplice, mi ha scatenato dentro un uragano che era rimasto dormiente dentro di me da sempre e aspettava solo di essere risvegliato. Mi sento libero come se baciarla mi avesse liberato dalle catene che mi sento addosso, che stringono la mia anima e non mi lasciano essere ciò che voglio. E voglio essere suo, quanto vorrei che lei fosse mia. Non avevo dubbi che avesse un buon sapore, sa di miele e leggermente di caffè. Quanto mi piace. E resterei così per ore. Non ho mai sentito il mio cuore battere così, come se mi avessero appena sparato una dose di adrenalina nelle vene. Mi sento così vivo, vivo davvero. Tutto ciò svanisce nel momento in cui si allontana, ma dentro di me è rimasta impressa ogni singola sensazione che ho provato, come se mi fosse stata scolpita nell'anima e non credo che mi abbandonerà mai più. Il silenzio è lungo, mentre lei mi guarda esterefatta, nei suoi grandi occhi vedo la confusione farsi largo nei suoi pensieri, ma sono confuso anche io. Cosa diavolo sta succedendo? I suoi occhi sono fissi su di me, increduli di ciò che è appena accaduto. Fa respiri veloci ma leggeri, come se stesse cercando di riprende fiato. E rimane lì a guardarmi. Poi un pensiero mi invade la mente, non mi ha allontanato, non mi ha fermato come ha fatto con Robert, almeno non subito, certo l'ho colta ti sorpresa, ma è rimasta lì per qualche secondo, quei pochi secondi che per me sono sembrati un eternità. Senza dire una parola lei abbassa lo sguardo, apre la porta lentamente e se ne va. Vorrei fermala, ma sono talmente scosso da non riuscire a muovermi. Sei un idiota, dico a me stesso, uno stupido idiota. Una cosa dovevo fare, non lasciarmi trasportare da quella ragazza che so di non potevo avere, ma è stato più forte di me, per una volta volevo fare ciò che desideravo io e l'ho fatto. Mandando tutto a puttane di conseguenza. L'ho sorpresa con il mio gesto, non se lo aspettava di certo, ma non credo di aver fatto la cosa giusta, prenderà le distanza da me, ed in fondo è una cosa positiva per non ferirla, per non farla finire tra le grinfie dei media, di mia madre, del popolo che non le darebbe pace. Ma non voglio, non voglio che lei si allontani da me, perché in qualunque modo io ho bisogno di lei nella mia vita, per il modo in cui mi sento quando sono con lei, perché non sono più il principe d'Inghilterra, ma sono semplicemente un ragazzo. Sono un idiota, ripeto ancora dentro di me. Vorrei sbattere la testa contro il muro per non aver fermato il mio impulso. Per non essermi fermato a pensare. Mi sfioro le labbra sentendo ancora le sue, quel sapore, quella strabiliante sensazione. Faccio un sospiro perché mi sembra di impazzire, di non riuscire più a ragionare lucidamente, i miei pensieri sono rivolti a lei e solo a lei. Perché non se ne va? Perché non sparisce dalla mia testa per un po' per farmi pensare? Oddio oltre ad essere un idiota sono pure un pazzo. Mi trascino sotto la doccia gelata per raffreddare i miei pensieri, per spegnere quel fuoco che si è acceso dentro di me, che continua a crescere e ribollirmi nelle vene da quando l'ho baciata. Mi appoggio con la mano alle piastrelle mentre l'acqua mi scroscia addosso sperando che lavi via tutte le mie emozioni, anche se credo di averle incise dentro di me e sarà difficile farle sparire. Mi asciugo lentamente e poi mi sdraio sul letto, mi addormento ricordando i suoi occhi pieni di vita. La sogno. Sogno che mi sorride, che mi prende per mano in un campo di fiori tra milioni di farfalle che volano libere nell'aria. La sogno mentre mi guarda con dolcezza e poi che ride di gusto rendendomi felice. E lei è splendida come sempre. << Sveglia >> sento qualcuno schiaffeggiarmi delicatamente il viso, << Ti sembra l'ora di dormire? >> chiede Diego quando apro gl'occhi, ha interrotto i miei sogni dove avrei voluto rimanere ancora un po', per guastarmi tutte quelle piacevoli sensazioni che mi provocava. << Mi devo essere addormentato >> borbotto cercando di far finta di nulla, come se niente fosse successo. Ma qualcosa mi inganna, nello sguardo forse. << Sei strano >> commenta lui scrutandomi, appoggia i suoi libri sulla scrivania mentre continua a guardarmi in cerca di qualche indizio. Penso a cosa dirgli, se tenermi tutto per me o rivelare ciò che è successo al mio migliore amiche che sicuramente inizierà a rimproverarmi. Alzo gl'occhi su di lui, << Ripeto, sei strano >> ribadisce ancora una volta. << Sono un idiota >> dico solamente, la parola che più mi si addice in questo momento. Il peggior idiota del mondo. Si siede sul letto aspettando che io dica altro, << Martina è stata qui >> continuo poi. << Oddio cosa hai fatto Jorge? >> chiede come se fosse un padre che cerca di scoprire le cazzate che fa il figlio. << Ho fatto l'idiota >> dico ancora. << L'ho baciata >> confesso poi, il tono di voce basso e incredulo, perché nemmeno io ci credo ancora, non posso crederci di averlo fatto. Non volevo, non volevo perché sapevo benissimo che sarei finito per volerla ancora più di prima, che l'avrei desiderata ancora di più. Non volevo soprattutto perché lei non si merita questo mondo fatto di regole, questo mondo dove sarebbe accusata di ogni cosa perché non è una reale. Non vorrei mai trascinarla in tutto questo, ma eccomi qui, ad ammettere di aver perso il controllo difronte a lei. << SEI UN IDIOTA! >> urla Diego alzandosi << Come ti salta in mente di fare una cosa del genere? Sai i casini che puoi creare? Sai che potresti ferirla? Che tua madre mi ucciderà per non avertela tenuta lontana? >> si sfoga lui, so che mi vuole bene, che farebbe di tutto per vedermi felice, ma so anche che se non fa il suo dovere mia madre gli taglia la testa. << Non succederà più, lo giuro >> ma dentro di me desidero ardemente che succeda ancora, ma non posso. Devo togliermi questi pensieri dalla testa. << Ti conviene >> mi minaccia Diego, << Non lo saprà nessuno, non è di certo il tipo che va a raccontarlo in giro per un po' di notorietà >> cerco di tranquillizzare Diego << Mechi non deve assolutamente sapere niente, altrimenti si fa idee strane in testa e potrebbe farselo sfuggire mentre litiga con mia madre, e mia madre taglierebbe la testa anche a me >>. Cerco di analizzare tutto, per non farlo sapere a nessuno, per fare in modo di lasciar fuori Martina da tutto questo. Non immagino neanche cosa potrebbero dire o pensare di lei se venissero a scoprirlo, i titoli di giornali porterebbero il suo nome e le copertine la sua foto. Mi odierebbe, forse mi odia già. Questo pensiero mi scava nello stomaco, come se avessi appena ricevuto un pugno, pensare che mi odia mi divora dentro. Scrollo il capo per far passare questi pensieri. << Siamo fottuti >> esclama poi Diego, << Io capisco... capisco che trovi una ragazza del genere, che è perfetta, per te è perfetta Jorge, ma che non puoi avere e questo ti infastidisce, solo che tu ti devi rendere conto che essendo il principe d'Inghilterra le tue azioni incidono anche sugl'altri, e se questa cosa viene fuori amico, siamo spacciati, lei è spacciata, tu lo sei, io pure >> dice sinceramente. << Lo so >> ribatto io << Prometto che non capiterà ancora, non posso farle questo, tu hai ragione, le rovinerei la vita ed è l'ultima cosa che voglio. Quindi è ora che mi rimetta la testa apposto >>, << Bene >> esclama Diego che tira fuori dei vestiti dall'armadio, << Vado a farmi una doccia, idiota >> borbotta poi lui prendendomi in giro anche se so che c'è un fondo di verità. Guardo il soffitto ancora incapace di credere a tutto ciò. Non mi sembra nemmeno vero, come se fosse stato tutto un sogno, ma la realtà è ben diversa, mi sono fiondato su di lei realmente. Quella sensazione che mi ha invaso il corpo prima di baciarla è stata forte, la ricordo lì davanti a me, mi tocco ancora le labbra. Devo smetterla, assolutamente, non voglio più pensare, almeno per oggi non voglio più perdermi nei miei pensieri che parlano di lei e solo di lei. Mi è entrata dentro, è come se quel giorno in cui ci siamo scontrati per la prima volta lei si sia portata via un pezzo di me e l'abbia fatto suo, e dal quel momento invade i miei pensieri, i miei sogni, ed è l'oggetto dei miei desideri. Mi sento stregato, come se avessi bevuto una pozione d'amore, come se cupido avesse scoccato la freccia. E' impossibile che lei possa farmi sentire così, come nessuno mai aveva fatto prima, nessuno si è mai infiltrato così profondamente nella mia testa, eppure lei in qualche modo ci è riuscita. Mi lascio trascinare ancora una volta da pensiero di lei, come se non potessi farne a meno. "Sei un idiota" borbotta la vocina dentro di me. Sono un idiota.


Autore: Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! :D Volevo pubblicarlo ieri sera ma alla fine ho fatto tardi, scusatemi. Ora sono leggermente di fretta ma non volevo lasciarvi senza capitolo! Cosa ne pensate? Vi è piaciuto? <3 A presto

 Ora sono leggermente di fretta ma non volevo lasciarvi senza capitolo! Cosa ne pensate? Vi è piaciuto? <3 A presto

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Royal Love - Una favola reale ( Jortini )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora