17. Volevo Stare Un Po' Con Te

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Appena usciamo da casa di Natan, Abe mi domanda:« Ma ora tu sei la mia ragazza?»
«Io non sono di nessuno.» dico io non guardandolo negli occhi.
Sento il suo sguardo, forse deluso, che si posa su di me, facendomi provare dei brividi in tutto il corpo.
Io lo guardo negli occhi, gli stessi occhi che cambiano con lui, gli occhi che rispondono nonostante sia buio, gli occhi della persona che amo.
«Sono solo tua.» dico baciandolo e lui sorride.
«Mi hai fatto venire un'infarto, Black.»
«Vuol dire che faccio bene il mio lavoro, Harrison.»

※※※

Gentilissimi studenti del liceo Socio Psico pedagogico, si preannuncia un lunedì di Merda. Come tutti gli altri, ovviamente.
Questo è quello che la voce nella mia testa sta urlando e non ha tutti i torti.
Il lunedì è sempre molto traumatico per qualsiasi forma di vita esistente sulla terra: inizia una nuova settimana.
Questa domenica è Natale e quindi da domani non andremo più a scuola. Allora la domanda sorge spontanea: Perché andare a scuola anche oggi!? Se stiamo a casa da domani tanto valeva fare tutta la settimana, no? No, a quanto pare.
Qualcuno sta suonando ripetutamente al campanello ma i miei sono già andati al lavoro.
Scendo le scale e apro la porta.
«Ti ho svegliata?» mi domanda Abe. Cazzo ma perché la mattina non dorme?
«No, figurati. Sono sveglia da ore.» dico ironica.
«Sono venuto perché volevo stare un po' con te.» dice entrando.
«Alle sette di mattina?» domando io buttandomi sul divano.

※※※

«Scarlett... sono le otto. Svegliaaaa!»
Oh Cazzo. Mi sono riaddormentata.
«Scusa ma perché non mi hai svegliata?»
«Stavo facendo colazione. Ti ho messo una creap nello zaino.» dice lasciandomi un bacio sulla guancia. Magari tutte le mattine fossero così...
«Davvero sono le otto?»
«No, sono le otto e zero tre, adesso.»
Non appena sento queste parole, scatto in piedi e corro a prepararmi.

Quando scendo, vedo Abe che ride sotto i baffi.
«Che hai da ridere?»
«No è solo che... prima non erano le otto.
Erano le sette e quaranta e ora manca un quarto alle otto. Quindi siamo in anticipo.»
Dice facendomi l' occhiolino.

※※※

Quando arriviamo a scuola, incrociamo Enea.
«Ciao Scarlett. Come va?» domanda lui in modo tranquillo.
Le parole che ha detto al telefono le ho ancora stampate in mente è mi scende una lacrima.
Lo abbraccio e gli dico sottovoce:« Scusami.»
Anche lui ricambia l'abbraccio:« Non vedi che ti ho già perdonata? Avevo solo bisogno di... tempo.»
«Emmmmh... scusate se ci sono anche io.» dice ironico Abe.

«Scarlett!!!» sento una voce che mi chiama da dietro.
Mi giro e vedo Veronica:« Finalmente ti ho trovata!» dice.
«Possiamo stare un po'...» si rivolge a Abe:« da sole?»
Lui fa spallucce e si mette a chiacchierare con Enea.
«Dimmi tutto.»
«Si tratta di Natan... alla festa nessuno lo ha più visto dopo le 21.30 e quindi ci siamo tutti preoccupati, abbiamo iniziato a cercarlo ma lui non c'era e...» dice lei tutto d'un fiato.
«Emmmmh... Natan era a casa. Hai presente la scena della bottiglia??? Quella dove lui ha detto tipo:" se fossi una bottiglia, dove mi nasconderei?"» dico imitando la vita di Nate. Lei ride e annuisce.
«Eh dopo io e Abe lo abbiamo portato a casa perché era ubriaco. Molto ubriaco. Troppo ubriaco.» dico io e, non appena finisco la frase, suona la campanella.
«Ah okay. Beh dopo devo parlarti di un'altra cosa.»

Come sempre, io mi siedono mezzo fra Natan e Abe.
«Che cosa stai facendo???» mi domanda Natan dato che ho gli occhi chiusi.
«Mi preparando psicologicamente per queste ore di scuola.»
Lo sento ridere.
«Nate... stamattina, Abe è venuto a casa mia.» gli dico.
«Tipo stalker?» dice ridendo.
«Tipo.»
«Black! Vuoi chiudere quella bocca?» mi dice la professoressa di inglese.
«No. Mi piace chiacchierare. Soprattutto nelle sue lezioni.»
Oh cazzo. L'ho detto davvero!? Stupida, stupida Scarlett.
«Black! Ma come ti permetti?! Tu farai due esercizi in più per compito.»
«Ma se io non faccio nemmeno quelli che da' di solito.» dico sorridendo.
Natan mi fa segni di smetterla e io gli do retta, altrimenti quella mi carbonizza.

※※※

«Amica mia, sei stata epica. Ma non rifarlo altrimenti quella ti manda nella tomba.» mi dice Natan all'uscita da scuola. Incredibile, questa giornata è finita. YUPPY!
«Scarlett, dovevo dirti una cosa, ricordi?» dice Veronica.
Ormai io, lei, Abe e Nate abbiamo fatto un "gruppetto".
«Sì, dimmi.»
«No... in... privato sarebbe meglio.»
«Okay. Se vuoi puoi venire a casa mia e oggi pomeriggio andiamo in centro a prendere i regali per Natale.» propongo io e lei annuisce.
«Allora. A me piace Enea. Come faccio a farmi notare da lui.»
«Beh... Prova a passare più tempo con lui.»
«È che credo che mi veda come un'amica, niente di più.»
«Se non glielo chiedi, non saprai mai cosa pensa sul serio.»
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Spazio Me

Ciao ragazzi, scusate per il ritardo e per il capitolo un po' molto corto (ho scritto apposta così) ma non avevo moltissime idee.

Ciauuuu💞

●Chiara●
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Innamorata Di Uno Stronzo Where stories live. Discover now