03. Natan Sarebbe La Mia Stella?

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Mi sveglio, come ogni mattina, alle 6.30 e, come al solito, la città è immersa nel buio.
Il nero. Chissà come sarebbe essere un cielo nero illuminato da una stella.
Magari è solo una, ma sai che per te continuerà a brillare.
Se io fossi il cielo, Natan sarebbe la mia stella?
Forse sì. Una parte di me, se non tutta me stessa, spera in questo miracolo.
17 anni e nessuno mi aveva mai rivolto parola. Se ora sono così, lo devo a tutti quei coglioni che si divertivano a farmi soffrire quando ancora ero debole.
Poi ho imparato a farmi scivolare tutto addosso e a mandare a fanculo la gente che mi trattava male.

※※※

Natan mi sta sul serio aspettando davanti a scuola? Wow. È un ragazzo d'oro. O forse solo un cretino, dato che sono le 8.30.
<<Ti piace dormire, non è vero, Scarlett?>>
<<In realtà no... mi sono svegliata presto oggi, ma poi la mia mente ha cominciato buttarmi addosso pensieri su pensieri.>>
Lui mi guarda preoccupato e dice:<< Che tipo di pensieri?>>
<<Stavo pensando a quando fosse depressa la nostra città.>>
La sua espressione passa da preoccupata a teatralmente spaventata.
Mi sorride e dice:<< Sei strana.>>
<<Anche tu, Nate.>> dico calcando sulla parola Nate.
Lui sbuffa e alza gli occhi al cielo:<< È Natan. NATAN.>>

※※※

Mi siedo svogliatamente al mio posto dopo che il prof di matematica mi ha fatto la solita ramanzina.
Negli anni ho sviluppato una specie di odio verso la scuola; preferirei leccare la bacchetta di Harry con muco di troll, piuttosto che andarci.
Come se non bastasse, a scuola, faccio cagare: quando prendo sei ringrazio gli Dei.
Inoltre la città mi fa deprimere. Purtroppo se vedessi un cielo azzurro non mi metterebbe felicità. Sono strana. Lo so. Ma sono fatta così.
<<Black. Cos'ho appena detto???>> mi domanda il professore di matematica.
Oddio. Qualcuno mi spari.
Chiedo aiuto a Natan e lui mima frasi che non riesco a capire.
<<Se continui così, non passerai l'anno.>>
Che palle. Me lo dicono sempre. Tutti i giorni.
E io? Me ne fotto.
Tanto so che la mia pagella non fa poi così schifo: tutti sei tranne un miracoloso e magico sette, in inglese.
Poi i prof, secondo me, non vedono l'ora che mi levi dalle le palle e quindi mi promuovono ogni anno. Non so se sia esattamente un bene.

※※※

<<Natan!>> urla una ragazza mentre corre verso di noi. È bella: alta, slanciata, bionda con due occhi esageratamente truccati.
Sembra leggermente rifatta.
Quando corre, sculetta. Dio, ho capito che hai un bel culo, ma non metterlo in evidenza così.
<<Natan. Stasera usciamo insieme.>> non capisco se sia una richiesta o un obbligo.
Poi la ragazza posa il suo sguardo su di me e dice a Natan.
<<Emmmh... attento agli amici che ti fai. Chi è stato amico di questa sfigata, ha rischiato il suicidio.>>
Che stronza. È una fottutissima Stronza.
Lui sorride e le risponde:<< Tu Dici? E invece chi diventa amica tua rischia di rifarsi le tette?>>
Oh.Mio.Dio. Non ci credo.
Lei lo guarda schifata e dice:<< Ma tu non sei una ragazza. Non rischi di rifarti. Quindi vieni?>>
La ragazza gli porge un biglietto dove penso ci sia il suo indirizzo.
<< No. Comunque ho citato le ragazze perché tu non hai amici maschi. E io di certo non sarò il primo.>> dice lui buttando il foglietto a terra e salutandola.
Dio. Se non fosse il mio migliore amico, lo sposerei.

Innamorata Di Uno Stronzo Where stories live. Discover now