UNO

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"Incontri migliaia di persone, le tocchi e non accade niente. Poi ne incontri una che nemmeno sfiori e la tua vita cambia. Per sempre." - Yuri Orlov

24 marzo 2016 - Portland, Oregon

Megan

Non c'è molto traffico oggi e il tempo promette bene. Menomale, perché aspettare l'inizio della pausa pranzo di Clara è davvero estenuante e anche noioso.

Attendo la mia migliore amica seduta su una panchina del parcheggio della procura in cui lavora.

Ad un tratto, dal fondo si sente uno stridio di ruote e una moto sfreccia a tutto gas passandomi accanto. Chi la guida ha il volto coperto, quindi non saprò mai chi sia ma di sicuro, si è beccato una mia occhiataccia.

«Eccomi Meg! Ho una fame che potrei persino mangiare un bue» così mi saluta Clara, la mia migliore amica. Il caso ha voluto che ci incontrassimo in un giorno di pioggia, nella caffetteria nei pressi della mia agenzia. Stava chiacchierando con Josie la proprietaria e non accorgendosi di qualcuno dietro, ovvero me, voltandosi il caffè le è caduto finendo sui i miei pantaloni. Ricordo che lei si stava scusando ed io sono scoppiata a ridere, per un attimo mi ha guardato come per dire "Sei impazzita?" ma poi ho contagiato anche lei. Da quel giorno, siamo diventate amiche, una coppia ambulante.

Per pranzare insieme decidiamo di andare al nostro solito ristorante, da Carlos che si trova qui nei dintorni. Infatti, essendo nella zona della città in cui ci sono gli uffici, è sempre affollato proprio come oggi quindi, chiedendo un tavolo, siamo fortunate a trovarne uno fuori che affacci sulla strada.

«Tutto bene oggi a lavoro?» le domando, sembra esausta

«Ci hanno affidato un caso, in cui un uomo ha chiesto dei risarcimenti per danni causati, che anche il suo avvocato stenta a credere»

Un cameriere ci porta i menù, gli sorrido e lo ringrazio mentre Clara risponde al cellulare.

«Alla fine hanno raggiunto una somma equa ma ha sporto denuncia per la società in cui lavorava»

«Secondo me, non gli piaceva così tanto il suo lavoro» ribatto ironica ma la mia amica annuisce seria

«E a te, giornata produttiva?»
«Bene, ci saranno altri due matrimoni da organizzare e una festa per un anniversario. Non male direi» siamo in primavera, la stagione perfetta per sposarsi e festeggiare.

«Prenditi una vacanza! Sei l'unica persona in tutta la città che lavora ventiquattro ore su ventiquattro. Sai, potresti fare a gare con il procuratore Wilson» Questo, è qualcosa che mi ripete un giorno sì e l'altro pure.
Nel frattempo, un cameriere ci porta l'ordinazione e cominciamo a mangiare in un silenzio che non è da noi ma abbiamo un vociare piuttosto allegro tutto intorno, oltre ai rumori della città.

Mentre mangiamo tutte assorte nel gustarci il pranzo, il cellulare di Clara vibra sul tavolo. Sblocca lo schermo e spalanca gli occhi.

«Tutto bene?»

«Sai oggi che giorno è?» ribatte

«Venerdì. Perché che succe- Noo! Dimmi che non l'hai dimenticato davvero?!» domando sorpresa e lei annuisce un po' contrariata da sé stessa.

Il venerdì a casa Bellisario, c'è una riunione di famiglia in cui il capo ovvero, sua nonna Annie, prepara dei piatti tradizionali italiani e sua madre tipici messicani. Ci sono stata un paio di volte, oltre ad essere una famiglia bellissima e molto simpatica sono uscita da casa loro con almeno cinque chili in più, ma è stato molto soddisfacente.

«Perché non vieni anche tu? Mal che vada, la nonna sostituirà mio fratello e prenderà tè» rido ma non troppo perché ne sarebbe capace.

«Lo so e vi ringrazio ma davvero, devo finire il lavoro per la sposa a tema hawaiano»

Oltre Ogni CosaWhere stories live. Discover now