< Jungkook va via > la voce di Taehyung tremò un poco.

< Scusa? > il moro interruppe il suo monologo e guardò sconvolto il biondo.

< E' lui quello che se ne deve andare, ci ha interrotto > il moro iniziò a contestare come se fosse un bambino.

< Devo parlare con Jimin da solo, ora questo ha la priorità >

< Ne sei davvero sicuro? > il moro assottigliò gli occhi in due fessure.

< Si >

< Bene > esclamò Jungkook senza un minimo di calore nella voce e subito scomparve dalla stanza.

< Sei sicuro che vada bene farlo arrabbiare così? > chiese cauto Jimin.

< Massi, nonostante tutti gli anni che si porta dietro, alla fine Jungkook si comporta come un bambino, si infastidisce quando qualcuno non gli da le attenzioni che vuole e non reputa che nessuno possa venire prima di lui, quindi non preoccuparti come gli è venuta, gli passa > rispose tranquillamente il biondo.

< Ma quindi Tae lo sapevi già? > chiese Jimin sconvolto.

< Certo che lo sapevo, l'ho scoperto per sbaglio quando erano appena arrivati un anno fa, e per questo ero stato costretto a vivere con loro per qualche mese >

< Come hai potuto non dirmi niente, brutto deficiente sai quante volte Yoongi si è nutrito di me e poi ha cancellato la mia memoria? > chiese Jimin, mentre iniziò a picchiare il povero amico, che non centrava assolutamente nulla.

< Io cosa ne potevo sapere? Guarda che io rischiavo la vita ogni giorno in quella casa >

< Non mi interessa, ero il tuo migliore amico come hai potuto tenermi nascosta una cosa del genere >

< Non potevo dirtelo >

< Invece avresti dovuto >

< L'ho fatto per il tuo bene > sbottò il biondo stufo di essere malmenato.

< Eh? > le botte di Jimin iniziarono a diminuire.

< Pensavo che non dicendoti niente, tu potessi conservare il tuo sorriso > borbottò in imbarazzo il biondo, voltando la testa da un'altra parte.

Gli occhi di Jimin subito si addolcirono e subito strinse l'amico a sé.

< Se era così me lo potevi dire subito stupido >

< Ci ho provato, ma tu non mi lasciavi il tempo di finire la frase e poi era imbarazzante >

< Ssh va tutto bene > disse l'arancio, accarezzandogli la testa.

< Mollami mi stai soffocando >

Il biondo cercava di allentare la presa che l'arancio aveva intorno al suo collo, mentre l'altro non faceva altro che stringerla ancora di più.

La lotta si interruppe quando si sentì un rumore sinistro echeggiare in quelle quattro mura, subito Jimin mollò la presa e si guardò intorno spaventato.

< Cosa è stato? > chiese cauto l'arancio.

Taehyung abbassò in imbarazzo la testa e poi senza dire una parola indicò il suo stomaco.

< Non mangio da oggi a pranzo >

< Mi hai fatto prendere un colpo, non fare mai più una cosa del genere >

< Non è che l'abbia fatta apposta, eh? > ribatté irritato il biondo.

Jimin alzò gli occhi al cielo, poi prendendo per mano Taehyung, lo condusse in cucina, dove trovarono la cena già preparata dalla madre del biondo e loro, più precisamente Jimin, dovettero solo scaldarla.

KANGSHINMU  강신무Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora