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«Cosa vi fa venire in mente il fatto che impicchi le sue vittime per poi dargli fuoco?» domandò Greg ad alta voce.

Alex scrollò le spalle, «Che è uno psicopatico?»

«Il rogo.» lo corresse lo psicologo, «Le streghe. Erano i tipici modi in cui venivano giustiziate le streghe durante il Medioevo.»

«Quindi l'assassino vede quelle ragazze come delle streghe, per questo le uccide così brutalmente.» capì Julie, «L'uccisione della ragazza, nella sua mente, è una punizione per qualcosa che la vittima ha commesso. Per lui, la ragazza svolge il ruolo della cattiva

«Sembra che ce l'abbia con loro. Forse disapprova il loro stile di vita.»

«Sono delle ragazzine, che stile di vita possono avere?» domandò Pitterson osservando le foto delle due vittime e della ragazza scomparsa; belle, giovani e sorridenti.

«E cosa vi fa venire in mente il modo in cui riduce le sue vittime? Non è semplice crudeltà, tutto nella sua testa ha un senso e avviene in maniera ben precisa, prestabilita.» Greg fece una pausa, «Le priva della loro bellezza e riduce il loro corpo meraviglioso ad uno scheletro. È proprio su questo punto che ci dobbiamo concentrare, lo scheletro. Qualcosa che giace sottoterra e che l'assassino vuole di nuovo portare alla luce.»

I tre poliziotti e i due detective si guardarono l'un l'altra in attesa che qualcuno formulasse qualche teoria interessante.

«Credo che anche questo killer sia uno di quelli che si vogliono far prendere.» continuò Greg, «Vuole essere fermato e tutto... tutto quello che sta facendo non è altro che una serie di segnali che lui ci sta mandando per portarci da qualche parte, per scoprire quali sono i suoi scheletri nell'armadio. È molto più di una vendetta o di un delitto passionale. È tutto molto più profondo e intricato.»

«Quindi,» intervenne Julie, «non ci resta che scoprire il movente. Il motivo per cui sta facendo tutto ciò. Solo allora sapremo come fermarlo.»

«Esatto.» Greg le sorrise debolmente, «Se opera in questo modo ci dev'essere un perché. Qualcuno gli ha fatto del male ed è rimasto impunito. Così lui si vendica sulle ragazze, per colpire, in realtà, questa persona.»

«L'unico modo che ha per placare il suo dolore è quello di provocarne dell'altro.» disse Carlos.

Greg annuì, il poliziotto aveva centrato il punto, «La sua emotività è la sua debolezza. L'assassino agisce impulsivamente. Si lascia trasportare dalle emozioni e non opera sempre in maniera lucida.»

«Quindi,» lo interruppe Malcom, «cosa ci suggerisce di fare per prenderlo? Farlo incazzare?»

«Oppure possiamo aspettare.» ribatté Pitterson, «Aspettare che commetta un errore.»

«Cioè aspettare che uccida di nuovo?» domandò Julie perplessa.

«Per come la vedo io, non c'è molto che possiamo fare al momento.» rispose il vecchio detective, «Ha già colpito due e forse tre volte senza lasciare tracce dietro di sé. La sua teoria è molto interessante, dottor Arberg, ma la mia esperienza in Polizia mi dice che persone del genere non si fermano finché qualcuno non le ferma.» lanciò un'occhiata ai tre poliziotti che annuirono, «Quindi siamo noi che dobbiamo arrestarlo.»



«Davvero credi che questo assassino voglia farsi prendere?» domandò Julie a Greg una volta rimasti soli

«Non sei d'accordo?» le domandò lui sulla soglia della porta.

Lei si strinse nelle spalle, «Non lo so, finora è sempre stato molto scrupoloso.»

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