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«Guardami, papà!» Phoebe scese dallo scivolo.

«Guarda, papà.» ora era sull'altalena.

«Sì, papà ti guarda.» disse Greg dalla panchina mentre si accendeva una sigaretta, «Sta' attenta a non farti male.»

Ci vediamo stasera?, gli aveva scritto Heather.

Certo, rispose lui, Scegli tu il posto, basta che sia discreto.

«Papà!» Phoebe cercava di attirare la sua attenzione, ma Greg già non la guardava più.

«Phoebe già ti adora.» gli aveva detto Julie la prima volta che aveva visto sua figlia.

«Mi odierà quando crescerà.» aveva risposto lui, «Quando saprà ciò che ho fatto a sua madre.»

«Molly ti ha perdonato.» aveva cercato di farlo ragionare lei, «Ora sta a te perdonare te stesso.»

Erano a casa di Greg, lui sdraiato sul letto a fissare il soffitto, lei seduta in un angolo a cercare di dargli un po' di conforto. Quella mattina era stato celebrato il funerale di Molly, Phoebe era con i nonni, in attesa che Greg facesse un po' di spazio a casa e nella sua vita per sua figlia.

«Adesso devo tornare in albergo. È tardi.» Julie si alzò, ma Greg le prese la mano, «Resta qui con me.» le propose.

«Devo andare, lo sai.» cercò di rifiutare lei, «Okay, resterò finché non ti addormenti. Come faccio con Leon.» cedette sedendosi nuovamente sul bordo del letto.

«Sdraiati vicino a me.»

Julie sospirò, «Non posso.»

«Non ti salterò addosso.» la stuzzicò lui, «Voglio solo averti vicino.»

Julie si stese nel letto accanto a lui, «Finché non ti addormenti.» ripeté spegnendo la luce.

Greg non rispose, qualche minuto più tardi, Julie lo sentì piangere e gli appoggiò una mano sulla nuca.

«Anch'io piango qualche volta.»

«Fai bene a farlo. A sfogarti, non puoi tenerti sempre tutto dentro.»

«Non dirlo a nessuno, però.»

«Non preoccuparti, so mantenere i segreti.»

Greg appoggiò la testa sulla spalla di lei, «Molly era il mio punto fermo. Anche se non stavamo più insieme, sapevo che c'era, sapevo che volendo avrei potuto sistemare le cose, adesso sono completamente solo.»

«Non sei solo.» lo tranquillizzò, «Ci sono io con te.»




Il giorno dopo, quando Greg aprì gli occhi Julie era in piedi davanti alla finestra che fissava il panorama.

«Buongiorno.» fece lui sbadigliando.

Julie si voltò verso di lui e accennò a un sorriso, «Come stai?»

«Un po' meglio, grazie a te.» rispose, «E tu?»

«Ho un gran mal di schiena, grazie a te.» scherzò.

«Sei la prima con cui dormo che si lamenta.» la prese in giro.

«Scommetto però che le altre non le facevi dormire sul divano.» rise lei.

ScheletriWhere stories live. Discover now