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Mira era uno spirito libero, anche troppo secondo suo padre.
Lui era un uomo serio, con dei folti baffi neri. Non si divertiva quasi mai e Mira non ne capiva il motivo.

La ragazza era molto bella, anche se adesso aveva solo 10 anni, e tanta voglia di vivere. Aveva i capelli castani, più tendenti al rosso scuro, anche i suoi occhi erano scuri, cosi come le sopracciglia e le folte ciglia e la pelle era piuttosto abbronzata.
Faceva amicizia con tutti. E a quelli che le urlavano che aveva i pidocchi urlava indietro: "Non ho i pidocchi! Mi lavo tutte le sere e mia sorella mi controlla sempre". Era così buffa, ed era così che aveva fatto amicizia con Lukas, di qualche anno più grande di lei.
"Quanto sei buffa" le disse il ragazzo ridendo e facendo ridere anche lei e facendole così passare la rabbia.

Lukas si dimostrò subito gentile e curioso nei suoi confronti e anche la ragazza era abbastanza incuriosita da lui. Naturalmente per Lukas era la prima volta che incontrava una sinta e la cosa lo divertiva parecchio.

Un giorno poi, lui si trovava appunto a casa di sua nonna in Italia, la vide lì seduta nel salotto di casa, intenta a leggere qualcosa.
"Tu?" Le disse entrando nella stanza, lei ne rimase scioccata "Che ci fai tu qui?" Rispose lei, mentre la nonna rideva della cosa "Io abito qui" rispose Lukas baciando la nonna sulla fronte "Cosa?" Disse Mira rivolgendo alla donna uno sguardo confuso "Si, Lukas è mio nipote, starà qui con me per un po' di tempo... Lukas lei è Mira, Mira lui è Lukas... ma a quanto pare vi conoscete già quindi - Si rivolse al nipote - Lasciaci finire la lezione".

Lukas restò lì in vacanza per quasi un anno. Poi tornò nella sua Germania.

Ogni giorno Mira, già da un anno, andava dalla signora Selina Berger che la istruiva, in cambio di piccoli favori.

Mira si ricorda ancora quando quella signora così gentile, offrì alla sua famiglia, luce e acqua per la carovana, in cambio la aiutavano a sbrigare delle faccende di casa essendo lei sola. Offrì anche delle lezioni gratuite a Mira perché la vedeva diversa e la ragazza le confidò che la vita da nomade non le piaceva affatto.
Lei avrebbe voluto andare a scuola, abitare in una normale casa, avere degli amici e avere una libreria tutta sua. Ma ovviamente non poteva succedere perché era obbligata a spostarsi, tante volte a chiedere l'elemosina, a fare le faccende di casa, anche se a lei tutto questo non andava. Per questo che la signora Selina per lei era stata una vera benedizione, poteva cambiare la sua vita con delle poche ore di lezione al giorno. Imparava l'inglese, la sua lingua preferita dopo il sinto, imparava  a leggere, a conoscere le costellazioni, e tante cose che non avrebbe potuto imparare da sola.

Non che la sua vita non le piacesse ma avrebbe voluto di più.
Non voleva assolutamente sposarsi con un sinto e sicuramente non così  giovane.

Quando diceva a sua mamma che voleva sposare un Gagio (un italiano nella loro lingua) la mamma le rispondeva "U gagie na lena migha cola ar men" (che significa: "gli italiani non si mettono con quelle come noi") e Mira prontamente rispondeva " Gli farò cambiare idea".
Sua sorella invece aveva 12 anni e già aveva deciso con chi sposarsi, di nascosto dei genitori ovviamente. Era un sinto, come lei, solo un pochino più grande; insieme avevano già fatto tanti progetti. Infatti quando Deva, seppe la notizia del trasferimento, ne fu rattristata, perché dovette rinunciare a tutto.

Deva significava divina, in una lingua sanscrita, e lo era davvero, era bellissima; Mira voleva essere tanto come lei, cosi perfetta e buona. Bruno le assomigliava, cosi come Vanessa assomigliava a Theo.
Mira invece aveva una bellezza tutta sua. A volte le dava fastidio non sentirsi uguale a nessuno.

Lei era tutta diversa, voleva essere libera e voleva fare tutto quello che le piaceva, anche se erano cose poco femminili.
"Na sea mai ia rom kiaki" (non troverai mai marito così) diceva sua madre quando la vedeva giocare con i fratelli, ma la ragazza non le dava retta e continuava spensierata.

In Italia si trovavano bene, ma entrambi i genitori erano stanchi della vita che conducevano. Ogni giorno si dovevano ammazzare per poter trovare il pane per i figli, era una vita dura, anche se per loro era bellissima così. Ma si sa i tempi cambiano e il padre nel vedere Mira crescere desiderando cose nuove, voleva poterle regalare quello che il suo cuore desiderava e così, dare un futuro migliore  agli altri figli.

Era una vita dura la loro. Spostarsi di posto in posto non era più così facile e gli inverni diventavano sempre più rigidi. Avevano voglia di provare a vivere come vivevano i gagie e si era presentata questa opportunità di potersi trasferire in Austria e iniziare un vero lavoro, così decisero di partire.















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La foto ritrae una famiglia sinta che ho trovato su Google

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