"Ieri l'ho lasciato insieme a Yoongi, perché mi sono ricordato solo adesso di lui" mormorò spaventato per la possibile fine che avrebbe potuto fare il suo migliore, se non unico, amico.

Con il telefono provò a contattarlo, ma continuava a scattare la segreteria, così decise di alzarsi e correre nella direzione della casa dell'amico, ma i suoi propositi vennero interrotti sul nascere quando il suo insegnante di matematica si mise davanti alla porta, impedendogli di proseguire oltre.

< Dove pensa di andare signorino Kim Taehyung? >

< Ehm in bagno? > mormorò lui insicuro.

< Davvero una scusa originale... E così pensava di poter saltare la mia lezione, a pochi giorni dall'inizio degli esami? Ma come siamo coraggiosi >

< No, ecco vede... >

< Fili subito al suo posto, non voglio altre interruzioni durante la mia lezione, siamo intesi? >

< Si, signor Park >

E con testa bassa il biondo tornò al proprio posto, sempre più preoccupato per il suo amico.

< Si può sapere che ti è preso? > chiese la ragazza al suo fianco a bassa voce, ma il ragazzo scosse la testa come per dire che non era niente e in silenzio si mise ad ascoltare la lezione o almeno era quello che provò a fare, mentre la sua mente viaggiava verso tutta un'altra direzione.










Finalmente la campanella dell'ora di pranzo suonò insistente, Taehyung pensò che quella fosse stata la mattinata più lunga della sua vita.

Controllò per l'ennesima volta il cellulare, ma ancora nessun messaggio era arrivato dal suo amico e una paura viscida gli stava risalendo lungo la spina dorsale.

"Jungkook mi aveva promesso che non gli sarebbe successo niente, me lo aveva promesso e poi fino ad ora Yoongi non gli aveva fatto alcun male dico bene?" si chiese tra sé, cercando nel contempo di autoconvincersi.

Ad interrompere quel suo rimuginare ci pensò però il suo stomaco, che lo avvertì di stare morendo di fame.

Si guardò le tasche per cercare qualche spicciolo, ma si accorse di essere povero e di non aver nulla con cui sfamarsi.

Lentamente uscì dall'aula ancora dibattendo tra sé, se sgattaiolare fuori da scuola per vedere il suo amico o no, tanto il cibo non poteva comprarlo.

Non è che non si fidava di Jungkook, ok forse non si fidava del tutto di lui, visto i precedenti, ma il problema rimaneva Yoongi, quel vampiro era sempre rimasto un grosso enigma per lui e davvero non capiva mai cosa gli passasse in quella testa.

Quando si decise finalmente ad andare a casa dell'arancio, si sentì tirare forte per un polso, facendogli bloccare il suo cammino per i corridoi della scuola.

< Ti ho chiamato una decina di volte è possibile che non sei riuscito a sentirmi, Taetae? >

Il biondo sentendosi chiamare, si voltò di colpo e davanti si ritrovò un ragazzo poco più alto di lui, con una folta capigliatura ramata che lo guardava con un cipiglio sul viso.

< Hoseok ciao come stai? > chiese Taehyung sorpreso di vederlo.

< Hai anche il coraggio di chiedermi come sto? Dopo che tu e Jiminie mi avete abbandonato al locale e siete spariti entrambi per tutto il week-end? Sapete quanto ero preoccupato? Sabato sono venuto a casa tua e non c'eri, poi sono andato a casa di Jiminie e non c'era neppure lui, si può sapere dove cavolo vi eravate cacciati? >

Taehyung si ricordò in quel momento la presenza di quell'altro suo amico e insieme a lui gli tornarono alla mente gli avvenimenti di quel venerdì sera.

KANGSHINMU  강신무Where stories live. Discover now