"Che strano, come è possibile? La sua saliva è così efficace?" pensò tra sé sorpreso.

Uno strano odore però lo distolse dai suoi pensieri.

Annusò l'aria intorno a sé e in quel momento si accorse che quel puzzo proveniva proprio da lui.

"Adesso che ci penso è da tanto che non faccio un bagno decente" si disse con sguardo schifato, mentre velocemente si tolse la maglia e calciò via i pantaloni, poi svogliatamente si avvicinò alla vasca e la riempì di acqua calda e sali profumati, rubati, cioè presi in prestito dall'armadietto dei vampiri.









Con una calma disarmante arrivò a scuola senza aver incontrato nessuno dei tre abitanti della casa, si cambiò lentamente le scarpe e con tranquillità raggiunse la sua aula.

Era troppo strano che quella giornata stesse proseguendo così bene, nonostante il dolce risveglio. Nessun intoppo, niente corse, nessun vampiro, la cosa era quasi sorprendente.

"Sembra quasi non siano mai ritornati" pensò tra sé il biondo con un piccolo cipiglio sul volto, ma subito scosse la testa per cercare di scacciare quel pensiero.

I messaggi di Jungkook erano lì reali sul telefono e lui non poté che sorridere di nuovo inconsciamente, rileggendone uno in particolare.

"Dignità Taehyung ricorda, deve fare molto più di questo per farsi perdonare i mesi di assenza" si ricordò tra sé, mentre tentava di fare un'espressione più normale possibile.

Lentamente si avvicinò al suo posto e vide la sua compagnia di banco già lì ad aspettarlo, Taehyung non sapeva come lei facesse ad essere sempre maledettamente in anticipo, un po' la invidiava doveva ammetterlo, però quel giorno si sentiva buono ed era pronto a salutarla con il sorriso, ma poi lei aprì bocca e il biondo si ricordo del perché non potesse mai filare tutto liscio come l'olio.

< Come sta oggi la mogliettina? > mormorò sorridente lei, mentre si sistemava un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.

< Buongiorno anche a te, Choe > disse il biondo, sbuffando e cercando di ignorare il suo tipico commento mattutino.

< Oggi ti vedo un po' giù... Sarà forse perché il tuo maritino non ti ha accompagnato a scuola? >

< Senti, ogni giorno è sempre la stessa storia, ma non ti stanchi mai? > chiese il biondo, sprofondando nella sedia.

< Fammi indovinare, sei forse triste perché Jimin Oppa non è potuto venire a scuola? > lei lo ignorò deliberatamente e continuò tranquillamente il suo sproloquio.

< Smettila di chiamarlo Oppa, quando sei più grande di lui > mormorò il biondo, mentre affondava la testa nelle sue braccia, ancora un po' assonato, dietro però sentì un coro di ragazze lanciare piccoli gridolini e sorpreso si girò nella loro direzione.

Di fianco a lui c'era la sua compagna di banco che, voltata verso le sue amiche e senza essere per niente sottile, commentava entusiasta:< Visto, ve lo avevo detto che era geloso, datemi i miei diecimila Won >

Le ragazze sbuffarono all'unisono, ma senza protestare oltre si scambiarono i soldi.

< Non voglio sapere su cosa avete scommesso > mormorò il biondo sconvolto.

"A volte le ragazze sono spaventose" pensò lui, non volendo pronunciare il suo pensiero ad alta voce.

All'improvviso però si ricordò di quello che aveva detto la sua compagna.

< Aspetta hai detto che Jimin non è ancora arrivato? > chiese lui, prendendo per un braccio la ragazza.

< Io in giro non l'ho visto, pensavo fosse per quello che eri triste > disse la ragazza confusa.

KANGSHINMU  강신무Where stories live. Discover now