CAPITOLO 28

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ALEXANDER PVD.

Il grande giorno è arrivato, è giunta la resa dei conti.

I miei uomini hanno occupato tutte le zone limitrofe alla pista su cui a breve atterreranno Ernest e suo fratello, i due grandi capi mafia romani.

Per un mafioso come me quello che succederà oggi è un avvenimento naturale, una macabra consuetudine, però, in questo momento, qualcosa di diverso in me sta accadendo.

È come se non mi sentissi a mio agio, quasi fuori luogo nell' attaccare il padre della donna che amo perché, per quanto mi costi ammetterlo, quella piccola peste mi ha cambiato.

Mi ha aperto il cuore e l' ha rubato così, senza chiedermi il permesso, ipotizzando i con quelle due sue gemme, così grandi e innocenti.

Stamattina mi sono svegliato presto, in maniera cauta e silenziosa mi sono diretto verso la sala da bagno per non svegliarla, eppure qualcosa deve aver disturbato il suo sonno perché, all ' improvviso, mi ha chiesto dove stessi andando ed io le ho risposto che quel giorno avrei avuto tanto lavoro ad attendermi e che quindi sarei rincasato la sera tardi.

Lei ha annuito, ancora semi dormiente, e si è rimessa a dormire.

È stato un momento indescrivibile perché lei era lì, nella mia camera, nel mio letto, che dormiva beatamente e si fidava di me mentre io, dopo quello che accadrà oggi, temo di tradire la sua fiducia.

Esmeralda non immagina nemmeno lontanamente qual è il mio impegno, non sa con chi mi dovrò battere, non può minimamente sospettarlo.

Perchè lei è così, pura, sensibile, ribelle e terribilmente bella. Lei è una ragazza solare che vede del buono in tutto e tutti, anche in un uomo oscuro come me che all' età di dodici anni ha imparato a sparare.

Lei è totalmente lontana dal nostro mondo corrotto ed illegale, ama passeggiare per le vie della città, fare compere e godersi una giornata di sole.

Nonostante la mia poca umanità mi vieti di affrontare quell' uomo, la voglia che ho di lei e di non perderla mi costringe a lottare contro chiunque tenti di portarmela via perché Esmeralda è mia, solo mia.

Mi appartiene da quella sera in cui mi ha rovesciato il liquore sulla camicia, da quando le sue iridi verdi hanno osato sfidare le mie blu, perchè mai nessun uomo o donna aveva mai osato sfidarmi, eppure, quella creatura minuta e meravigliosa, non si è lasciata intimorire dalla mia figura minacciosa e mastodontica.

Con questi pensieri raggiungo la zona in cui atterrerà Ernest.

ERNEST PVD.

È tutto pronto, il jet è partito e ogni cosa sembra procedere secondo i miei piani, non posso permettermi di fallire. Non posso farlo per la mia bambina, alla quale ho fatto abbandonare Roma per vivere lontana da un ambiente per lei poco sano.

L' ho spostata da un collegio di Londra a un altro per evitarle tutto questo.

Mi sono impegnato, anima e corpo, per garantirle un futuro sereno e ricco di gioie. L' ho fatto per lei e per mia moglie che per nostra figlia desiderava una vita felice. Questa situazione mi ha fatto molto male perché per un padre vivere lontano dai propri figli è come una pugnalata. È un qualcosa che va contro natura, però talvolta la vita ci pone dinnanzi a delle scelte e l' amore, quello vero, come quello che un padre priva per la sua bambina, ci costringe a mettere da parte il nostro ego pur di proteggere la nostra creatura.

E proprio questi pensieri mi rievocano vecchi ricordi che, sebbene in trascorrere inesorabile del tempo, sono nitidi nella mia mente.

FLASHBACK

" Ernest, è nata. È una bambina bellissima" Mi comunica mia madre con le lacrime agli occhi.

Con il cuore che pompa ad un ritmo sfrenato mi precipito in sala parto e mi ritrovo dinnanzi la figura di mia moglie stanca, però visibilmente emozionata che tiene stretta al seno uno creatura piccola come un fagottino.

Mi avvicino a mia moglie e le accarezzo il viso, calde lacrime rigano i suoi lineamenti delicati e mi appresto a scacciare con i miei pollici.

" Posso vederla?" Chiedo commosso.

Mia moglie annuisce è mi porge mia figlia che prontamente accolgo fra le mie braccia.

Due gemme verdi puntano lo sguardo nei miei occhi e quasi distolto lo sguardo per quanto sono belle. La mia bambina è splendida ha degli occhi verdi verdi intensi, il verde della mia speranza, un nasino all ' insù ed una folta chioma castana scura.

" È meravigliosa" Sussurro mentre le accarezzo il visino.

" È davvero meravigliosa, hai visto che occhi che ha? Sembrano due smeraldi. Penso di non aver alcun dubbio, la nostra bambina si chiamerà Esmeralda" Esordisce mia moglie.

Le regalo un caloroso sorriso ed annuisce, questo nome la rappresenta a pieno.

" Ernest, devi darmi una promessa"

" Tutto quello che vuoi amore mio" acconsento.

" Questa bambina deve essere sempre così, proprio come oggi. Per lei voglio una vita felice e rosea e tu mi devi promettere che la proteggerai sempre dalla mafia, mia figlia non dovrà vivere nel terrore" Mi chiede mia moglie.

" Te lo giuro amore mio, parola di Ernest D' Este, proteggerò nostra figlia a ogni costo". Le prometto solenne e sarà così, proteggerò sempre la mia piccola Esmeralda da tutto e da tutti.

FINE FLASHBACK.

Non posso permettere che Smirnov le faccia del male, l' ho giurato a mia moglie, le ho dato la mia parola d' Onore e devo mantenerla.

Sistemo la giacca e mi avvicino a mio fratello.

" Andrà tutto bene Ernest, la riporteremo sana e salva a Roma" Cerca di rassicurarmi battendomi una pacca sulla spalla.

" Lo spero" Mi limito a dire.

Il piano è il seguente : indebire la linea difensiva di Smirnov ed irrompere nella sua villa, prendere Esmeralda e riportarla a Roma.

Dopo qualche ora finalmente atterriamo a Mosca.

Io e mio fratello scendiamo scortati da una quarantina di uomini armati che setecciano la zona limitrofa assicurandosi che non vi siano pericoli.

" È tutto a posto" Mi conferma Giulio, il mio uomo di fiducia.

Proprio mentre tutto sembra proseguire come previsto il rombo di quattro colpi di pistola ci mette tutti subito sull' attenti.

" Sbam, sbam, sbam, sbam"

" Oh cazzo! " Esclamo.

Un esercito di uomini armati fino al collo supera la fitta boscaglia che circonda la zona di atterraggio per poi puntare le armi nella mia direzione.

" E bravo Ernest, pensavi davvero di fregarmi?" Domanda una voce che riconoscerei fra mille, Smirnov quel bastardo figlio di buona donna.

Angolo autrice.
Ciao amori miei, come va? Scusate i miei continui ritardi nell' aggiornare, colpa del troppo studio. Preparatevi alla guerra imminente che caratterizzerà il nuovo capitolo.
Secondo voi Alexander ucciderà Ernest? Scrivetelo nei commenti.
Baci, baci 😘😘

Non Puoi SfuggirmiWhere stories live. Discover now