CAPITOLO 25

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ESMERALDA PVD.

Appena mi volto vedo Alex poggiato allo stipite della porta che mi batte calorosamente le mani.

D' istinto gli sorrido e lui ricambia il gesto.

" Sei stata bravissima!" Esclama prima di affiancarmi.

" Era da tanto che non suonavo" Ammetto timida.

" Ti piace molto suonare, vero?" Mi domanda ed io annuisco debolmente.

" Beh allora da oggi in poi questa stanza sarà tutta tua, potrai venire qui tutte le volte che vorrai e se ti va potrai prendere lezioni di piano" Mi comunica per poi accarezzarmi una guancia.

" Davvero?" Domando incredula ed euforica nel contempo.

" Certo, amore mio, se è una cosa che ti piace e ti fa sentire meglio ti accontenterò" Acconsente sicuro.

" Grazie Alex " Gli dico e lui mi prende viso tra le mani per poi lasciarmi un dolce bacio sulla fronte.

" Vai, suonami qualcosa" Mi incinta per poi accomodarsi su un divanetto di fronte a me.

" Che cosa?" Gli chiedo non conoscendo i suoi gusti.

" Una melodia fresca, giovane, dolce ed incredibilmente bella, proprio come te"

Arrossisco al suo complimento e ci penso un po' su.

Qualcosa di fresco e dolce....? Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima? Suonerò la Primavera di Vivaldi e sono sicura che gli piacerà moltissimo.

Faccio un bel respiro, proprio come quando ogni Natale da piccina suonavo per i miei genitori , e mi concentro solo sulle note.

Ricordo perfettamente l' intero spartito, così inizio a suonare sotto il suo sguardo attento ed innamorato che osserva ogni mio movimento.

ALEXANDER PVD.
La osservo attentamente, cogliendo ogni sfumatura del suo volto concentrato sulle note.

I suoi occhioni fissi sulla tastiera, le sua mani delicate che si muovono da sinistra a destra e poi da destra a sinistra, il suo meraviglioso labbro che si tormenta con i denti e i suoi lunghi capelli che le ricoprono le spalle scendendo in morbide onde naturali.

È bellissima, è tutta la mia vita ed è proprio in questa circostanza che realizzo di essere andato, completamente pazzo d ' amore verso questa splendida creatura.

Più la osservo e più mi emoziono.

Questa melodia mi ricorda troppo un passato felice, ricordo che ogni Natale mia madre, la mia adorata madre ci deliziava con le sue dolci sinfonie.

Lei adorava suonare il piano e mio padre la amava tanto, così le fece costruire questo meraviglioso strumento e le riservò questa camera per le prove.

Ho le lacrime agli occhi, però non voglio piangere davanti a lei, non sarebbe da me, così continuo a guardarla cogliendo ogni dettaglio di lei.

" Vieni qui" La invito a sedersi sulle mie gambe battendomi una leggera pacca sul ginocchio appena finisce di suonare.

Lei proprio come le ho detto si viene a sedere sulle mie gambe e allaccia le sue esili braccia al mio collo.

" Quando hai imparato a suonare? " Le domando mentre mi beo del profumo che emanano i suoi capelli lucenti e del suo odore che sa tanto di vita, la mia vita.

" Ho imparato a suonare fin da piccina, pensa che ho iniziato a prendere lezioni di piano all' età di cinque anni. I miei genitori il Natale di quell' anno mi regalarono un magnifico pianoforte e da quel momento in poi non me ne sono staccata più, diventò il mio gioco preferito . Mentre suono mi sento meglio, riesco a trovare il mio equilibrio interiore, diciamo che è un qualcosa che mi rilassa ed emoziona allo stesso tempo " Spiega mentre io nei suoi occhi rivedo gli occhi di mia madre.

Le poso un bacio a fior di labbra e decido di aprirmi completametamente a lei. Scelgo di mostrarle quel mio lato umano che tanto voglio nascondere pur di mostrarmi sempre freddo ed indifferente, quasi immune alle emozioni.

" Sai Esmeralda, vedi quella foto - le indico l' immagine , ormai ingiallita , che ritrae me da neonato fra le braccia di mia madre sorridente e mio padre di fianco visibilmente emozionato - quella era la mia famiglia. La donna è mia madre, mentre l' uomo alla sua destra è mio padre. Era il giorno del mio battesimo. Lei era bella come te ed amava suonare il piano, mio padre gliene regalò uno e questa stanza divenne il suo regno. Lei è stata l' unica donna che ho amato e rispettato all' infuori di te ed è per tale motivo che ti regalo questa, abbine cura e conservala gelosamente " Dico per poi porgerle in mano la chiave di questa stanza.

Lei mi sorride e poi mi abbraccia.

" Oh Alex, non so come ringraziarti " Sussurra palesemente emozionata.

" Shh, sono io che devo ringraziarti per riavermi dato la vita. Se oggi il mio cuore batte, se ho voglia di sposarmi e di avere dei figli è solo grazie all' amore immenso che provo per te, mia piccola e dolce creatura " Le confesso.

Lei si a coccola fra le mie braccia ed io la stringo forte a me mentre le accarezzo i capelli. Restiamo in questa posizione per non so quanto tempo, godendoci la magia di questo momento unico.

Dopo un po' ci alziamo e ci dirigiamo verso la sala da pranzo per la cena.

Esmeralda prende posto alla mia destra mentre io mi siedo capotavola.

Le cameriere servono la cena a base di pesce finché il mio cellulare non squilla.

" Aspettami un attimo qui " Annuncio prima di lasciarle un bacio in fronte e dirigermi nel mio ufficio.
Appena arrivo rispondo alla chiamata

" Alexander" Esclama mio zio Robert.

" Ehi zio, come va? " Domando con estrema gentilezza .

" Tutto bene... C' è una cosa che devi sapere, riguarda Esmeralda" Dice con una nota di preoccupazione ed inizio ad agitarmi anche io.

" Dimmi zio " Lo esorto

" Ernest D ' Este sta progettando un piano per incastrati e questo fine settimana atterrerà a Mosca"

Angolo autrice.
Ciao amori miei, come va? Mi siete mancate tantissimo in questo periodo. Appena tornata da Roma mi è venuta la febbre, infatti sono malaticcia, però ho deciso di aggiornare per voi. Da ora in poi ritornerò ad aggiornare regolarmente due volte la settimana, generalmente sabato e mercoledì,l. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e come sempre lasciatemi una stellina ed un commento. Un bacione, ci vediamo alla prossima. 😘😘

Non Puoi SfuggirmiWhere stories live. Discover now