capitolo 43

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*sascha pov's*
Cosa ho fatto. Sono un coglione. L'ho fatta scappare. A ragione Sabrina ad urlarmi contro. È scoppiata a piangere,non sa che fare. Non credo me la perdonerà facilmente. Mi avrà insultato per dieci minuti buoni e io me li sono subiti tutti in silenzio e a testa bassa.

Finita la mia """punizione""" prendo anch'io telefono e giacca. 《Dove Vai?!》Disse Sabrina con la voce spezzata dalle lacrime 《la Vado a cercare. Sta facendo buio e  sono preoccupato》 quando stavo per uscire lei mi disse 《perché?perché l hai aggredita così?》 《Non lo so. Sto cercando di capire anch'io. Ma una cosa è sicura...Non lo farò mai più》 chiusi la porta ed iniziai  a correre. Non sapevo dove andavo. Ma correvo. anche se non è proprio mia figlia credo mi si sia acceso il "sesto senso". Quello che hanno i genitori...

dopo dieci minuti di corsa arrivai ad un parco. Perlustrai l'area e quando stavo per andarmene sentii dei singhiozzi. Ricominciai a correre verso quel rumore. La trovai sotto un vecchio albero. I vestiti erano sporchi e aveva le braccia tagliate,forse per via delle spine delle rose. 《Bea...》

*my pov's*
Dopo non so quanti minuti in giro per il parco trovai un vecchio albero. Avevo tutti i vestiti sporchi di fango. Prima mentre correvo sono inciampata e sono caduta in una pozza. E in più per raggiungere questo punto sono dovuta passare tra le rose ed avendo la maglia a maniche corte mi sono tagliata. Mi brucia tutto.
Dopo una 20 di minuti sentii dei passi. Qualcuno mi ha sentita. Forse è qualche avventuriero che si è spinto fino a lì oppure...
Quei passi si fermarono. Sentii una voce. La sua voce. Mi ha trovata! Devo andarmene. 《Bea...》 Mi alzai di scatto 《lasciami stare》 Mi girai e comincia a correre. Questa volta però lui non mi lasciò andare ma cominciò ad inseguirmi dicendomi di fermarmi.

Dopo 5 minuti di corsa sascha accelleró il passo e riuscì a prendermi il polso. Mi fermò. Ero all'angolo. Con l unica mano libera mi parai la faccia per difendermi 《cosa fai?》 Mi Chiese 《mi difendo》 dissi in lacrime 《da chi?》 《Da te! Mi fai paura. Va via ti prego. Lasciami》 ero disperata 《Bea ti prego ascoltami... scusami scusami. Sono un coglione del cazzo ma ti prego perdonami. Non so cosa mi sia preso. Io ti voglio bene a prescindere da come mi chiamerai se papà o sascha. Non fa differenza. Ma ti prego torna a casa》 non sapevo che fare. Ma cmq non potevo mica restare la notte in mezzo al bosco. Così accettai la sua richiesta di perdono e lo abbracciai. Nel frattempo lui mi sussuró 'grazie' e 'non lo farò mai più'  così tante volte che ho perso il conto. Mi staccai e gli presi la mano《dai torniamo a casa》 lui annuii e mi portò a casa...

*MIO spazio*
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Grazie di avermi salvata || MATESWhere stories live. Discover now