capitolo 25

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/ascoltatela mentre leggete❤/
presi fiato e iniziai a parlare. <non ho preparato un discorso strappa lacrime per sta sera. Non è nel mio stile, ma ho qualcosa da dire. Qualcuno, in modo indiretto, mi ha insegnato che oltre ai lati negativi ci sono quelli positivi, persino nei momenti di tragedia come oggi. I lati negativi tutti voi li conoscete. Ma i positivi no; credo che nessuno potrebbe trovarli, ma ci sono!: posso cominciare dal dire che ho conosciuto delle persone fantastiche, cosi tanto che mi hanno pure adottato non conoscendomi; domani andrò a milano...Gli amici più stretti sanno quanto io ho sognato di vivere in quella città; e infine questo mi permette di iniziare una vita nuova, come se fossi rinata. Voglio fare cose diverse, essere più coraggiosa, insomma vorrei godermi la vita! Dalle ceneri nasce sempre qualcosa di speciale e magico, ad esempio la fenice, ed è cosi che mi sento, una fenice appena rinata, e le ceneri sono i miei genitori. Voi ora starete pensando “ma questa e stupida, sono morti i genitori e fa come se non fosse successo”. Se volete pensatelo pure, ma io penso che loro non sono mai veramente morti, perché se esco sotto il cielo, vedrò sempre 2 stelle più luminose, e so che sono loro!> mi scesa la mia lacrima solitaria, non l’asciugai però.

Arrivò il prete che mi porse una chitarra. Era questa la mia idea. Cantare una canzone.
Suppongo abbiano capito quando mi videro accordare lo strumento.

Qualcuno già applaudiva, ma non ci feci caso ero troppo concentrata. proprio come ieri mattina sul balcone. Decisi di cantare “come neve” di giorgia e mengoni. Molte frasi erano importanti per me.
“Neve
insegnami tu come cadere
nelle notti che bruciano
a nascondere ogni mio passo sbagliato
e come sparire senza rumore
scivolare nel corso degli anni
e non pesare sul cuore degli altri ma
ma non è semplice
non sentire il silenzio che c'è
qui non è facile
guardare il cielo stanotte
Perché quello che sono
l'ho imparato da te
tu che sei la risposta
senza chiedere niente
per le luci che hai acceso
a incendiare l'’inverno
per avermi insegnato a cadere
come neve
come neve
Neve
imparo da te
che sai come fare
a coprire le nostre distanze
a cancellarne anche solo un momento le tracce
non è semplice
non sentire il silenzio che c'è
qui non è facile
guardare il cielo stanotte
Perché quello che sono
l'’ho imparato da te
tu che sei la risposta
senza chiedere niente
per le luci che hai acceso
a incendiare l’'inverno
per avermi insegnato a cadere
come neve
come neve
Come neve
Come neve
Neve insegnami tu come cadere”

Le lacrime erano inevitabili. Tutti si misero in piedi applaudendo con, anche loro, le lacrime agli occhi. Scesi subito e corsi ad abbracciare sascha. Stava piangendo anche lui. Mi abbracciò fortissimo
Non saprei che fare senza lui…

*MIO spazio *
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Grazie di avermi salvata || MATESWhere stories live. Discover now