Ricordati che io non ti lascerò mai.

520 50 83
                                    

«Abbiamo qualcosa da mangiare?» Chiese Bellamy a Murphy.

«È nel corazzato, ma non ti consiglio di andare adesso.» Gli disse girandosi verso di lui.

«Perché? Volevo portarlo a Lexa, dovrebbe mettere qualcosa sotto ai denti, è da due giorni che non mangia.»

«Se vuoi rischiare la tua vita andando da Elyza e Alicia accomodati.»


«Capisci?» Le chiese Elyza tenendole le mani.

«Sì...» Annuì l'altra abbassando lo sguardo

«È probabile che tu non possa più vedermi...» Le confessò ciò che in realtà non era un segreto.

«Lo so... Ma posso provare a convincere mia madre.» Disse speranzosa riposando il suo sguardo in quello della bionda.

«Così che io possa beccarmi un'altro proiettile addosso dal tuo adorato fratellastro?» Le domandò ironica con un sorriso amaro sulle labbra.

«Vedrai che non ti darà problemi.» Provò invece a rassicurarla Alicia.

«Certo... Ma so che in caso non facesse come dici tu ti metteresti in mezzo e non voglio che...»

«Posso interrompere?» Disse Blake entrando nella scena.

«Che vuoi Bellamy?» Gli chiese scortese Elyza.

«Lexa... Sta male, ha bisogno di mangiare qualcosa, andando avanti così morirà di fame o di sete.»

«Che si fotta... È lei che decide per la sua vita, non aiutarla...» Rispose secca la bionda.

«Ma...» Provò Bellamy venendo interrotto nuovamente.

«Ho detto che non devi aiutarla!» Gli urlò contro ancora. Se sua sorella voleva lasciarsi morire che facesse pure, non le interessava o almeno non voleva darlo a vedere.

«Non la lascerò morire!» Disse il ragazzo alzando il tono.

«Vedrai che si riprenderà.» Si calmò apparentemente Elyza chiudendo gli occhi e stringendo la presa sulle mani di Alicia come se questa potesse aiutarla.

«Se non muore prima...» Le ricordò il moro.

«Elyza... So che non vuoi che Lexa muoia.» 

«Sì, invece.»

«Non dire cazzate e scendi da quest'auto.» Elyza alzò gli occhi al cielo e fece quanto richiesto, scese dal tetto dell'auto aiutando la mora a fare lo stesso, ritrovandosela automaticamente troppo vicino, sorrise e prendendola come al solito per mano si diressero verso la piccola stazione di servizio dove si era rifugiata Lexa. La bionda entrò con una bottiglia d'acqua e del pane e prendendo una sedia si sedette accanto a Lexa sdraiata, invece, a terra.

«Che ci fai qui?» Le chiese quest'ultima

«Non ne ho idea.» Rispose sinceramente.

«E allora perché sei venuta?» 

«Cutie mi ha costretta.»

«Certo, bisogna fare sempre così con te, mai una volta che fai le cose di tua spontanea volontà.» Disse voltandosi nella direzione opposta a quella della sorella.

«Guardami.» Le ordinò con un tono per niente autoritario.

«Perché?» Domandò quasi prendendosi gioco della sorella.

«Mangia.»

«No.»

«Elyza posso parlarci io?»

Unite da una pistolaWhere stories live. Discover now