Due colpi d'arma da fuoco

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Era buio. Il garage veniva illuminato per metà a causa della poca affluenza di energia elettrica. Alicia se ne stava in una delle auto che i suoi le avevano affidato mentre erano a cercare suo fratello Nick, stava giocando a qualche videogame inutile sul suo cellulare, ma d'un tratto il finestrino dalla parte del volante si frantumò in mille pezzi. La ragazza urlò.Un trio di guardie la strattonarono a forza fuori dalla vettura.

«Che diavolo state facendo?! Lasciatemi! Cosa volete da me?!» Gridò.

«Abbiamo bisogno di un mezzo di trasporto. Dacci le chiavi!»

«Mai, servono a me e alla mia famiglia!»

«Ma servono anche a noi.»

«Non me ne importa niente, andatevene via!»

«Cosa credi di poter fare piccoletta, siamo tre uomini contro un'adolescente, siamo armati, abbiamo le pistole. Dacci le chiavi, ti porteremo con noi, lo giuro.»

«Mai!» Un uomo si avvicinò pericolosamente alla ragazza schiacciando il proprio corpo contro quello indifeso della giovane. Le lacrime tentarono di uscire dagli occhi della mora, ma due colpi d'arma da fuoco interruppero quell'atmosfera poco piacevole. I due poliziotti più muscolosi caddero a terra entrambi avevano un buco in testa. Alicia si guardò intorno ma non c'era nessuno. Ma d'un tratto una nuvola di gas apparve all'entrata del garage. Una Harley Davidson nera sfrecciò verso l'unico uomo rimasto, quello che stava continuando a molestare la povera giovane donna. lo investì facendo cadere a terra quest'ultima. La persona che guidava la motocicletta si tolse il casco bordeaux lasciando cadere i suoi lunghi capelli biondi lungo le spalle, indossava una canottiera bianca sporca di sangue, una giacca nera e degli occhiali da sole totalmente inutili, dei jeans blu scuro e delle scarpe Adidas piuttosto classiche, teneva nella mano una nove millimetri nera e sulla moto legati con varie cinghie un fucile a pompa, un cecchino e un fucile d'assalto munito di baionetta. La nuova arrivata scese dal suo mezzo e andò in direzione della ragazza ancora stesa a terra, Le si accovacciò davanti e le puntò la pistola contro.

«Hey cutie, che ci fa una bella ragazza come te così scoperta? È pericoloso qua fuori.»

«Non so come ringraziarti per avermi salvata.»

«Oh... Chi ha detto che ti ho salvata? Chi ti dice che invece non sono peggio di quelli?»

«Mi sembri una apposto.»

«Bene, da quando questo inferno è iniziato, ho ucciso circa duecento persone tra vivi e morti viventi. A me e ai miei amici serve una macchina o due.»

«Vuoi che ti dia le chiavi? Dovrai passare sul mio cadavere.»

«Senti, fino a circa un mese fa ero una studentessa modello nella mia scuola, ho visto morire e risorgere i miei amici uno ad uno, li ho uccisi tutti. Lo stesso è successo a mia madre, a mio padre e a mio fratello Finn. Ho ucciso anche loro. Con loro avevo rapporti affettivi e non ho esitato ad ucciderli, cosa vuoi che m'importi di te, non so nemmeno come ti chiami. Quindi adesso, se non vuoi farmi arrabbiare, ti consiglio di darmi le chiavi.»

«Se vi do solo una macchina va bene lo stesso?»

«Potrei considerare l'opzione... Octavia! Sali sulla macchina. Raven prendimi una corda! Bellamy porta qui Raven. Jasper, Monty salite sul rimorchio del Pick-Up»

«Che fate così le prendete tutte e due!»

«Lo so cutie.»

«Come faremo noi a scappare?!»

«Non è un problema mio.»

«Elyza tieni la corda.» Disse Raven, una ragazza con un supporto alla gamba, quando diede la corda alla ragazza.

Unite da una pistolaWhere stories live. Discover now