Ferite più grandi di quelle fisiche

449 41 10
                                    

«Come sta?» Chiese Octavia

«Credo bene anche se non lo so con certezza, è lei la dottoressa qui, io ho fatto quel che potevo.»

«Elyza te ne sarà grata Alicia.»

«Non so nemmeno questo... è colpa mia quello che le è successo, se quel giorno avessi dato le chiavi a quei maledetti militari...»

«Se gliele avessi date saresti diventata, senza offesa, la loro prostituta personale.»

«Ma lei non sarebbe un questo stato.»

«Non ho mai visto la mia migliore amica felice per dieci anni, con te è riuscita a cambiare.»

«Non so se sia cambiata veramente.»

« Certo che lo è! È stata bene che tu rimanga qui, lei sarà contenta di vederti quando si sarà svegliata.» Disse sorridendo Octavia mentre provava ad uscire.

«O... Grazie.»

«Di cosa?.»

«Di tutto credo, di aiutarmi, di non essere più arrabbiata con me... Sai per la morte di Lincoln... Mi dispiace per quello che ha fatto Travis...»

«Va bene, va bene non ne voglio parlare.»

«Sì, scusa.»

«Sono felice di aiutarti.» la ragazza uscì lasciando le altre due da sole, qualche goccia salata scese sulle guance della mora nel vedere l'amica ridotta in quello stato, si appoggiò sul letto con la testa e, dopo qualche minuto, tra le lacrime si addormentò.

IL GIORNO DOPO

Era buio, tutto completamente oscuro. Sentiva delle voci soffuse, incomprensibili, sentì qualcuno piangere, chi era? Poteva farsi un'idea... Per ore e ore provò ad aprire gli occhi e a muoversi e quando ci riuscì quasi pianse di dolore, ma sono felice di vedere che quella accanto a lei fosse Alicia, a fatica le spostò i capelli dietro l'orecchio e le accarezzò la guancia cercando di non svegliarla, ma non servi a niente.

«Elyza... Sei sveglia...»

«Anche tu.»

«Io... Pensavo che...» Alicia le si avvicinò ancora abbracciandola e pianse lacrime di felicità.

Sentendo piangere Octavia cose nella stanza, ma vedendo quella scena sorrise.

«Non ti vedevo così da molto tempo, Wanheda.»

«Non posso dire se sia veramente un bene.»

«Siete delle persone veramente pessimiste.» Intervenne Alicia. Le due amiche si guardarono e in coro dissero:

«Non è pessimismo, è realismo.»

«Ovviamente...»

«Un po', poi siamo stati interrotti.»

«Certo... Vediamo se Oktevia kom skaikru laik bos ticha.» (Octavia del Popolo del cielo è una brava insegnante)

«Secondo me lo è.»

«Ai?» (Vedi?)

«Lei mi ha risposto normalmente.»

«Ma ti ha capito!»

«Ma non è abbastanza!» Urlò Elyza per poi tossire rumorosamente.

«Hannah...» Provò a continuare la bionda

«Non sappiamo nemmeno se la parla!»

«Se invece la parlasse, lei deve avere una prova che Alicia era con me!»

Unite da una pistolaWhere stories live. Discover now