Prigionieri

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«Sono tutti qua dentro?»

«Come previsto H, sono al tuo completo servizio.»

«Voglio un inventario di tutto quello che possedevano entro l'ora di pranzo.»

«Agli ordini signora.»

«Gustus avverti Heda che abbiamo catturato altre cinque persone. Chiedile cosa ha intenzione di fare con loro, è molto importante, devo avere istruzioni entro un'ora.»

«Come dice lei H.»

«Jay hai legato i prigionieri?»

«Come mi ha detto di fare.»

«Bravo, il tuo compito qui è finito, vai a chiamare Kevin e poi puoi prendere le tue targhette rifornimenti all'emporio, di' che ti mando io. Già che ci sei, puoi dire a Jack di prendere il posto di guardia di Brian che è stato al posto di blocco per diciotto ore facendo gli straordinari.»

«Subito.»

«Grazie.» Il telo che copriva l'entrata della tenda si aprì lentamente e una donna dai tratti asiatici con uno strano trucco sul volto e un abbigliamento composto da capi in pelle di animale con le rispettive pellicce entrò.

«Eravate ben equipaggiati.» Disse.

«Prima che voi ci predeste tutto!» Rispose la bionda che a stento riusciva a muoversi.

«È stata una fortuna incontrarvi, ci sarete molto utili.»

«Sono felice che lei nutra tutta questa profonda gratitudine nei nostri confronti, ma la pregherei di lasciarci andare, abbiamo un compito da svolgere!»

«Posso sapere di grazia che cosa dovevate fare al confine?»

«E a lei cosa interessa? »

«Niente, ma tanto non ci andrete comunque, tra gli Stati Uniti e il Messico è stato stabilito un posto di blocco, i militari sparano a vista.»

«Non importa! Noi dobbiamo andare in California! Preferisco morire provandoci che non provarci affatto!»

«Sei molto coraggiosa, posso sapere come ti chiami?»

«Informazioni strettamente riservate.»

«Certo... Resterete qui per un po', vuoi che io ti continui a chiamarti "prigioniera bionda".»

«Si addice molto alla mia situazione non credi?»

«Se la metti così...» Un ragazzo biondo entrò nella stanza.

«Volevate vedermi?»

«Sì... Allora Prigioniera Bionda mi pare che sia tu il capo qui, ci servono informazioni su di voi, chi possiamo prendere?» Elyza fece girare lo sguardo tra i suoi compagni soffermandosi per qualche millesimo di secondo di troppo su Alicia, gesto che non sfuggì agli occhi dell'attenta donna, poi si girò di nuovo verso la sua interlocutrice e rispose:

«Prendete chi volete, non mi interessa.»

«Kevin, la ragazza.» Subito Elyza si allarmò, provando ad alzarsi in piedi senza successo e cadendo rovinosamente al suolo.

«H. Giusto? Fa quello che vuoi, ma non farle del male! Preferirei morire che vederla soffrire.» Confessò esponendosi troppo per i suoi gusti.

«Non la vogliamo torturare, per chi ci hai presi? Vogliamo solo provare a ricavare qualche informazione utile.»

«Alicia, non ti capiterà niente, ok?»

«Certo, Elyza.» Per un momento sentendo pronunciare quel nome H si era completamente congelata sul posto, ma reagì esattamente come aveva fatto la bionda poco prima, non fece niente, sperando che nessuno lo avesse notato, per sua sfortuna anche Elyza prestava molta attenzione all'ambiente circostante.

Unite da una pistolaWhere stories live. Discover now