La seggiovia blu

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"ti volevo presentare questo ragazzo"

Sofia's p.o.v.

Sono Sofia e ho 23 anni, vivo in provincia di Milano, ma date le origini piemontesi di mio papà tifo la Juventus. Sono sempre stata molto legata alla squadra; quando avevo 8 anni ho accompagnato i giocatori in campo da quel momento cercavo sempre di convincere i miei genitori a portarmi allo stadio, prima al comunale e poi allo stadium. Purtroppo se andava bene riuscivamo ad andare a vedere solo una partita all'anno, ma a me bastava e quando succedeva era come un evento magico.

Comunque, sono appena iniziate le vacanze di Natale e quindi ho deciso di fare qualche giorno da sola in montagna, a Macugnaga, per sciare e anche per studiare per alcuni esami che darò a breve.

Oggi è il 21 di dicembre, è giovedì e quindi approfitto del fatto che ci sarà pochissima gente a sciare e che quindi non dovrò aspettare un'eternità per prendere gli impianti di risalita.

Qui a Macugnaga le seggiovie sono lentissima, la prima di metallo, dipinta di blu, ci mette più di 15 minuti per fare 200 metri di dislivello, l'altra, più veloce, dà accesso alle piste più difficili che si trovano a una quota maggiore.

Io, sciando da quando ho 3 anni, riesco a percorrere tutte le piste senza alcun problema, ma comunque continuo a prendere lezioni per perfezionare la tecnica ed avere più sicurezza.

Il maestro che mi segue si chiama Andrea e lo conosco da quando avevo 10 anni, è molto simpatico ed è anche molto bravo.

Quindi prendo l'attrezzatura e mi dirigo verso la seggiovia blu, una volta salita, vedo nella pista sotto di me Andrea e ci salutiamo, sta facendo lezione ad un ragazzo, ad occhio mi sembra la sua prima volta sugli sci, comunque mi dice che mi doveva parlare di una cosa.

Dopo un paio di ore e una decina di piste, lo incontro e sta ancora facendo lezione a quel ragazzo, lui mi vede e mi fa segno di raggiungerlo.

Una volta arrivata da lui lo saluto e mi dice: "ti volevo presentare questo ragazzo" e riferendosi all'altro, tutto coperto per il freddo, dice: "alzati la maschera, vediamo se come lei sostiene ti riesce a riconoscere dagli occhi", quindi si alzò la maschera e mi si presentarono davanti due pozze verdi, era lui, era la persona che mi faceva sorridere tutti i giorni nonostante non lo sapesse, era Paulo Dybala.

Paulo's p.o.v.

Ieri era un mercoledì come tanti altri, ma curiosando in Internet, scoprii che a meno di 3 ore da Torino c'era questo posto che si chiamava Macugnaga, di certo non era bello come Courmayeur o La Thuile, però immaginavo che ci fosse poca gente e quindi pochi fan e niente paparazzi, insomma, il posto perfetto per avere un po' di tranquillità e provare a sciare, cosa che non avevo mai fatto.

Quindi chiamai la scuola di sci del posto e prenotai 4 ore di lezione con un maestro, specificai alla segretaria che, visto il mio italiano un po' confuso, ne avrei preferito uno che sapesse parlare almeno un po' di inglese, lei mi spiegò come effettuare il pagamento e mi assicurò che la società non avrebbe sparso in giro la voce di me in quel paesino: Macuqualcosa, il nome è troppo difficile.

Dopo aver dormito profondamente tutta la notte, questa mattina sono partito e adesso mi trovo in macchina, mentre ascolto la radio, per andare a sciare.

Arrivato a Macugnaga mi metto gli scarponi e dopo poco, individuo il mio maestro, Andrea. Mi dirigo verso di lui e mi presento, poi mi aiuta a mettere gli sci e prendiamo una seggiovia blu, molto molto molto lenta e che mi fa ghiacciare il sedere dato che è in metallo.

Durante la salita mi parla del fatto che ogni tanto fa lezione a questa ragazza, Sofia, che è una mia tifosa e io dico che mi farebbe veramente piacere incontrarla perché me ne sta parlando molto bene.

All'arrivo della seggiovia riesco a scendere senza cadere e Andrea incomincia a spiegarmi come fare lo spazzaneve, io lo seguo e a circa metà pista ci fermiamo.

Andrea guarda verso l'alto e vedo che siamo sotto la seggiovia blu di prima, lui urla "ciao Sofia" e lei risponde al saluto. Aspetta, ma Sofia non era mica la ragazza di cui mi parlava prima? Sono talmente immerso nei miei pensieri che non mi accorgo che Andrea sta già continuando la piata e quindi mi affretto a raggiungerlo. Lui mi dice che, come avevo pensato, era lei la ragazza di cui mi parlava e poi continuiamo la nostra lezione. Dopo un po' di tempo Andrea mi dice che Sofia si sta avvicinando e mi propone di alzare solo la maschera per vedere se mi riconosce dagli occhi, io accetto, e quando Andrea mi dice di togliere la maschera vedo la ragazza di fronte a me che rimane impietrita, lei sta guardando i miei occhi, io i suoi, azzurri, senza che riesca a trattenerla, le scende una lacrima e mima con le labbra un "Paulo".


colpo di fulmine, colpa della neve |paulo dybala|Where stories live. Discover now