Epilogo

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Avete presente quei momenti in cui si rivive tutta la storia della propria vita pochi attimi prima di essere uccisi? Ecco, ogni volta per me è questa la parte più dolorosa da rivivere. Suppongo sia naturale dato che avevo perso la persona più importante della mia vita, dato che anche l'ultima persona che mi aveva veramente amata era sparita nell'oscurità.

Nei giorni successivi alla scomparsa di Loki anche solo guardare la luce del giorno mi bruciava gli occhi gonfi e arrossati dalle migliaia di lacrime, quindi mi chiusi per giorni e giorni nella fredda oscurità della mia stanza, e non riuscivo più ...

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Nei giorni successivi alla scomparsa di Loki anche solo guardare la luce del giorno mi bruciava gli occhi gonfi e arrossati dalle migliaia di lacrime, quindi mi chiusi per giorni e giorni nella fredda oscurità della mia stanza, e non riuscivo più ad uscire, non riuscivo più a mangiare, non riuscivo più a parlare... ammetto che avevo praticamente perso ogni desiderio di vivere. L'unica cosa che riuscivo a fare era pensare. Pensare, pensare e pensare, non facevo altro, riflettevo riguardo al perchè la vita fosse sempre così ingiusta con le persone che non lo meritano, sul perchè le persone buone, soltanto per il fatto che magari sono diverse dagli altri, debbano per forza tramutarsi in dei mostri, debbano per forza impazzire per non soccombere al dolore... proprio come Loki: non si meritava una fine così, non si meritava nulla di quello che ha dovuto patire, e io, che questo lo sapevo benissimo, ora soffrivo per le conseguenze di tutte quelle ingiustizie. Non avevo alcuna prospettiva per il futuro, e probabilmente sarei morta di dolore se fossi rimasta in quello stato di apatica e profondissima agonia... ma poi sono stata salvata dal baratro da un momento in cui, casualmente, rigirandomi tra le dita la collana con la spirale d'argento che mi aveva regalato Loki molti anni prima, ho ripensato allo strano sogno che avevo fatto subito dopo essere svenuta, a quelle parole così assurde ma rassicuranti di una promessa impossibile... "Non preoccuparti, io tornerò, Principessa Mezzosangue" all'inizio non ci avevo prestato attenzione ma poi, in quel preciso momento capii. capiu il significato della Profezia, capii cosa dovevo fare, capii tutto. "La Luna cadrà non c'è modo di evitarlo" avevo perso il mio Loki "e allora sarà pianto e sofferenza, la Principessa, dannata, viaggerà per mondi sconosciuti alla ricerca della sua Luce" dovevo andare a cercarlo, non importava dove e per quanto tempo "ma non la troverà finchè colui che si fa chiamare l'Immortale non cadrà. Solo allora troverà la strada per la sua felicità!" Sapevo che lui era ancora vivo, ma ignoravo completamente chi fosse questo "Immortale" che invece sembrava essere anche troppo importante per la realizzazione delle mie speranze.
Quello stesso fatidico giorno mi alzai dal mio letto, aprii le finestre e andai da Odino a comunicargli che di lì a poco sarei partita. Avevo deciso che avrei completamente cambiato vita. Quando però Odino mi chiese dove fossi diretta mi sentii un po' in imbarazzo perchè non sapevo bene cosa rispondere: il mio viaggio infatti non aveva una meta, ma un obiettivo. Alla fine risposi che avevo solo bisogno di andare via da Asgard perchè ogni singola stanza del Palazzo Reale mi avrebbe ricordato Loki in modo troppo doloroso per poterlo sopportare, e in effetti era vero, però il mio vero unico ardente desiderio in quel momento era quello di far avverare la Profezia: volevo trovare l'Immortale chiunque egli fosse, volevo ritrovare la mia Luce, volevo ritrovare - semmai fosse stato là fuori da qualche parte - il mio Loki... e sapevo che lo avrei cercato fin sull'ultima luna deserta di questo folle Universo finchè non l'avrei trovato. Salutai Frigga, colei che era stata mia madre per tutti questi anni, e nel suo abbraccio sentii che se avesse voluto, soltanto lei forse avrebbe potuto provare a farmi cambiare idea, ma non lo fece perchè sapevo che avrebbe appoggiato ogni mia decisione proprio come una madre.

Odino invece tentò di persuadermi a rimanere, ma nulla ormai poteva più intrappolare il mio spirito infuocato da mille passioni contrastanti, perchè in quei giorni avevo sperimentato il dolore vero, avevo davvero toccato il fondo, ed ora ero pront...

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Odino invece tentò di persuadermi a rimanere, ma nulla ormai poteva più intrappolare il mio spirito infuocato da mille passioni contrastanti, perchè in quei giorni avevo sperimentato il dolore vero, avevo davvero toccato il fondo, ed ora ero pronta a rialzarmi dalle ceneri della vecchia Valentina, che era debole, insicura, che non riusciva a sopportare il dolore e che si era arresa, per sostituirla con una nuova Me: una guerriera senza paura che partiva alla ricerca del suo amato con coraggio e determinazione, una ragazza che da bambina si stava trasformando in una donna, che con forza avrebbe cercato e cercato senza arrendersi mai, senza alcuna pietà per chiunque avesse cercato di ostacolare il mio cammino. Prima di voltare le spalle ad Odino per andarmene però, sentivo il bisogno di chiarirmi qualche dubbio sperando che lui potesse aiutarmi. "Un'ultima cosa, Padre degli Dei, sai dirmi chi è l'Immortale?" Odino sembrò stupito da questa mia domanda "Si... ma ne so molto poco, lo conosco per fama: è un pirata e si dice che sia il terrore della Galassia, nessuno è mai riuscito a batterlo in combattimento e per questo si è guadagnato quel soprannome... ma non ne so di più" "Ti ringrazio. Forse tornerò un giorno, chi lo sa, o forse non tornerò mai più. Grazie per tutto quello che avete fatto per me". Detto questo feci un piccolo inchino, gli voltai le spalle e me ne andai. Avevo le informazioni che mi servivano: anche se molto vaghe, erano almeno qualcosa su cui basarsi per iniziare a cercare.

Il dolore che avevo provato non si può descrivere, ma forse, quel sogno così strano ma così reale, aveva riacceso in me qualcosa di potente, qualcosa che mi avrebbe spinta fino ai confini dell'universo: la Speranza.
Il giorno in cui decisi di dare una svolta alla mia vita mi segnò per sempre: indossai un pesante mantello nero come la notte, presi con me soltanto un pugnale, una spada e poche altre cose, montai in groppa al mio fedele cavallo Spirit con la bacchetta al fianco, e, stringendo forte tra le dita la collana a forma di spirale, unico oggetto che ancora mi rimaneva di Loki, partii alla volta dell'Ignoto, lasciandomi alle spalle il passato e pensando soltanto ad un futuro in cui non mi sarei chiamata più Valentina Morgestern, avrei rinnegato quel nome, ma sarei stata soltanto la Principessa Mezzosangue.

Il giorno in cui decisi di dare una svolta alla mia vita mi segnò per sempre: indossai un pesante mantello nero come la notte, presi con me soltanto un pugnale, una spada e poche altre cose, montai in groppa al mio fedele cavallo Spirit con la bac...

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LA PRINCIPESSA MEZZOSANGUE TORNERÀ

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LA PRINCIPESSA MEZZOSANGUE TORNERÀ...

La Principessa MezzosangueWhere stories live. Discover now