Cuore di Ghiaccio: the broken prince

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Che terribile situazione. Thor esiliato. Loki ferito. Valentina confusa.
La mattina dopo che Odino aveva deciso di esiliare il suo primogenito sulla Terra privandolo del suo martello e dei suoi poteri, Valentina si svegliò accanto a Loki trovandolo già sveglio. "È bello guardarti mentre dormi" il dio la guardava con un sorrisetto malizioso sul volto pallido e stremato, e Valentina, senza farsi intimidire, rispose con una punta di sarcasmo "Sicuramente guardarmi dormire non è stato bello tanto quanto ricucirti il petto, mio caro" Loki sorrise divertito "Vorrei alzarmi, mia buona curatrice, potrebbe per caso darmi una mano?" "Ma certo vostra maestà, vi aiuterò io!" Valentina sorrise e si passò il braccio destro di Loki sulle spalle per aiutarlo delicatamente ad alzarsi in piedi. Strano come era riuscito a riprendersi così velocemente dopo una ferita così grave. Lentamente si incamminarono verso la stanza di Loki, ma a metà strada incontrarono due guardie che volevano parlare con lui "Vostro padre ci ha ordinato di riferirvi che dopo il vostro rientro da Jötunheim il principe Thor è stato bandito da Asgard e rimarrà in esilio finchè non sarà di nuovo degno di possedere il suo martello Mjolnir" "Cosa???" "Questo è tutto mio principe. Ho un messaggio anche per voi Lady Morgestern: Odino vorrebbe parlarvi appena potete. Buona giornata" le due guardie si dileguarono dietro un angolo e i due giovani si scambiarono un'occhiata di stupore. Arrivati in camera di Loki i due si confidarono i propri dubbi: "Non ci posso credere, Thor esiliato!" Loki dopo averci pensato su qualche secondo rispose "Beh in un certo senso se lo è meritato: non hai visto com'era ieri? Lui è sconsiderato e arrogante, se la meritava una lezione, e poi... è questo che necessita Asgard dal proprio futuro re?" "Hai ragione... quindi il re adatto saresti tu?" Loki rispose un po' titubante, quasi offeso dall'ingenua considerazione di Valentina "Si, certo! Fin da piccoli Odino ci ha insegnato che io e Thor siamo entrambi nati per essere dei re, ma che solo uno di noi due potrà salire sul trono di Asgard, quindi o lui o io. Thor è sempre stato il preferito di nostro padre e io ho passato una vita alla sua ombra, quindi ora che non lo ho più fra i piedi, è arrivato il mio momento". Dopo aver detto queste parole con sicurezza e orgoglio però, abbassò lo sguardo e rimase un attimo in un silenzio pensieroso, e quando riprese a parlare la sua voce era rotta dall'emozione, dalla tristezza "Sai, non ho mai capito perché Padre ha sempre preferito Thor... siamo entrambi suoi figli e io sono quello più adatto a diventare re, ma lui si ostina a precludermi quel trono che tanto desidero... perché???" Preso dalla collera Loki iniziò a torturarsi la mano sinistra con l'altra, proprio la mano che qualche ora prima da pallida era diventata di un profondo blu cobalto, e a Valentina venne in mente una cosa. "Loki, stavo ripensando a quello che è successo a Jötunheim, a quando quel gigante ti ha afferrato il braccio... Perché non ti ha ustionato ma ti ha..." la ragazza non sapeva come continuare e Loki sembrava molto a disagio, era quasi terrorizzato infatti ebbe un brivido come di paura "Non lo so. Non riesco a spiegarmelo... Devo scoprirlo". Per scaricare la tensione Valentina cambiò argomento "Comunque non devi essere invidioso di Thor, lo sai che tu hai delle qualità che lui può soltanto sognare!" "Ed è proprio per questo motivo che non capisco perché tutti preferiscano lui!" Loki emise un sonoro sospiro sconsolato girandosi di spalle rispetto a Valentina, ma lei, quasi sottovoce aggiunse: "Io preferisco te". A queste parole Loki si girò di nuovo verso di lei e la guardò per qualche attimo infinito con uno sguardo diverso... e poi si avvicinò alla ragazza, la abbracciò stretta stretta e le accarezzò il volto candido con le sue lunghe dita affusolate. Lei era l'unica persona che riusciva a toccare quel suo cuore duro come la pietra, ma che stava per spezzarsi come una sottile lastra di ghiaccio.

"Carissima Valentina, ti ho chiamata al mio cospetto perché intendo assegnarti un compito molto importante che già so che svolgerai nel migliore dei modi e che affido a te soltanto per via della mia sconfinata fiducia nei tuoi confronti" disse Odino "e che in questi tempi difficili, con l'esilio di Thor e l'imminente guerra contro Jötunheim, è veramente fondamentale" Odino aveva un'aria afflitta e sembrava stanco: evidentemente l'allontanamento del suo primogenito lo aveva scosso molto. Valentina aveva ascoltato attentamente le sue parole ed era incuriosita "Di che si tratta vostra Maestà?" "Vorrei che tu diventassi messaggero ufficiale di Asgard, i
Intermediario reale delle comunicazioni di Pace e di Guerra e Ambasciatrice nei Nove Regni... l'incarico che aveva tuo padre". Gli occhi della ragazza sembrarono uscire dalle proprie orbite dallo stupore "C-cosa?? è un incarico veramente importante, non so se riuscirò a svolgerlo!" Odino fece un sorriso stanco alla ragazza cercando di incoraggiarla "Io sono convinto che tu saresti il miglior ambasciatore che Asgard abbia mai avuto... allora, accetti?" Era davvero un compito enorme e Valentina era indecisa: sicuramente avrebbe dovuto viaggiare quasi in continuazione, interagire con gli altri popoli dei Nove Regni... ma d'altronde chi meglio di lei, che già apparteneva a due di quei regni invece che a uno solo, poteva farlo? E poi quello era stato il "lavoro" di suo padre... Allora prese velocemente una decisione: "Si vostra Maestà, accetto questo compito e giuro di svolgerlo al massimo delle mie capacità" "Molto bene" Odino tirò fuori dal mantello una spilla dorata a forma di nodo gordiano e la consegnò in mano alla ragazza "Tieni questa. Un tempo Alexander la indossava sul cuore: è il simbolo reale, con questa tu sei ufficialmente Messaggero del Regno di Asgard."

La Principessa MezzosangueWhere stories live. Discover now