Il Cavallo Mezzosangue

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Valentina e Loki continuarono a passare intere giornate insieme facendo lunghe passeggiate nelle foreste e vicino ai fiumi tortuosi di Asgard, seguendo i sentieri più belli e panoramici.
A Valentina mancava molto il suo mondo, la Terra: sentiva una nostalgia infinita per sua zia e ogni tanto il dolore si risvegliava nel suo cuore di ragazza, però si rendeva conto che non avrebbe saputo separarsi dal suo Loki, che era più simile a lei di quanto immaginasse.
Il tempo scorreva lento per i due giovani, che a volte per divertirsi un po' mettevano in atto degli astuti piani per rubacchiare qualcosa al mercato della città: una volta avevano imbrogliato un goblin antipatico ed erano riusciti a fregargli una piccola pietra che veniva direttamente dal fiume Sogno, un'altra volta, con un incantesimo, Valentina era riuscita a procurarsi un sacchetto pieno di noci dolcissime, che non sono durate più di un pomeriggio, un'altra volta ancora Loki aveva messo in confusione così tanto un povero mercante di spezie, che lo aveva fatto infuriare a tal punto da scoppiare a piangere e andare via dalla sua bancarella in lacrime, mentre i due ragazzi se la davano a gambe con un bel carico di spezie colorate che avrebbero usato per produrre dei colori. Avevano un talento innato per questo tipo di malefatte, soprattutto Loki: lui era un vero maestro dell'Inganno, ma anche Valentina non se la cavava  di certo male. Lei sentiva una connessione molto profonda e speciale con il suo amico, e anche con la natura, infatti aveva sempre amato ogni genere di creatura animale o vegetale che aveva incontrato nella sua vita, ma soprattutto un cavallo, un cavallo molto speciale.

 Lei sentiva una connessione molto profonda e speciale con il suo amico, e anche con la natura, infatti aveva sempre amato ogni genere di creatura animale o vegetale che aveva incontrato nella sua vita, ma soprattutto un cavallo, un cavallo molto ...

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Un giorno, mentre passeggiavano sul pendio di una delle montagne di Asgard, percorrendo un sentiero silenzioso e solitario attraverso il bosco, Valentina scorse dietro alcune rocce una figura dal manto nero. All'inizio pensò che fosse solo un miraggio provocato dalla stanchezza, ma guardando attentamente, Loki si rese conto che era un cavallo, un cavallo alato dal mantello nero come i capelli del dio che la ragazza aveva al suo fianco. Aveva un'aria selvaggia, la criniera era sciolta al vento e il suo sguardo era fiero e altezzoso, le enormi ali del colore della notte erano state aperte come per mostrare la loro grandezza ai suoi osservatori.

Valentina rimase incantata da quella visione, e quando cercò di avvicinarsi, il cavallo alato glielo permise, ma quando si trovarono a pochissimi passi di distanza, si alzò in volo e scomparì dietro le nuvole, lasciando i due ragazzi a bocca aperta

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Valentina rimase incantata da quella visione, e quando cercò di avvicinarsi, il cavallo alato glielo permise, ma quando si trovarono a pochissimi passi di distanza, si alzò in volo e scomparì dietro le nuvole, lasciando i due ragazzi a bocca aperta. Tornati a palazzo non dissero a nessuno quello che avevano visto, e corsero subito nella loro fedele biblioteca a cercare informazioni su quel cavallo leggendario. Scoprirono che quello era Spirit, l'essenza dell'anima selvaggia della Natura, figlio di Pegaso, il cavallo alato di Perseo che nacque dal sangue del collo mozzato di Medusa, e del potente Sleipnir, il cavallo a otto zampe di Odino, il cavallo più veloce che esista. "Anche quel cavallo è mezzosangue allora" osservò Valentina "...proprio come me. Pegaso viene dalla Terra mentre Sleipnir viene da Asgard, ecco perché l'ho trovato così strano, ma familiare". Scoprirono inoltre che era un cavallo magico: era praticamente invulnerabile e poteva raggiungere velocità inimmaginabili. Tornarono altre tre volte alla montagna, ma trovarono Spirit solo all'ultima scalata, quando ormai stavano perdendo la speranza di ritrovarlo, ma proprio quando i due ragazzi stavano per tornare indietro delusi, lui si mostrò loro di nuovo in tutta la sua maestà. Questa volta era il cavallo stesso che, spinto dalla curiosità, si avvicinò lentamente ai due ragazzi fiutando cautamente l'aria. Sembrava particolarmente attratto da Valentina, la quale era riuscita ad accarezzargli dolcemente il muso.
Da quel giorno quel cavallo leggendario entrò a far parte della loro "squadra" e i due giovani andavano spesso a trovarlo sulla montagna per fare lunghe passeggiate sul suo ampio dorso: Valentina stava seduta davanti per guidare quello che ormai era diventato il suo destriero personale, mentre Loki, un po' a disagio, la stringeva da dietro per timore cadere dalla sua groppa. Il momento più emozionante fu quando spiccarono il loro primo volo: le enormi ali nere di Spirit li sollevarono da terra e li portarono su, su, sempre più su, finchè non superarono le nuvole bianche che di solito accompagnavano la sera nei cieli sconfinati di Asgard.
Valentina era molto legata al suo nuovo amico alato, e gli insegnò un richiamo, che consisteva in un acuto fischio, per farlo giungere da lei se ne avesse avuto bisogno. Cavallo ed umana si capivano alla perfezione, avevano fornato un binomio invincibile... forse perchè anche Spirit aveva percepito la somiglianza che c'era tra di loro: il cavallo e la ragazza selvaggi, il cavallo e la principessa mezzosangue.

La Principessa MezzosangueWhere stories live. Discover now