La Profezia

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L'anziana signora che aveva davanti continuava a scrutarla con i suoi occhietti penetranti mentre cercava qualcosa tra le sue varie cianfrusaglie, dopodiché si sedette su una delle due sedie del tavolino e invitò la ragazza a fare altrettanto mentre Zeus rimase in piedi alle sue spalle. Osservandola meglio quella donna non sembrava veramente anziana, la sua bellezza un tempo doveva essere magnifica, e quella bellezza non era mai veramente andata via, era solo stata coperta da un lieve strato di rughe e appassita dagli anni. "È un onore per me conoscerti di persona, Principessa" "Oh non c'è bisogno che mi chiami così: quel titolo con cui mi lei chiama mi appartiene tanto quanto il trono su cui dovrei regnare. Anche lei mi conosce per fama?" "No, io ti conosco perchè ho aiutato tua madre a farti nascere mia cara, però anche la tua fama in questo piccolo Regno supera di gran lunga la mia" La donna sorrise ancora vendendo la ragazza fare un'espressione di sorpresa. "Allora, cosa ti ha spinto a venire da me oggi?" "Veramente non lo so. Probabilmente ho bisogno di schiarimi le idee: Zeus mi ha detto che voi potete prevedere il futuro con la magia, e io sono qui per questo, per conoscere il mio futuro e... quello delle persone che amo" "Non avevo dubbi su questo, però perchè vuoi proprio conoscere il tuo futuro? Cosa speri di ottenere?" "Probabilmente potrei avere la sicurezza di non fare sbagli, potrei anticipare o evitare disgrazie e via dicendo" "Mi sembra ragionevole, ma attenta: conoscere il futuro molte volte è una dannazione... ricorda: ogni Magia ha un prezzo... sei sicura di volerlo veramente?" lo sguardo di Valentina era fiero e mostrava forza e sicurezza di sè "Si, sono sicura". Detto questo l'anziana signora si alzò di scatto e andò a prendere una sfera di vetro azzurra come il mare di Vanheim, la poggiò al centro del tavolo e si sedette nuovamente al suo posto. "Molto bene, direi che tu sai come funziona questo tipo di magia, non è così?" "È così signora" "Benissimo. Quindi sai certamente che per prevedere il tuo futuro ho bisogno di conoscere prima il tuo passato... ma non mi affiderei ad una semplice previsione, di solito sono imprecise e volubili, è raro che si avveri completamente una previsione, io preferirei poterti donare una Profezia, ma è più difficile, ne fatta solo una in tutta la mia vita... ci vuole una grande concentrazione e anche un po' di fortuna se permetti" "Sono disposta a dare il mio massimo pur di avere una profezia certa" "Allora devi aprire la tua mente, devi lasciar scorrere il Tempo nelle tue vene e permettermi di rivivere tutti i tuoi ricordi, dai più dolci ai più dolorosi" "Sono pronta" "Iniziamo allora". Atali alzò le mani verso la fronte della ragazza, fino a sfiorarle la fronte con i pollici e le tempie con gli indici, e iniziò a cantare una strana e dolce cantilena:

"Chiudi gli occhi e apri la mente,
abbandonati ai più segreti ricordi,
da quelli più frequenti spesso
a quelli che esplori più raramente,
Dimmi cosa vuole il tuo cuore,
o principessa magnanima,
mostrami i segreti più nascosti
che si insinuano nella tua anima"

Valentina cadde lentamente in una specie di sonno magico, si sentiva precipitare nel vuoto, ma riusciva ancora a sentire perfettamente la voce della vecchia che continuava a sussurare delle parole dolcemente. Era come se fosse caduta in un sogno e che ora lo stesse vivendo nella realtà, o meglio, probabilmente era entrata all'interno della sua stessa mente. La prima immagine che le apparve davanti fu quella di una donna partoriente in una tenda da accampamento. Quella donna, costretta a patire le doglie del parto in una fredda tenda, aveva i bei lineamenti deformati dal dolore e i lunghi capelli castani cosparsi sul cuscino su cui poggiava la testa. Valentina la riconobbe immediatamente. Sapeva che se l'avesse vista, anche se solo in un sogno, l'avrebbe riconosciuta sempre. Sua madre. Dopo pochi secondi entrò nella tenda un uomo alto dall'aria preoccupata e ansiosa, con dei folti capelli scuri e una morbida barba in stile asgardiano. Si rivolse ad una donna che stava ricurva sul ventre di sua moglie "Se la caverà non è vero?" Solo ora Valentina fece caso al volto della donna, che era proprio quello della donna che ora le stava facendo rivivere tutto questo, ma quando era molto più giovane. "Non ne sono sicura Alexander, dovrei poter farle un incantesimo, ma è troppo debole per sopportarlo... la bambina potrebbe non sopravvivere" Alexander Morgestern si passò le mani tra i capelli, ma decise di non cedere alla disperazione e si mise al fianco di Morgana per tenerle la mano. "Atali, mia moglie e la piccola Valentina sono nelle tue mani, fai tutto quello che puoi... te ne prego!" Morgana gli strinse la mano e cercando di ignorare il dolore, gli rivolse un dolce sorriso per rassicurarlo. Valentina assisteva alla scena a bocca aperta, non sapeva di avere questo ricordo nella sua mente, probabilmente perchè infatti non veniva dalla sua mente ma da quella dell'anziana strega. "Ecco, questo è stato il momento in cui ho pronunciato la mia prima e unica profezia: contando in anni asgardiani, ormai ventuno anni fa" le disse la voce dell'anziana nella sua mente "ho fatto una profezia proprio su di te, Valentina, una profezia molto potente, così tanto che Odino mi ha fatto pronunciare un Voto Infrangibile per non permettermi mai di rivelarla a nessuno..." Valentina era molto confusa: esisteva già una profezia su di lei? "Quindi non puoi darmi questa profezia anche se sono la diretta interessata?" "Purtroppo il giuramento che ho fatto ad Odino mi impedisce di farlo: se lo facessi, morirei" L'immagine dei suoi genitori iniziava a sfocare e presto Valentina rimase nel buio "Cosa succede? Dove sono mia madre e mio padre?" "Questo ricordo non è presente nella tua mente... di quel giorno infausto ti è rimasto soltanto questo oscuro vuoto" "Di che giorno parli?" "Del giorno in cui Morgana di Midgard e Alexander Morgestern hanno sacrificato la loro vita per la salvezza di Asgard e della loro amatissima figlia, che è stata lasciata in custodia alla sua parente più vicina, sua zia". La voce di Atali lentamente si allontanava, "No! Non lasciarmi da sola in questa oscurità! Rimani con me!" mentre iniziava a sentirsi scoraggiata per l'abbandono della sua guida ecco che un'altra voce prendeva il suo posto: era una voce fuori dal comune, quasi angelica, di velluto, così dolce che ascoltarla era riuscita a togliere dagli occhi di Valentina le aspre lacrime di dolore che le offuscavano la vista. Man mano che un'altra immagine prendeva nuovamente forma, la ragazza realizzò di essere tornata con la mente sotto la quercia dove lei e Loki passavano i pomeriggi di sole a leggere, da ragazzi. Quella voce si fece più chiara e divenne nitida mentre lentamente si cominciarono a distinguere anche delle parole.
"Dubita che le stelle siano fuoco, dubita che il sole si muova, dubita che la verità sia mentitrice, ma non dubitare mai del mio amore"
il giovane Dio dell'Inganno leggeva queste parole da un vecchio libro che aveva tra le mani, e la giovane Valentina, molto diversa da come era in quel momento la vera Valentina che osservava quella scena della sua vita come uno spettatore, stava seduta accanto a Loki appoggiando la testa sulla sua spalla e giocherellando distrattamente con la sua bacchetta magica di legno scuro. "Dove hai trovato questo libro?" Le chiese il giovane "L'ho preso da una biblioteca a Midgard... è stata una delle poche cose che ho portato da lì" disse la ragazzina "Questo libro... è stupendo! Si sente che queste parole sono intrise di amore vero" "Lo so, l'ho portato qui per questo, ci sono molto affezionata e non ho voluto separarmene" Loki le fece un piccolo sorriso, e la ragazza, un po' imbarazzata da quello sguardo, lo incalzò a continuare sorridendo "Ma ora continua a leggere: guarda qui..." indicò al giovane Loki una pagina che aveva un orecchio piegato e lui iniziò a leggerla
"Oh, essa insegna alle torce come splendere. Sembra pendere sul volto della notte come ricca gemma all'orecchio d'una Etiope...
cos'è un'Etiope?" "Zitto e continua a leggere" "va bene, va bene...
Ma è bellezza di un valore immenso che mai nessuno avrà, troppo preziosa per la terra. Come colomba bianca in una lunga fila di cornacchie sembra la fanciulla tra le sue compagne. La voglio vedere dopo questo ballo; come sarei felice se la mia mano rude sfiorasse quella sua. Ha mai amato il mio cuore? Negate, occhi: prima di questa notte non ho mai veduto la bellezza"
"Stupendo non è vero?" "Magnifico" "Senti ancora qui:
Oh Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre, e rifiuta il tuo nome! O, se non lo vuoi, tienilo pure e giura di amarmi, ed io non sarò più una Capuleti. Che cosa c'è in un nome? Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo"
"Chi è l'autore di questo libro? Deve essere un uomo che conosce molto bene l'amore vero" "l'autore  si chiama William Shakespeare, e sì, indubbiamente doveva essere una persona molto profonda". Valentina sorrise ricordando quel bel momento della sua gioventù passata con Loki, ma improvvisamente l'immagine sembrò sfumare. Ne apparve una nuova, di lei e Loki a cavallo di Spirit mentre facevano una passeggiata nella foresta, e subito dopo un'altra di lei e lui che ballavano insieme alla festa dell'Incoronazione. Dopodiché la sua mente si fermò davanti all'immagine di due occhi di ghiaccio pieni di lacrime e di dolore che la fissavano dall'oscurità.
"Resterai al mio fianco?"
"Sempre"
E poi il bacio. Lo ricordava perfettamente: sentiva ancora le sue labbra fredde sulla pelle, le sue mani intorno alle guance che la attiravano verso di sè e che non volevano lasciarla andare. Da quel momento però le immagini iniziarono a diventare confuse, sconnesse e disordinate: vide Thor, Frigga, i giganti di ghiaccio, la cicatrice profonda sul petto di Loki, e vide addirittura quest'ultimo sulla Terra che parlava a suo fratello... tutto ciò era molto confuso e dopo un po' Valentina iniziò a sentirsi molto debole, finché non cadde svenuta, all'interno dei suoi stessi ricordi.

Quando si risvegliò di soprassalto, trovò Zeus al suo fianco che le stringeva la mano cercando di rianimarla, mentre Atali teneva ancora gli occhi chiusi ma sembrava essere comunque uscita da quella specie di trance. "Ho viaggiato nel tuo passato, Principessa, ora è giunto il momento di guardare al presente per poter predire il tuo futuro". La donna continuava a non aprire gli occhi ma impose le mani sopra la sfera di cristallo che aveva preso precedentemente "Ho visto cosa, o meglio, chi, popola le tue memorie: sei innamorata, e il tuo amore è ricambiato, ma purtroppo colui che ami non è quello che ti vuole far credere." "Cosa significa questo?" "Significa che in questo preciso momento sta cercando di distruggere suo fratello con l'arma più potente del suo arsenale" "Non può essere! che io sappia lui si trova a palazzo a fare trattati di pace! e poi quale sarebbe la sua arma?" "Evidentemente ti ha mentito" Valentina non poteva credere alle sue orecchie "Per quanto riguarda la sua arma, la conosci molto bene, è la sua astuzia ovviamente, ma non è di certo quella che Thor sta affrontando su Midgard..." "Non capisco..." "Loki ha mandato il Distruttore a fermare suo fratello e i suoi compagni poichè il Guardiano lo ha tradito... e ora la sua ira è grande" "no! no! NO!!! non è possibile! devo andare subito a fermarlo!" Valentina fece per alzarsi dalla sedia in preda all'agitazione, ma la vecchia strega glielo impedì "Aspetta! tu sei venuta qui per un motivo, ricordatelo". Valentina si sedette di nuovo sulla sedia "Sì hai ragione, sono venuta qui per conoscere il mio futuro, sarebbe da sciocchi andarsene ora..." "Ed è quello che avrai" improvvisamente la vecchia spalancò gli occhi, ma non erano più azzurri come prima, erano diventati di un arancione caldo, quasi ambrato, molto simili a quelli di Heimdall, e scrutavano il vuoto senza una direzione precisa. Era giunto il momento di conoscere la Profezia. L'anziana signora iniziò ad emettere respiri profondi, dopodichè parlò con una voce molto diversa dalla sua, profonda e sibilante:
"Venne dalla Terra una Principessa Mezzosangue, grande era il suo nome e antica la sua stirpe. La sua vita è in bilico tra due mondi così diversi eppure così simili, ma solo su uno di questi troverà quello che cerca, solo su uno dei due troverà colui a cui appartiene il suo cuore"
la vecchia smise di parlare per qualche secondo, continuando a respirare profondamente e Valentina ebbe il tempo di riflettere sulle sue parole: i due mondi di cui parlava la profezia erano sicuramente Asgard e Midgard, e lei sapeva già benissimo chi fosse la persona che amava, quindi probabilmente la profezia si riferiva al fatto che doveva scegliere se andare sulla Terra oppure restare ad Asgard dove aveva conosciuto Loki... colui a cui appartiene il suo cuore... ma poteva essere solo questo il significato della profezia? Non ebbe il tempo di darsi una risposta perchè la strega riprese, con tono più preoccupato e solenne
"Però la Principessa soffrirà molto e per molto tempo: ecco, ora la Luna e il Sole si apprestano a combattere. La Luna cadrà, non c'è modo di evitarlo, e allora sarà pianto e sofferenza: la Principessa, dannata, viaggerà per mondi sconosciuti alla ricerca della sua Luce, ma non la troverà finchè colui che si fa chiamare l'Immortale non cadrà. Solo allora troverà la strada per la sua felicità!"
Dette queste parole Atali si accasciò sul tavolo, priva di sensi, mentre Valentina la bombardava di domande e cercava di svegliarla "Ti prego dimmi di più! cosa significa che la Luna cadrà? Dove sono destinata ad andare? Chi è l'Immortale??? TI PREGO RISPONDIMI!!!" Valentina era disperata e Zeus si avvicinò per cercare di calmarla. Lentamente Atali si risvegliò e vedendo che si riprendeva, Valentina continuò a ripeterle le mille domande che affollavano la sua mente. "Mia cara, non conosco le risposte che cerchi, io sono solo il mezzo attraverso il quale ti è stata rivelata la profezia, non ne conosco i segreti... ti avevo avvisata, conoscere il futuro è una dannazione!" Atali aveva ragione... ogni Magia ha un prezzo... ora Valentina aveva la sua profezia, ma tutto quello che aveva ottenuto era soltanto più domande che risposte.

La Principessa MezzosangueWhere stories live. Discover now