L'incoronazione

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Tutti al palazzo reale di Asgard quella mattina si svegliarono molto presto nonostante le poche ore di sonno per via della festa della sera precedente. Anche Valentina aprì gli occhi quando ancora era buio, forse aveva percepito l'elettricità che precede un grande evento. Tutti erano in fermento, si dirigevano verso la sala del trono con i nervi tesi, tutti aspettavano.
Quando la mattina era oramai inoltrata e la sala del trono inondata di gente ancor più della sera precedente, la cerimonia di incoronazione di Thor come re di Asgard ebbe inizio.
L'enorme portone d'oro si spalancò e Thor entrò nella sala maestoso, con il martello Mjolnir alla mano, il suo elmo d'argento sul capo, il mantello rosso sulle spalle e un mare di gente che lo acclamava esultando come fosse un eroe. Lui camminò verso il trono presieduto da Odino, che aveva il suo scettro in pugno, lanciando grida di gioia e alzando al cielo la sua arma con orgoglio. Ai lati del trono, sui gradini antestanti, si trovavano da un lato Lady Sif e i Tre Guerrieri, e dall'altro Frigga, Loki e Valentina, tutti vestiti con i loro abiti ufficiali.
Loki indossava il suo elmo d'oro e aveva un'aria buia e ferita, teneva gli occhi ostinatamente puntati verso il basso, quasi a nascondere il suo animo che traboccava di risentimento: secondo lui su quel trono non c'era posto per stolti villani presuntuosi come suo fratello, ma vedeva benissimo se stesso a regnare sul trono di Asgard con lo scettro di Odino in pugno.

Valentina aveva notato il suo comportamento e aveva intuito i suoi pensieri: lo conosceva troppo bene, quindi si girò verso di lui e gli fece un piccolo sorriso come per comunicargli che lei lo capiva

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Valentina aveva notato il suo comportamento e aveva intuito i suoi pensieri: lo conosceva troppo bene, quindi si girò verso di lui e gli fece un piccolo sorriso come per comunicargli che lei lo capiva. A quanto pare era l'unica a farlo.

Giunto di fronte ad Odino, Thor si inginocchiò, pose il martello sul pavimento e suo padre cominciò il suo discorso con tono solenne scrutando severamente suo figlio maggiore con il suo unico occhio.

"Thor, figlio di Odino, mio erede, quest'oggi siamo qui per proclamare te nuovo re di Asgard, in quanto legittimo successore al trono"

<nel frattempo>
Tre intrusi si nascosero nella Sala delle Armi, dove erano riposte tutte le reliquie e i tesori più importanti di Asgard, ma a loro tre interessava solo uno di quei preziosi tesori: lo Scrigno di Jötunheim.
Erano riusciti ad entrare nel dorato Regno di Asgard grazie ad un aiuto dall'interno, ma non avevano alcuna idea di chi potesse essere stato a permettergli così gentilmente un comodo passaggio verso la casa del nemico in un giorno come quello, in cui nessuno si sarebbe mai aspettato un attacco.
Cogliere di sorpresa le due guardie di turno davanti l'entrata della Sala delle Armi era stato facile, quindi ora non restava che trovare lo scrigno e darsela a gambe.

<nel frattempo>
"Giuri di preservare la pace nei Nove Regni rinunciando ad ogni mira egoistica?"
"Lo giuro!"
"E giuri di adempiere al tuo compito con saggezza e condiscendenza?"
"Lo giuro!"
"E giuri di mettere da parte l'orgoglio e l'arroganza per il bene di Asgard?"
"Lo giuro!!!"
"E allora io Odino, Padre degli Dei, ti proclamo..."

<nel frattempo>
I tre avevano raggiunto lo Scrigno, erano pronti per darsela a gambe con il loro bottino, ed erano riusciti a sfuggire agli occhi di tutti... meno che di uno.
Con il potere dello Scrigno iniziarono a scavare un profondo squarcio nella parete più vicina come via di fuga prima che...

<nel frattempo>
"... i Giganti di Ghiaccio!!!"
Odino si era accorto della presenza dei nemici che si erano infiltrati nel cuore del palazzo, e batté con forza il suo scettro sul pavimento, dando ordine di far uscire una parete della Sala delle Armi il Distruttore, un gigantesco guardiano di metallo che produceva dagli occhi una fiamma in grado di distruggere qualsiasi cosa. Il Distruttore polverizzò rapidamente i tre nemici e riportò lo Scrigno di Jötunheim al suo posto. Odino, Thor, Loki e Valentina si precipitarono a vedere cos'era successo. Lo scrigno per fortuna non era stato trafugato, ma quell'imboscata aveva impedito la conclusione della cerimonia di incoronazione di Thor.

L'umore di Loki era decisamente migliorato: aveva presentato anche un lievissimo cenno di soddisfazione, ma talmente impercettibile e ben celato che solo un occhio esperto del suo carattere come quello di Valentina avrebbe potuto percepire, ma erano tutti troppo impegnati a cercare di capire cosa fosse successo per badare a lui. "Come hanno fatto ad entrare qui dentro? È una cosa inaccettabile" Thor era molto alterato, ma Odino almeno era un po' più ottimista "Per fortuna lo scrigno è al suo posto e va tutto bene" Thor si girò verso suo padre, indignato per la sua constatazione "Va tutto bene? Non va assolutamente bene! Guarda dove sono arrivati! Quei giganti devono pagare per quello che hanno fatto!" "Hanno già pagato con la loro vita, e poi ho stabilito una tregua con Laufey, il re degli Jotun, e non intendo versare del sangue a causa di un'azione di pochi destinata a fallire" Thor, che era rimasto fino a quel momento all'oscuro dei trattati di pace che Odino aveva stipulato con Jötunheim, non si curò minimamente di preservarli, bensì di ristabilire un clima di controllo su quel popolo di nemici che avevano osato insubordinarsi al potere di Asgard "Questa è pazzia! Se non prendiamo provvedimenti potrebbero tornare di nuovo!" Odino era sul punto di spazientirsi ma mantenne la calma "Se c'è una falla nella sicurezza di Asgard puoi star certo che verrà trovata e sigillata" "Non basta, voglio marciare su Jötunheim come facesti tu un tempo per far capire chi comanda a quei giganti" Odino non avrebbe permesso di scatenare una guerra contro gli Jotun solo per un capriccio arrogante di suo figlio "Io te lo proibisco! Non scatenerai una guerra!" Thor, che era determinato a ottenere una vendetta per la grave offesa che aveva subito, assunse un tono autoritario "Come re di Asgard..." ma Odino, quasi urlando, gli rinfacciò che non aveva ancora proprio nessuna autorità "MA TU NON SEI RE!!! non ancora!"

Thor rimase di stucco, suo padre aveva ragione: per colpa di quei Giganti di Ghiaccio ora non aveva nessun potere: era letteralmente infuriato.

"Thor non te la prendere" Lady Sif cercava inutilmente di consolarlo, ma ormai non c'era speranza, Thor era andato nel quartier generale della loro squadra di guerrieri e aveva iniziato a buttare giù tutto ciò che trovava per sfogare la rabbia. "Thor per favore smettila!" Ormai aveva già rovesciato tutti i tavoli e i mobili presenti nella stanza e non gli restava che sedersi sul pavimento, irrequieto.

Loki entrò a sua volta nella stanza e si sedette accanto al fratello con aria docile, senza dire niente, ma non ce ne fu bisogno, perché fu Thor a iniziare a parlare "Non ti conviene farti vedere in mia compagnia fratello. Quei dannati Jötun hanno mandato a monte la mia celebrazione!" Loki, contrariamente a come avrebbe mai immaginato Valentina, parlò al fratello con parole di comprensione "Non preoccuparti, giungerà con il tempo. Per quanto riguarda i giganti, secondo me hai ragione tu, sono già entrati una volta, quindi chi ti dice che non lo rifaranno di nuovo magari con un esercito?" Loki parlò con enfasi, come per incoraggiare il fratello con la sua voce milleflua e convincente "Esatto! Non capisco perché Padre non la pensi come noi, in qualsiasi caso bisogna fare qualcosa" Già era raro che i due figli di Odino riuscissero a parlare senza azzannarsi, ma che fossero addirittura d'accordo su qualcosa era davvero un evento straordinario, e Valentina rimase piacevolmente sorpresa da questo inaspettato atteggiamento dei due principi di Asgard... sottovalutando però quali potessero essere le vere intenzioni del suo principe preferito. "Thor, non puoi fare nulla senza disobbedire a tuo padre" si intromise la giovane mezzosangue, senza però riuscire a far cambiare idea al Dio del Tuono che, sentendosi inaspettatamente spalleggiato anche dal suo arrogante fratello, era più deciso che mai a compiere i suoi piani "Io non me ne starò qui con le mani in mano. Compagni, chi di voi è con me? Chi è pronto a marciare verso Jötunheim al mio fianco per il bene di Asgard?" Tutti i presenti pensarono per un po' cosa fare ma, per prima Lady Sif, seguita dai tre migliori amici e guerrieri di Thor e infine da Loki, si dichiararono pronti a seguirlo, tutti tranne Valentina, che aveva riflettuto sui rischi che avrebbero potuto correre compiendo una mossa così azzardata e aveva escogitato un astuto piano che, con un'occhiata eloquente rivolta a Loki  gli aveva comunicato di avere, e lui aveva immediatamente capito le sue intenzioni. "Thor, io resterò qui ad Asgard a coprirvi le spalle in caso Odino scoprisse cosa stiamo facendo... non conviene essere così sprovvisti di cautela in quel caso" "ma Vale, avremo bisogno di te in battaglia!" Thor era riluttante all'idea di lasciare una così potente (e affascinante) alleata alla base, ma Valentina rifiutò, fintamente controvoglia, l'invito del giovane Dio dai capelli d'oro "Fidati di me se ti dico che sarò più utile da qui" "Va bene, hai ragione, faremo come dici tu" Thor, ignaro del piano di Valentina, aveva ceduto facilmente al suo volere e ora si rivolgeva con fervore al resto dei suoi compagni.

"Amici miei... oggi andremo a Jötunheim!!!".

La Principessa MezzosangueWhere stories live. Discover now