76 - Qualcosa da dire e una scalinata da salire

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«Yuri! Devo dirti una cosa importante e sarò breve: la prossima volta che mio figlio si ritroverà a dover varcare la soglia dell'Ade, tu non dovrai impedirglielo, altrimenti l'isola, che a rischio della tua vita hai salvato, verrà distrutta in una maniera tale che niente e nessuno potrà porre rimedio».

Apollo lanciò uno sguardo ammonitore nei riguardi del dio degli inferi.

«Yuri! Che accidenti hai combinato?» domandò a denti stretti la figlia di Atena.

«Avrei dovuto immaginarlo!» confessò il semidio in causa.
«Giorni fa ho salvato un bambino di nome Jonas. Anche lui come me indossava il bracciale di Atropo. Ma non ho proprio avuto idea che fosse un semidio». Yuri argomentò tutto ciò che ricordava, sostenendo lo sguardo gelido del dio della morte, anche se non poté fare a meno di essere distratto dal fiore all'occhiello che grondava costantemente sangue.

«Jonas è tuo figlio allora!» convenne senza giri di parole.

«È mio figlio» rispose lapidario Thanatos che, ad un cenno poco amichevole di Apollo, svanì dentro una coltre nebulosa grigiastra.

   L'ombra di un altro semidio deputato alla distruzione dell'Isola oscurò gli animi di chi aveva assistito all'incontro meno fortuito della storia.

   Per nulla al mondo Yuri si lasciò rubare la felicità che, prepotente ed egoista, tornò a pervaderlo, come se quella sgradevole parentesi con il dio della morte non avesse mai avuto luogo. Dedicò attenzione a chiunque volle conoscerlo, salutarlo o stringergli la mano.

   I più timorosi a mostrarsi dinanzi a Yuri furono proprio i suoi fratelli, coloro i quali non mostrarono alcun piacere iniziale quando lo videro la prima volta.
Tutti tranne Alina che con il suo fare sbarazzino si presentò a Yuri.

«Certo che sei alto!» esclamò sorpresa di riconoscere nel suo volto una parte di sé stessa.

«Ehm... veramente sei tu ad essere bassa bellezza!» si sentì rispondere così, ma non da Yuri.

La dottoressina riconobbe al volo il proprietario di quella voce giuntale alle spalle, e con un raggiante sorriso si voltò di scatto.

«Gregorio!» esplose di gioia abbracciando il figlio di Ermes e questi, nel mentre, lanciò un'occhiata a Yuri lasciando intendere che quella ragazzina tra le sue braccia era of limit.

   Lentamente, tutti i ragazzi risorti dalle fucine incendiate si accomiatarono alla massa, Ike intravide Nathan Walls, il suo capo quartiere e lo raggiunse.

«Senti... io...» Ike non lo lasciò farfugliare oltre mollandogli una sonora pacca alla spalla.

«È passato, ora è tutto a posto!» esclamò sollevandolo da scuse per lui inutili.

   I ragazzi di Efesto, ridotti di numero, erano i più spaesati. Quasi non fecero caso alla presenza di Apollo che campeggiava in mezzo alla piazza assieme al nuovo arrivato. Tuttavia, scorsero Axel il fratello che occupava la casa a metà quartiere e, anche se non rivestiva alcuna posizione di rilievo, sentirono la necessità di riferirgli quanto era capitato nel loro settore.

   Si fece largo tra la folla anche Anton, figlio di Afrodite, colui che perse la vita affrontando il ciclope a colpi di cipria al pepe messicano.

«Ragazzi! Ragazzi! Ho una notizia importante! Justice è viva e sta per tornare con il nuovo semid...»
non terminò di dire nulla che molti ragazzi si misero a ridere.

«Ecco quello che arriva sempre con l'ultimo treno!» si sentì dire da quasi tutti i presenti.

«Torna pure a dormire, tanto è già finito tutto!» aggiunse sprezzante un figlio di Ares.

I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di PerlaWhere stories live. Discover now