71 - L'ULTIMA SALITA

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Luana, lasciata andare la fune alla quale era legato Misha, corse incontro a Yuri e lo abbracciò d'impulso.

«HEI!» urlò indispettita Justice quasi sull'orlo di una crisi.

«Hai visto che è dalla nostra parte ehm...», Axel si rivolse alla figlia di Afrodite senza conoscerne il nome.

«Da... Dafny...» biasciscò la grande ragazza incredula che il biondino del quale era sempre stata invaghita le aveva rivolto la parola per la prima volta. L'idillio più fuori tempo della storia terminò all'istante quando una terribile scossa fece tremare l'intera isola, e anche se il mare era lontano dalla loro latitudine, il suo ruggito si palesò minaccioso.

Ogni semidio perse l'equilibrio. Persino Muna e il suo gruppo di amici magici persero la concentrazione accorgendosi infine della presenza dei ragazzi appena arrivati.

«Alla buon'ora!» bisbigliò stancamente la figlia di Ecate prima di crollare a terra.

Yuri si staccò da Luana e rapidamente prese al volo l'ossuta semidea delle arti magiche.

«Tu, invece sei piccola!» esclamò alludendo all'esilità del corpo che aveva preso al volo.

Muna vide lo sfigurato ragazzo privo delle iridi e ne rimase colpita. Rimase ancor più stupita dopo aver visto la luce intensa emanata dal plesso solare dello sconosciuto grazie al quale ella ritrovò le proprie forze rigenerate.

«Straniero! Hai un potere molto forte!»

Yuri, con un cenno del capo, diede ad intendere d'aver compreso la situazione.

«Avverto la presenza di altre tre persone»

«Lui è Orlando, figlio di Igea, e lei è Yoko, figlia di Ipno» spiegò sommariamente Muna.
«Insieme abbiamo cercato di conservare il corpo di Greta nella speranza che qualcuno riesca a farla tornare dal confine dell'oblio»

«Certo, ma prima c'è qualcun altro che ha bisogno di cure?», il semidio guaritore rivolse il volto alla ragazza di nome Yoko che lentamente cadde a terra e sentì la sua voce sussurrare:

«Yoko ha dormito poco...» e poi... prese a russare sonoramente.

«Tranquillo! Lei è a posto... è abituata più a dormire che a stare sveglia!» spiegò Orlando che al contrario era in grado di autocurarsi e rimanere in forma.

«Ce n'è di gente strana in questo posto!» esclamò Yuri.

«Disse il ragazzo che ci ha "fototrasportato" dall'altro capo del mondo in un nanosecondo!» rispose Axel per tutti.

Il momento era giunto. Yuri afferrò delicatamente con una mano l'oca custode dello spirito di Greta e l'appoggiò sul plesso solare.

Non avvenne nulla di eclatante. Nemmeno un bagliore, niente.

Yuri ebbe la sensazione di annaspare, come la prima volta che aveva preso tra le mani il pennuto.

Una voce, debole, appena percettibile, si fece largo nella sua mente.

«Ehm.. tu, scusa, se puoi, aiutami...»

«Chi sei?»

«Greta, mi chiamo Greta»

«Nha! Non sei Greta, non farmi perdere tempo perché ne ho davvero poco!»

«Ma! Come...»

Yuri troncò subito ogni spiegazione perché un'antìlipsi rivolta al passato gli rivelò la verità.

Qualunque fosse la forma spirituale della figlia di Poseidone, ella ascoltò dalla bocca dello sconosciuto la propria storia passata.

Il suo era un racconto privo di immagini, ma non per questo la figlia del dio del mare negò la veridicità delle parole ascoltate. Malgrado fosse farraginoso, il ricordo di come ebbe conosciuto Justice sul transatlantico, di quali pericoli aveva affrontato e di come ebbe perso la madre, la semidea riconobbe essere fedele alla realtà dei fatti.

I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di PerlaWhere stories live. Discover now