66 - AD ASTERIA, il momento di RUBELIA

91 25 95
                                    

    Sul fronte sud il paesaggio, ironia della sorte, apparve pressoché lunare.                   
   Il settore di Demetra, il più vicino all'entrata della cittadina, ridotto in macerie, divenne teatro dello scontro tra il gruppo di Rubelia Sharon di Dioniso contro gli stranieri sbarcati.

Un centinaio di Amazzoni armate fino ai denti, erano dinanzi a loro, pronte all'assalto.

Tra tutte spiccò la figura di Reva, prima regina delle Amazzoni, sicura di sé e frettolosa di sbaragliare quello sparuto gruppetto di ragazzini, che tra l'altro non erano nemmeno armati.

   Il giudizio della sovrana fu sommario. A cominciare dalla figlia di Dioniso, che con i suoi abiti color malva e verde, non incuteva alcun timore paragonata alle guerriere d'oltreoceano che, seppur succinte, apparivano più minacciose.

«Ragazzi! Che ne dite? Facciamo festa!» tuonò a sorpresa Rubelia che, con il solito sorriso stampato in viso, suscitò coraggio nei fratelli di quartiere i quali le fecero cerchio intorno.

   Reva, con arco e frecce, pronta al tiro, non attese un solo istante e lanciò il dardo accompagnato dal tipico urlo di battaglia amazzone che galvanizzò le suddite. In un batter d'occhio scoppiò la guerriglia.

Rubelia estrasse il ceppo di vite con il grappolo d'uva pendente e lo agitò in maniera scomposta e iniziò a... ballare, subito imitata dai compagni.

Dal corpo di Rubelia si diffuse in tutta l'area attorno alle macerie un intenso odore di mosto, pesante, nebuloso e inebriante.
Le frecce scagliate dalle Amazzoni penetrarono la nuvola alcolica generata dal potere della capo quartiere di Dioniso. Un attimo prima di centrare i bersagli si bloccarono all'improvviso e caddero a terra. Altri dardi invece mancarono l'obiettivo all'ultimo secondo.

«Ma che razza di potere ha questa pulce!» gridò irritata Reva osservando la bizzarra ragazza agitarsi come fosse posseduta da uno spirito infausto.

«Noi semidei di Dioniso in guerra non siano secondi a nessuno! E ve ne accorgerete!» rispose sempre sorridente la frizzante Rubelia e poi si rivolse ai suoi seguaci:
«Forza, ragazzi! Facciamo come ci ha spiegato Astrid! Vendichiamo la nostra amica! Per Astrid!» gridò con tutta sé stessa nuovamente imitata dai fedeli compagni di vigneto.

   La sproporzione delle forze in campo era palese: cento guerriere       contro trenta vignaioli. Secondo Reva era solo questione di minuti e alla fine li avrebbero sconfitto.

All'ennesimo ordine d'assalto lanciato, il suo esercito rispose andando alla carica in massa contro i difensori del centro abitato, allorché i figli di Dioniso si allinearono uno affianco all'altro, equamente spartiti ai fianchi di Rubelia.

«Ragazzi! Fermiamo queste spudorate con il Chianti!». Gridato ciò, tutti i fratelli di quartiere iniziarono a sbattere i piedi a terra disordinatamente, senza seguire alcun ritmo. Un attimo prima di essere investiti dalla massa amazzone, dinanzi a loro spuntarono centinaia di ceppi e tralci di viti che crebbero sinuosi e avvolgenti a velocità soprannaturale, formando così una muraglia legnosa, fitta e inespugnabile.

Alcune guerriere avversarie si ritrovarono avviluppate e sollevate in alto in posizioni alquanto bizzarre.

Dalla parte interna della barriera, Rubelia sorrise con un ghigno diabolico, e non contenta posò una mano sulla creatura vegetale.

«Se questo non basterà a fermarvi, farò di peggio!» sibilò intravedendo da uno spiraglio tra un ceppo tortuoso e l'altro, Reva, che incrociò lo sguardo con un'espressione omicida.

Al tocco della mano di Rubelia, dai tralci dei vitigni germogliarono grappoli d'uva allo stato floreale e da questi provennero fitte nuvole di polline. Obbedendo alla volontà della semidea, le nubi polverose raggiunsero le Amazzoni oltre l'ostacolo sovrannaturale e queste... iniziarono a starnutire, tossire, lamentarsi, sfregarsi gli occhi e grattarsi i sederi scoperti contro le rocce...

I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di PerlaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora