2 - YURI - PRIMO ESAME SUPERATO, MA...

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   L'ultimo giorno da pastore passò senza che Yuri se ne rendesse conto.

    Timothy, in quell'ultima mattina, gli consegnò uno zaino pieno di ampolle medicinali, alimenti e una borraccia colma di un delizioso nettare: l'ambrosia divina, il cibo degli Dei.

Le proprietà di quella bevanda erano puramente energetiche, e Timothy non mancò di spiegarglielo, come anche sottolineò che doveva servirsene solo in caso di estrema necessità. Non doveva condividerlo con nessuno che non fosse un semidio, pena la morte del malcapitato per autocombustione! La cosa atterrì il ragazzo.

«Se è così pericolosa, credo che non ne farò uso!»
«E il mio auspicio è sperare che non ti servirà!» rispose l'anziano.

Poi, per quanto riguardava il sogno formato audio, Timothy dedusse che era una pre-percezione-temporale o, più semplicemente, una premonizione.
«È un dono rarissimo, si chiama antìlipsi»

«Anti-cosa?»

«Ah! Non ci pensare, piuttosto, pensa ai ragazzi che hai sognato. Qualunque cosa li attende non sarà piacevole, ma tu hai tempo per trovarli e aiutarli!» spiegò tamburellando le dita sul piccolo tavolo.

Yuri era sul punto di ribattere, ma Timothy lo frenò alzandosi di colpo. Lo sentì aprire la dispensa dall'anta sbilenca. Subito dopo avvertì un eccezionale fonte d'energia vicina.
Le mani di Yuri, si mossero attratte istintivamente da essa, e con il tatto comprese che quella forza proveniva da un bastone. Un senso di calore gentile lo pervase.

Timothy sorrise per un attimo. «Questo è il primo pastorale dell'Olimpo, si chiama iliachtìda».

Yuri chinò il volto, quasi potesse vederlo e avvertì un senso di autorevolezza regale.

«È fatto con le corna del gregge divino, fuse per mano di un dio dall'eccezionale capacità creativa», seguitò a spiegare il vecchio, mentre Yuri, incantato, ripeteva il nome dell'oggetto.

«Non separartene mai!» lo raccomandò. Poi lo riprese in mano, dolcemente e Yuri se lo lasciò sfilare.

Timothy, con un gesto sgraziato, prese le mani del suo pupillo spiegandogli che se lo appoggiava sulla spalla il bastone diventava una collana. Ciò avvenne dopo che il bastone toccò il collo di Yuri. Un monile d'oro, dalla forma di un serpente che si morde la coda. Era quello il suo aspetto. Gli avrebbe conferito un che di nobile se non fosse sfigurato dalle ferite.

Timothy, poi, lo esortò a tirarla via con un gesto deciso. Lui obbedì e si sorprese percependo l'iliachtìda riformarsi tra le mani.

«Prodigioso...» borbottò.

«Dall'espressione che hai sul viso, deduco che hai capito la gravità della situazione e che hai accettato la tua natura di guerriero!»

«Ma che razza di guerriero potrei mai essere con un bastone? Ma chi è il mio genitore divino? La divinità delle pecorelle?» sbottò Yuri.
«Mi rimangio tutto, sei il solito testone!» s'esasperò il vecchio.

Dopo pochi attimi di silenzio, Timothy cinse le mani sul capo del ragazzo, come a voler aggiungere qualcosa di solenne al momento. «Da ora in avanti, a prescindere da tutto, non puoi più andare in giro senza vestiti!»

Non era certo il paterno discorso d'addio che Yuri nemmeno voleva, per ciò avvenne l'ennesimo bisticcio rocambolesco, al termine del quale, lui si ritrovò con una salopette celeste a righe sottili blu, una maglia verde acqua e un berretto a calotta di cotone leggero in testa, e il vecchio con la barba tra le orecchie e un grosso bernoccolo color porpora in fronte. La normalità insomma.

I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di PerlaWo Geschichten leben. Entdecke jetzt