75 - (S)concerto in "do" minore

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«Ma quello è lo stesso tizio che abbiamo ripescato da dentro l'Anfora di Oto?» domandò Axel subendo pure lui il fascino di Yuri sotto il punto di vista dell'aspetto reale.
«Chissà quante ragazze gli correranno dietro ora!» esclamò con una punta di invidia nel notare come tante semidee cercavano di sistemarsi alla bene e meglio vestiti e trucco.

«Non credo che abbia mai avuto problemi con le donne, esse gli ronzavano attorno anche prima d'ora!» affermò imbronciato Ike.

Persino Etienne, che nel frattempo era stato messo al corrente da Greta di tutti i fatti concernenti il nuovo arrivato, ammirò con discrezione l'idillio tra genitore e figlio. Comunque tenne stretta a sé la ritrovata figlia di Poseidone, quasi avesse paura di perderla di nuovo.

Astrid, che per prima aveva beneficiato dell'aiuto di Yuri, stentò a credere che quel "mostro" in realtà non aveva nulla di spaventoso... o per meglio esprimersi lo giudicò: "spaventosamente" bello!

Tuttavia, non ebbe modo di indugiare oltre con i suoi taciti giudizi nei riguardi del nuovo arrivato, poiché subì un assalto inatteso. Presa alla sprovvista si ritrovò, suo malgrado, ad essere avvinghiata da un paio di braccia sudate. Non ebbe modo di spiaccicare mezza sillaba poiché sulla sua bocca un'altra bocca premette senza ritegno, con irruenza.

Troppo stanca dopo la guerra appena conclusa, attese di scoprire chi fosse l'assalitore.

Fu come il rischiararsi del mattino alle prime luci dell'aurora, quando il sole di primavera colora di verde prati incontaminati, così le apparvero gli occhi di Valentine Brown, e per la prima volta non riuscì a dire nulla, benché di cose da dire non le mancavano di certo.

«Facciamo la guerra se vuoi, ma sappi che io non faccio prigionieri!»

«Ma che caspita di dichiarazione è questa?» ribatté stranita Astrid indurendo lo sguardo tempestoso, al ché Valentine sorrise da mero mascalzone provocando un repentino arrossamento delle guance alla semidea.

«È stato qua, in questo punto della piazza Agorà, la prima volta che ti ho visto combattere con un tale furore che, come una tempesta, mi hai travolto e conquistato!»

« Allora dillo chiaramente!»

«Ti amo! La guerra appena finita mi ha insegnato che il tempo è prezioso, e che è assurdo sprecarlo senza darci una possibilità reciproca».

Astrid osservò, dato che la prospettiva visiva glielo consentì, il sospirato Etienne che strapazzava amorevolmente Greta. Fu in quel momento preciso che decise tacitamente di mandare al diavolo l'ottuso figlio di Zeus.

«Dovresti dire qualcosa...» esortò impaziente il figlio di Ares dondolando sul posto.

Astrid fece una smorfia socchiudendo per una frazione di secondo gli occhi.
«Facciamo la guerra! Ma sappi che io torturo i prigionieri!»

Valentine non ebbe tempo di sorprendersi che si sentì tirare con forza i lunghi capelli scarmigliati, e affrontare l'assalto di un bacio che pareggiò i conti con il suo.

«E guerra sia!» emise Valentine tra un bacio e l'altro.

La "guerra" tra i due ragazzi fu celata dalla calca assiepata, tutta rivolta ad Apollo e il figlio appena ritrovato. Agli occhi di tutti parve chiaro che la generosità del dio del sole non si limitò solo a ridargli il braccio e a guarire le ferite che nessuno avrebbe mai potuto curare.

«Chiudi le palpebre figlio mio».

Yuri ubbidì e un intenso bruciore lo costrinse ad urlare per un attimo. Sentì le orbite oculari andare a fuoco e il cervello esplodere, ma durò pochissimi secondi poi tutto passò.

I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di PerlaWhere stories live. Discover now