36 - YURI e Oto

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«Semidio, aiutami, ti prego! Questo tronco mi sta soffocando...» gemette la donna in preda alle lacrime.

Yuri si chinò sull'albero caduto e appena lo sfiorò comprese che era un pioppo. Avvertì però anche dell'altro: era l'unico della sua specie, infatti, da quando era giunto a Chios non aveva sentito la presenza di nessun altro pioppo all'infuori di quello. La sua sensibilità non si fermò solo a quella deduzione, bensì scoprì che quel legno era pervaso da un fortissimo incantesimo operato da una entità sovrannaturale dallo straordinario potere.

«Farò ciò che posso», la rassicurò distaccatamente.

«Fa presto! Ti supplico!», ansimò la sventurata sofferente.

«Sei una semidea? O una dea?»

«Né l'una né l'altra... semidio».

Yuri per la seconda volta si sentì chiamare semidio. Ne rimase perplesso.
«Chi ti ha messo in questa situazione?»

«Uhm... vuoi aiutarmi oppure sei solo venuto a chiacchierare?» si spazientì la poveraccia.

«Come fai a sapere che sono un semidio?»

«Facile! Da queste parti solo quelli come te vengono a ficcanasare... ma per una volta, posso sperare che gli dèi mi abbiano mandato un aiuto decente!». La donna rivolse lo sguardo a Yuri con l'unico occhio libero e frenò subito l'entusiasmo.

«A quanto pare hanno proprio voglia di prendermi per i fondelli! Che ci faccio con un orbo!»

«Sai che sono l'unico che può esserti d'aiuto qua nei paraggi?» Sogghignò Yuri, felice d'aver deluso le aspettative dell'ennesima creatura sovrannaturale isterica. «Se fossi in te, sarei un tantino più gentile, non credi?»

"Aiutare questa donna è un errore. Me lo sento" pensò. "Ma credo che sia una tappa obbligata per poter incontrare i ragazzi".
Con tutta la riluttanza del mondo, decise di commettere consapevolmente quell'errore.

Studiò con il tatto il pioppo caracollato addosso alla sospetta creatura, cercando un indizio o qualcosa che potesse suggerirgli come spostarlo.

«Quando hai finito di accarezzare il tronco, sollevalo e liberami!» gridò spazientita più che mai l'altra.

«Quest'albero te l'ha scagliato una divinità. Se provassi a liberarti finirei nei guai. Ma siccome nei guai ci sono già, voglio sperare che l'ira divina che sto per meritarmi abbia la clemenza di farmi compiere ciò per cui sono venuto, prima di abbattersi contro».

Parlottando sul da fare, Yuri ebbe un'altra antìlipsi. Percepì delle voci antiche e potenti. Due esseri dalla mole gigantesca intenzionati a conquistare l'Olimpo e spodestare tutti gli dèi. Sentì il rumore più assordante ed esteso del mondo. La terra ballò paurosamente, in preda a un forte terremoto. Erano le due entità gigantesche a provocarlo. Infine, trovò la risposta alla sua principale domanda: chi era in realtà quella donna?
Ascoltò un dialogo a tal proposito.

«Ti amo Artemide! Fidanzati con me! Io ti amoooo...»

«Oto! Sei solo preda marcia...»

"Interessante", pensò dopo aver realizzato che Oto era un gigante, e scoperto d'avere un fratello, Efialte, insieme al quale cercò di spodestare Zeus dall'Olimpo, con annessi i divini inquilini.

Distratto dai suoi stessi pensieri, non s'accorse che il tronco a contatto con la sua mano, brillò intensamente. Ignaro della luce che spesso generava, comprese comunque d'aver spezzato l'incantesimo della dea Artemide.

La donna, in realtà, era il gigante Oto. Artemide lo trasformò millenni addietro come punizione per aver osato attaccare l'Olimpo.

Man mano che la finta donna crebbe a dismisura, mutò aspetto e voce. Da acuta divenne profonda e gutturale.

I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di PerlaWhere stories live. Discover now