9 - YURI - da pastore a mendicante

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Yuri, dopo aver lasciato casa di Jonas, raggiunse, senza rendersene conto, il mercato di Atene.
Disorientato in mezzo a tanti suoni, rumori, voci e gente accalcata, si aggirò in cerca di qualcuno che potesse aiutarlo a raggiungere Chios.

La gente però, lo evitava vedendo il suo volto sfigurato, e faticava a nascondere un certo senso di disgusto. Yuri lo avvertiva chiaramente, anche se non ne comprendeva il motivo. La sua cecità lo aveva immunizzato dal valore dell'aspetto fisico. Bello e brutto gli erano estranei come concetti.

Seppur in preda allo sconforto, non sfuggì al suo udito il suono sgraziato di uno strano strumento musicale accompagnato da un canto, non di meno inelegante. Attrattone, percorse le viottole costellate di bancarelle assaltate dagli avventori, fino a risalire all'origine della melodia.

Yuri, imparò le parole e il ritmo, e con discrezione s'accodò al piccolo concerto.

Due piccole mani gentili di ragazza presero le sue, più grandi e forti, e lo trascinarono nell'angolo di strada dove aveva luogo l'esibizione canora.

«Sei bravo! Canta con me!», lo invitò quella voce. Yuri si fece trascinare, e la folla divenne calca. Anche il suono dello strumento, adoperato maldestramente, divenne piacevole. Al termine dell'imprevista performance, un'esplosione di gioia inattesa rincuorò l'animo del cieco, accompagnata ad una sonante pioggia di monete. La gente, prima fredda e indifferente, ora era più allegra, e per un po' non fece più caso al suo aspetto.

A fine giornata, la ragazza porse un sacchetto di stoffa pieno delle monete racimolate nelle mani del misterioso cantante. «Prendi, ti serviranno queste, e poi te le sei proprio guadagnate!». Il semidio non comprese d'aver mendicato. Lei si congedò augurandogli buona fortuna, e con un bacio sulla guancia sfigurata sussurrò:

«Non fidarti del mare».

«Cosa?» ribatté Yuri, ma un acquazzone improvviso lo disorientò, e perse la percezione della sconosciuta.

Vagò per molte ore sotto la pioggia, affamato. Non aveva mangiato niente dalla sera prima. Si lasciò guidare dall'invitante odore di cibo che aleggiò nell'aria per le vie intraprese. Il languore allo stomaco lo torturò crudelmente.

Districarsi nei viottoli, evitare le auto e non finire addosso agli altri passanti, non rappresentava alcun problema. Il difficile era non far scappare le persone al minimo cenno di conversazione.

Figurarsi entrare in un qualsiasi locale che sprigionasse odori invitanti!

«Sembra un mostro uscito da un film dell'horror!», sentì dire da qualcuno, che però ignorò, nonostante avesse intuito che non fosse un'espressione felice.

Yuri, tuttavia, caparbio come sempre è stato, provò a chiedere aiuto e cibo in vari posti dove lo servivano, nonostante i risultati non cambiassero.

Cacciato e scacciato come un cane randagio, il cieco si infilò in un tugurio infondo a un vicolo. In quel luogo, seppur riparato dalla pioggia, il buon profumo di cibo era stato soppiantato da un intenso odore di marcio, liquami, percolato e spazzatura. Si sedette a terra, raccolse le ginocchia tra le braccia e posò sopra il viso. I lunghi e riccioluti capelli si sporcarono. Era quasi sul punto di addormentarsi, quando un familiarissimo stridìo di esseri sovrannaturali lo scosse.

«Lamie!»

Balzò in piedi e in un attimo fu circondato. I tre esseri dalle zanne e artigli velenosi, lo assalirono.

«Sciocco ragazzo! Ti abbiamo trovato!» sibilò una.

Yuri imparò alla svelta che l'unica maniera per liberarsi di quelle maledette era agire velocemente. Sferrò un pugno carico di rabbia e mandò in polvere dorata la prima.

I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di PerlaWhere stories live. Discover now