#32 serata di pioggia

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Kakashi

Io e Miico camminavamo lentamente, mentre la pioggia cadeva indisturbata sul villaggio. Miico sembrava tranquilla, troppo tranquilla oserei dire, forse era proprio... la mia presenza a tranquillizzarla? Non ne avevo idea; quella sera ero distante da tutto e da... quasi tutti, la morte di Asuma mi aveva in qualche modo traumatizzato; e davvero non riuscivo a restare tranquillo, continuavo a pensare all' Akatsuki, a quanto fossero pericolosi quei tizi, e a come avrebbero potuto sconvolgere tutte le nostre vite...

Miico:"Ehi, Kakashi... va tutto bene?"

mi voltai verso di lei, senza rendermene conto però, le rivolsi uno sguardo a dir poco stravolto.

Miico allora mi parve quasi imbarazzata, ed immediatamente mi disse:"Scusa! Scusa..."

-Scusa per cosa?- le chiesi, tentando di addolcire il più possibile il mio sguardo.

Miico:"Beh... è abbastanza ovvio, nulla ora come ora sta andando bene"

sospirai, -Non hai tutti i torti...- 

tra di noi ci fu un attimo di silenzio.

Miico:"Ma..." continuò lei:"Se c'è qualcosa che posso fare per aiutarti, chiedi pure".

Rimasi sorpreso da quel suo atteggiamento; la preoccupazione di Miico era stranamente controllata, e la naturalezza con cui mi aveva fatto quella domanda contribuiva ad alimentare la mia curiosità.

Io:"Tranquilla, io sto... sto bene" Mi accorsi solo in quel momento di non aver pensato nemmeno per un attimo a come avesse reagito Miico alla perdita di... Asuma.

io:"E tu? posso fare qualcosa per te?". le dissi avvicinandomi al suo volto, e guardandola con lo sguardo più placido che in quel momento tanto triste per me, potessi mostrarle.

Lei non rispose, mi rifilò però un sorriso, custode di tutta la tranquillità di questo mondo; ed io ne rimasi incantato, poiché quelle sue labbra rosee, avevano in qualche modo illuminato quella serata piovosa, ed avevano scacciato dalla mia mente la maggior parte della malinconia, che da ore ormai aveva preso il controllo. Rimasi inevitabilmente a fissarla come un pesce lesso, e lei, senza esitare un momento, accorciò ancor di più la distanza tra i nostri volti, fino ad annullarla quasi completamente. A quel punto, quando potei sentire chiaramente il suo respiro sulla mia maschera, mi resi conto di essere davanti ad una richiesta disperata d'affetto; e con che cuore avrei potuto ignorare quella preghiera tanto evidente?

Velocemente abbassai la mia maschera, e dopo aver guardato quegli occhi smeraldo ancora una volta, azzerai completamente la distanza tra di noi, bloccando così ogni nostro pensiero, felice o triste che fosse; bloccando il rumore della pioggia, bloccando addirittura il tempo, e soprattutto allontanando ogni singola goccia di quella malinconia di cui l'aria era impregnata.

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Una volta entrati a casa, ci resimo effettivamente conto di QUANTO fossimo bagnati; vi basti sapere che nell'anticamera avrebbero potuto vivere almeno un paio di pesci rossi.
Sospirai in segno di rassegnazione;
-Togliti la giacca ed entra, vado a prendere qualche asciugamano- le dissi, per poi togliermi le scarpe ed uscire dall'anticamera.

Ci misi un attimo, il mio appartamento non era poi tanto grande, e il bagno di certo non distava chilometri dalla soggiorno... che mi faceva anche da sala da pranzo... il quale era praticamente attaccato alla cucina. Comunque sia, una volta arrivato, trovai Miico in piedi, che fissava un punto nel vuoto, e che sembrava completamente fuori da questo mondo.
-Ehi!- la chiamai, schioccando un paio di volte le dita davanti a lei. Miico tornò come magicamente in vita, mi guardò per un attimo con aria confusa, ed io, per tutta risposta, le porsi un asciugamano
Io:"Ecco, se non ti asciughi i capelli finirai per ammalarti".
Miico:"Ah davvero?" Mi sorrise, prese l'asciugamano e si andò a sedere sul divano che avevo in salotto.

Naruto La Ragazza Degli SpiritiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora