Jimin (4)

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Si può dipendere da una persona a tal punto da farsi sparare per salvarla? Si poteva essere totalmente sottomessi da una persona che, nel caso questa ti dica di morire, tu ti butteresti da un grattacielo, solo per vederla felice?

Quale persona sarebbe stata disposta ad arrivare quasi ad annullarsi per chi amava? Jimin.

La vostra storia era complicata. Jimin sarebbe dovuto diventare il capo di una delle sette bande che terrorizzavano Seul. Tuo zio lavorava in una di queste bande, in quella del padre di Jimin per essere specifici. Quando eravate piccoli e i tuoi genitori si dovevano occupare del locale che gestivano andavi a casa dei signori Park. Tuo zio e il Sig Park erano sempre stati felici di vedere te e Jimin giocare con le macchinine. Avere anche la stessa età vi aveva anche permesso di frequentare la stessa scuola per tutta la durata che era prevista. Le spese furono sostenute dal Sig Park, data l'impossibilità di sostenere i costi per una scuola privata dai tuoi genitori. Il tuo "compito" era quello di evitare che Jimin sì cacciasse nei guai.

Crescendo si poteva notare in modo evidente che Jimin non provasse solo affetto nei tuoi confronti. Rifiutava ogni ragazza che gli faceva la corte. Lo avevi beccato fissarti insistentemente svariate volte. Non erano mancate le numerose volte che si dichiarò a te, ovviamente ogni volta cambiava metodo. Non avresti mai potuto negare che anche tu provavi gli stessi sentimenti per quel ragazzo che lui stesso provava per te. C'era, però, sempre un piccolo particolare che ti fermava: lui un giorno sarebbe diventato il capo della sua Gang e si meritava una donna che avrebbe potuto essergli utile.

Tu eri molto pacifista. Mettiamo però le cose in chiaro. Eri finita in svariati litigi che poi sfociavano a botte, ma tutte le volte solo perché c'era sempre Jimin in mezzo. Non avevi mai preso in mano un'arma da fuoco e non lo avresti mai fatto.

Il tuo sogno era quello di prendere il posto dei tuoi genitori e gestire il locale. Ma una sera, per colpa di Jimin, tutto cambiò.

Desti una veloce occhiata al telefono, erano quasi le 11 di sera e quel idiota di Jimin era davanti alla porta sul retro del locale che voleva parlarti. Svogliata ti alzasti e andasti ad aprirgli. Aveva i capelli neri arruffati e pieni di polvere, la camicia fuori dai pantaloni e quest'ultimi avevano un buco all'altezza del ginocchio. Lo facesti entrare e lo accompagnasti nello stanzino dove era situato il tuo letto. I tuoi non erano esattamente ricchi e non avevano nemmeno progettato di avere una figlia. Facesti accomodare Jimin a terra e iniziasti a medicarlo con il kit di pronto soccorso che avevi sotto il letto. Quella situazione non ti era nuova e quindi ti eri attrezzata.

-hai perso? - chiedesti, giusto per spezzare quel silenzio che si era formato, mentre gli stavi fasciando il polso destro.

-ho vinto- esultò lui mentre osservava il tuo lavoro. -mai pensato di studiare medicina? - chiese lui, anche se quella non era la prima volta che ti faceva quella domanda.

-la mia è solo abitudine, non passione- sussurrasti, ora concentrata su un piccolo taglio sullo zigomo.

-usi sempre la stessa scusa. Ammettilo, non mi vuoi lasciare- sogghignò lui, con troppi filmini mentali in testa.

-o forse perché i miei hanno un locale e a breve lo gestirò io- mandasti tutti i suoi sogni in frantumi a giudicare della sua faccia.

-(T/n)... - ti chiamò lui. Alzasti lo sguardo ed incontrasti i suoi occhi lucidi. Si avvicinò a te e ti baciò. Questa non era la prima volta che capitava, ci avevi fatto l'abitudine. La prima volta che capitò disse che era per lasciare andare lo stress, anche se, come avreste già capito, era per tutt altro motivo. La seconda volta aveva detto che doveva allenarsi per la sua futura moglie. La terza volta aveva aggiunto la lingua, raccontò che lo aveva visto farlo da una coppia della scuola e voleva provare. La quarta volta ti baciò, senza nemmeno avvisare, ma quella volta fu sincero con te... Disse apertamente che gli piacevi e che non poteva fare a meno di starti lontano. Lo lasciasti fare da allora, non che ti dispiacere, ma sapevi bene e questa cosa non poteva proseguire per molto. Lui stava per diventare capo del suo gruppo e tu dovevi concentrarti sulla scuola e sull'attività dei tuoi genitori se volevi avere un futuro.

BTS ImmaginaOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz