Jimin (1)

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-Jimin! Vuoi ridarmi la pena o no!- urlasti esasperata contro il tuo compagno di classe. Per quanto gli volessi bene in quel momento lo stavi odiando. Per colpa sua la prifessoressa di matematica vi aveva costretto a rimanere due ore in più dopo la scuola. 

Quel genio di Jimin aveva lanciato una pannina di carta contro la prof e aveva scaricato la colpa a te. Tu iniziasti ad urlargli contro e tentare di convicere la prof della tua innocenza. Lei, esasperata, mise in punizione tutti e due con la tua profonda disapprovazione.

-Dai t/n! Mi serve!- mise un broncio finto come quelli dei bambini.

Bambino.

Era il termine esatto per definire Jimin, bambino eterno.

Peter Pan.

-come se tu non avessi penne, avanti ridammela!- ti mettesti in punta di piedi nel vano tentativo di raggiungere la mano dove teneva la tua penna. Jimin era più alto di te di almeno 5 centimetri, non l'avresti mai presa.

-sei così tenera quando ti metti in punta di piedi!- rise di gusto mentre tu arrossivi leggermente. Ti eri innamorata di Jimin appena iniziò a fare parte della tua classe. Era stato bocciato e l'avevano messo accanto a te nella vana speranza che la tua presenza al suo fianco giovasse ai voti e alla condotta del ragazzo.

Non eri una secchiona, ma era meglio di niente. Dopo quasi quattro mesi con lui affianco chiedesti di spostarlo, senza l'approvazione dei professori, vi definivano l'accopiata perfetta. Ovviamente dopo quella affermazione Jimin iniziò a darti più fastidio di prima. Ti chiamava soventemente piccola, anche davanti alle tue amiche. Quando arrivavi a scuola veniva sempre a salutari con un "BUONGIORNO PRINCIPESSA".

Tutta la scuola vi scambiava per una coppietta e questo era uno dei motivi per cui molte ragazze ti prendevano di mira. Avevi smesso di uscire dalla classe senza un "accompagnatore" per paura di essere picchiata.

Perché si, eri già stata picchiata, più di una volta e sempre da persone diverse. Tutte ragazze ogni volta, volevano conquistare Jimin pensando che con le minacce ti saresti allontanata da lui. Lui per te era solo un rompi palle, potevano prenderselo e portarselo via quando volevano.

Jimin non sapeva niente, non eravate amici, non si preoccupava per te.
Tu, d'altro canto, non ti eri mai osata dire niente. Trovavi sempre spiegazioni sensate, con le quali riuscivi sempre ad evitare l'argomento. Forse non glie lo dicevi per paura di una sua reazione. Si sarebbe arrabbiato o avrebbe riso di te?.

Probabilmente la seconsa.

Poche ore prima eri stata nuovamente vittima di bullismo nel bagno delle ragazze. Avevi ricevuto calci e pugni, ma la cosa più dolorosa è stato quando ti hanno afferrata per i capelli e fotta sbattere la spalla contro il pavimento freddo. Non faticavi a muoverla, ma in certe posizioni ti doleva, e anche tanto.

Tipo quando alzavi il braccio per rispondere ad una domanda posta dal docente. O per prendere la tua fottutissima penna.

Portasti il braccio al petto e con la mano opposta ti stringesti la spalla dolorante. Questa volta avevano esagerato. Ti sedesti sulla sedia li vicino e strizzasti gli occhi dal dolore.

-che hai fatto questa volta?- ti chiese Jimin esasperato. Ha sempre creduto che fossi una ragazza distratta e che ti facevi facilmente male.

-sono caduta dal letto questa mattina- dicesti soltanto.

-senti senti, abbiamo una bugiarda qui- questo non era Jimin. Alzasti la testa e portasti lo sguardo verso la fonte della voce.

In piedi davanti alla porta c'era una ragazza, la stessa ragazza che quella mattina ti aveva picchiato. Non ricordavi nemmeno il suo nome, era una delle tante che voleva Jimin, ecco chi era.

-non dici la verità al tuo ragazzo, piccola T/n?- sibillò la ragazza. Jimin spostava lo sguardo da me a lei e da lei a me. Si fermò un attimo a guardare la mia spalla dolorante e gli occhi parvero adargli a fuoco. Si alzò di botto, facendo cadere la sedia alle sue spalle. Fece due passi verso la ragazza e la guardò dritta in faccia.

-cosa le hai fatto?- chiese acido, non si era mai comportato così prima d'ora. Era sempre stato gentile con tutti, anche con quelli che non se lo meritavano.

-quello che le capita almeno una volta a settimana da qui a due mesi- le comparve un sorriso "angelico" sul volto. Jimin si giró a guardarmi e tu, non reggendo la visione del suo volto incazzato, ti voltasti dalla parte opposta.

-perché lo fate?-

-perché tu non ti devi fidanzare con una ragazzina del genere, è uno spreco-

-non siamo fidanzati- biascicò lui. Ogni volta che lo dicevi tu ti sentivi leggermente strana, ma quando lo disse lui percepiti un peso sullo stomaco. Avresti voluto non sentirlo.

Ti scappò solo una lacrima,  che lasciati correre sul tuo visto.

-ma io la amo e se lei è così stupida da non capirlo vorrà dire che me ne starò in disparte, aspettando il giorno in cui si accorgerà di me!- quasi urlò contro la ragazza.

-se qualcuna di voi osa soltanto sfiorarla, giuro che più nessuno vorrà guardarvi in faccia!- e quando finì la frase le sbattè la porta in faccia, non curandosi di averla colpita in pieno.

Non avevi ancora realizzato quello che aveva detto alla ragazza. Fatto sta che il tuo cuore voleva uscire a farsi una passeggiata. Jimin si riavvicinò a te e si inginocchiò li davanti.

Portò una mano al tuo viso e, con il pollice, ti accarezzò dolcemente la guancia e mi sorrise appena.

-sei una stupida. Doveni dirmelo, ti avrei protetta.- Sussurrò continuando a guardarti.

-perché non mi hai detto niente?- non avevi mai sentito un Jimin con un tono di voce così dolce. Sembrava di parlare con un'altra persona.

-non credevo che la cosa ti interessasse- alcune lacrime ti rigarono il viso. Avevi la mente annebbiata, le cose che aveva detto a quella ragazza le avevi sentite bene, eppure credevi dicesse per finta.

-va tutto bene, mi puoi dire tutto. Io sono Jimin, il tuo "ragazzo"- lo disse come se avesse l'amaro in bocca. E li ti sorse un dubbio, aveva forse detto la verità?

-Jimin, quello che hai detto...-

-si, è tutto vero. Tu mi piaci, ma se non ricambi me ne farò una ragione, voglio solo che tu sia felice T/n-

Il tuo cuore stava battendo all'impazzata, anche lui ti piaceva. L'avevi solo scoperto adesso, ma eri sicura dei tuoi sentimenti. Ti chinasti verso di lui e facesti scontrare le tue labbra con le sue. Un semplice bacio a stampo diede inizio alla tua relazione con Jimin.

BTS ImmaginaWhere stories live. Discover now