Suga (3)

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Avete presente quel, in questo caso quella, compagna di classe che, anche di prima mattina, parla. Quella ragazza che, anche se ti vede mentre cerchi di sonnecchiare completamente svaccata sul banco, lei parla di qualsiasi cosa le passi per la mente. Non le interessa se non hai dormito per tutta la notte per poterla passare a leggere storie d'amore che mai sarebbero potute accadere a te, lei continuerà a parlare di cosa ha mangiato il suo gatto quella mattina. Ti terrà aggiornata sul nuovo taglio di mutande che sua nonna si era comprata il giorno prima al negozio di antiquariato sotto casa. Ti racconterà della volta in cui riuscì ad attaccare una monetina da 2 centesimi al soffitto grazie a della colla super potente che, caro superman, levati.

Bhe... Lei si chiama Min Naomin, la tua vicina di banco. Vi siete conosciute il primo giorno di scuola e, già d'allora, hai capito immediatamente che ti avrebbe stressato l'anima per il resto dei tuoi giorni.
Anche quella mattina stava parlando e stra parlando di cose che non ti interessavano minimamente. Avresti voluto continuare a leggere la brutta coppia del copione per la recita per il festival annuale. Quest'anno avreste interpretato Romeo e Giulietta e a te toccava proprio quest'ultima. Erano anni che recitavi e l'interpretare uno dei protagonisti avrebbe dovuto farti gioire, ma non ti convinceva là scena del bacio. Non avresti dovuto solo fingere, tu ed il ragazzo a cui sarebbe toccata là parte di Romeo vi sareste dovuti baciare con passione. La professoressa che si occupava del teatro, la signorina Park, sempre se si possa chiamare "signorina" una donna di quasi 57 anni, aveva espressamente detto che il bacio avrebbe dovuto trasmettere dei sentimenti. Avreste dovuto dare scena in poche parole.

Sbuffasti ormai rassegnata a dover baciare qualcuno che ancora non sapevo di chi si trattasse. Poggiasti il copione sul banco e la testa al suo fianco. Tutta questa faccenda ti avrebbe fatto impazzire. Dovevi pensarci il meno possibile, in fondo si trattava di un bacio. Un semplice ed innocuo bacio. Non siamo in una fanfiction dove i due si innamorano di uno stupidissimo bacio per una stupidissima recita.

Naomin, sempre sprizzante e allegra come solo lei sa essere di prima mattina, afferrò il copione dal tuo banco e iniziò a dare una lettura veloce. Per tua fortuna non le era mai piaciuto recitare e quindi aveva scelto un club differente dal tuo. La guardarti con la coda dell'occhio e ti spaventasti vedendo i suoi occhi illuminarsi.

-interpreterai Giulietta alla recita!!?? STUPENDO! Adesso sì che troverai marito!- quella pazza scatenata aveva sempre fantasticato sulla tua vita amorosa e sul tuo futuro da moglie devota e madre di cinque figli. Ogni volta che camminavate per i corridoi indicava qualsiasi ragazzo nelle tue vicinanze, dicendo che sareste stati una bella coppia. Almeno era così stupida da non accorgersi delle cuffiette nelle tue orecchie.

-mmm... Ora che ci penso... Sai chi parteciperà anche alla recita? Ovvio che non lo sai, iniziano solo oggi le prime prove e tu, come tutti gli anni, sei stata costretta dalla signorina Park a parteciparvi. Comunque reciterà anche quel ragazzo della 4h che da poco si è tinto i capelli di rosa... Ah già SoAh. E poi sai chi? Sai chi? Dai indovina!!! Anzi non lo fare, tanto non ci riusciresti. Ebbene si, ci sarà anche mio fratellone, Min Yoongi! -

-smettila di urlare, non lo volevo nemmeno fare!- affermò il diretto interessato, seduto, come suo solito, in uno dei posti al fondo della classe. Lui era il fratello maggiore di Naomin. Non erano gemelli come alcuni prof pensavano, bensì il ragazzo era stato bocciato per due volte, finendo nella classe della sorellina. Ti girasti verso quel ragazzo che, fin dalla prima volta che aveva messo piede nella tua classe, lo avevi etichettato come "disturbatore della quiete" oppure come "cestista dei miei stivali" vista la sua presenza nella squadra di Basket della scuola. Ovviamente il sentimento di "odio" era ricambiato. Il vostro tutto sommano non si trattava di odio, semplicemente non ssopportovate il carattere del altro.

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