"Posso anche non cascare di nuovo in quella merda chiamata amore, ma questo non mi impedisce di prendere ciò che ormai inevitabilmente è diventato mio" pensò ancora il vampiro, prima di avvicinarsi e così riappropriarsi di nuovo delle sue labbra.

Quello che però non si sarebbe aspettato, neanche tra un milione di anni, fu quello che accadde dopo.

Sotto di sé, Jimin gli mise le mani sul petto e con una forza che pensava non potesse appartenere a quel piccolo corpo, si sentì spingere di lato e poi vide l'umano uscire correndo dalla stanza.

Sconvolto ogni modo, Yoongi rimase per un attimo sul letto, sbalordito di essere stato rifiutato così apertamente e soprattutto per aver abbassato così tanto la guardia, da aver permesso a quell'umano, di fuggire dalla sua presa.

All'improvviso però sentì degli strani suoni provenire dal bagno di fronte a camera sua e velocemente si diresse verso la fonte di quel rumore.

La scena che gli si presentò davanti, fu per un verso molto comica, ma per l'altro alleggerì di molto i muscoli di Yoongi, che dal fantomatico rifiuto aveva tenuto contratti dalla vergogna.

< In effetti mi sembrava strano che non avessi ancora vomitato l'anima. Il tuo alito puzzava così tanto di alcool che temevo potessi svenire da un momento all'altro > esclamò il vampiro, appoggiandosi comodamente allo stipite della porta.

Dall'altra parte della stanza, sentì dei mugugni provenire da quella palla informe, che stava abbracciando il gabinetto, come se fosse la sua unica ancora di salvezza.

Yoongi tentò di captare qualcosa, ma non capì niente di quello che gli stava dicendo.

< Va bene che ho l'udito sovra-sviluppato, ma purtroppo non sono anche telepatico, se non scandisci bene le parole non posso capire quello che stai dicendo >

< F-o-t-t-i-t-i > pronunciò  lentamente Jimin, prima di rimettere la testa nel gabinetto.

< Come vuoi. Quando hai finito, in quell'armadietto ci sono degli spazzolini, per favore lavati, che da questo bagno proviene un puzza infernale > esclamò Yoongi, prima di andarsene e ritornare in camera sua.

Si distese sul letto e aspettò che l'umano avesse finito.

Di certo non si sarebbe messo in ginocchio di fianco all'umano e gli avrebbe accarezzato i capelli per rassicurarlo.

Jimin aveva voluto ridursi così, che si prenda la responsabilità delle sue azioni.

"Sì però tu non hai aspettato un attimo per approfittarti della sua debole condizione" gli mormorò una vocina davvero fastidiosa al suo orecchio.

Yoongi odiava davvero quella parte umana che a volte tornava prepotente alla ribalta, cercando di fargli provare quelle cose che gli umani chiamavano sensi di colpa.

Lui non li aveva.

Non gli aveva mai avuti e non capiva perché tutto d'un tratto avrebbe dovuto provarli per qualcuno così inutile e stupido come un umano...

All'improvviso sentì un frastuono provenire dal bagno.

"Fanculo" pensò prima di dirigersi come una furia in quella stanza.

< S-scusa non volevo romperla è stato un incidente > mormorò Jimin dispiaciuto.

Yoongi spostò lo sguardo sul pavimento di fianco a Jimin, e vide pezzi di vetro sparsi per tutta la superficie e un pezzo di candela rotolare solitario ai suoi piedi.

"Jin dovrebbe smetterla di mettere questi cosi assolutamente inutili sul bordo di qualsiasi dannata cosa" pensò Yoongi annoiato.

< Non ti preoccupare, tanto erano orribili > disse Yoongi tranquillo.

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